· di AnnaMaria Corrù ·
A
vrei potuto scrivere di Mykonos lo scorso anno o quello prima o quello prima ancora… Ci Vado dal 2003, la adoro al punto di pensare di essere nata su quest’isola in una delle mie vite precedenti. Ogni volta che i miei piedi toccano questa terra mi sento a casa. Qui è possibile ogni genere di vacanza. Da quella totalmente notturna a quella in famiglia.
Quest’anno regole severe portano qui meno persone, questa “mancanza” esalta la straordinaria bellezza dell’isola. Avevo scelto un’altra meta ma le foto che la mia amica Marso mi ha inviato, con la città deserta mi hanno riportata qui.
Ecco la mia Guida semiseria di una Mykonos decisamente alternativa: piccoli consigli di spiagge e locali che ho sempre frequentato e.… vino.
Vi offro uno sguardo diverso.
Un 2020 strano ha caricato di emozione l’attesa di rivedere Marso ed ha portato gli occhi a caricarsi di lacrime.
Mi ha accolta con questo vino di domaine Hatzimichalis, che lei non ama particolarmente se non per il fatto che mai mancava sulla tavola dei suoi genitori, che su quest’isola si sono conosciuti ed hanno vissuto.
Colore caldo come un abbraccio. Nel bicchiere aggrappato al vetro, consistente, dai profumi fruttati portati dal legno verso note più dolci e tropicali.
Nasce nella valle di Atalanti, dove il Monte Parnasso e il golfo Eubea condizionano il clima fino a renderlo unico. Dimitris Hatzimichalis, appassionato e studioso della storia del vino e che ha prodotto il suo primo vino nel cortile di casa, ha scelto questo luogo per “creare” i suoi vini. Malagousia, Assyrtico e Chardonnay riposano 6 mesi in Barrique e 6 in bottiglia.
Degustare ascoltando: Cold Little Heart di Michael Kiwanuka
Leggi anche: