Viaggio nel mondo dell’anfora: Francesco Tava
Viaggio nel mondo dell’anfora: Francesco Tava

Viaggio nel mondo dell’anfora: Francesco Tava

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rancesco Tava ti accoglie in azienda con modi garbati e già dalle prime parole si percepisce l’entusiasmo per quello che fa, ma soprattutto, per come lo fa.

La sua famiglia lavora la ceramica da sempre ma Francesco, nonostante gli studi in Filosofia ed esperienze di lavoro all’estero, entrando in azienda, ha un’idea rivoluzionaria: confrontandosi con alcuni produttori, dopo una degustazione di vini fatti in anfore spagnole, le tinajas, decide di voler produrre anche lui questi vasi vinari, avendo lo spazio, le competenze e i materiali.

Da lì le prime prove, i primi scoramenti, la realizzazione della prima anfora “perfetta”, la commercializzazione, l’essersi trovato sul mercato con il prodotto giusto al momento giusto. Sono ormai trascorsi più di 10 anni ed egli si ritrova a essere un giovane imprenditore che produce anfore apprezzate e acquistate in tutto il mondo, con una quarantina di operai e impiegati che lavorano insieme a lui nel nuovo capannone a Mori, in provincia di Trento.

Francesco “coltiva” le persone, le rispetta e il clima nel capannone è molto particolare, perché sono diventati veramente una “grande famiglia”: vige il rispetto, la comprensione, il non giudicare gli eventuali sbagli dell’altro, perché ognuno di noi ha sempre una seconda occasione.

Questa attenzione per le persone si traduce nella maniacale ricerca di creare un ambiente il più sano possibile per chi è addetto alle fasi di lavorazione delle anfore. Uno degli artigiani ha, come unica mansione, quella di evitare l’accumulo di polveri sul pavimento; inoltre, per mantenere l’umidità necessaria alle lavorazioni vengono utilizzate delle piante verdi che sono installate alla cima delle pareti e che garantiscono una perfetta ossigenazione e salubrità agli ambienti.

La convinzione di Francesco Tava è quella di far star bene chi lavora insieme a lui: creando un benessere e una qualità di vita ottima all’interno del capannone, si genera un’armonia che è importante per tutti e che sicuramente influisce in senso migliorativo anche sul prodotto finale.

Per le persone che lavorano con Francesco Tava, provenienti da ben 9 nazioni diverse, sono previsti spazi relax che verranno istituiti nel nuovo capannone adiacenti e a breve, l’introduzione della settimana di lavoro corta, su 4 giorni.

La filosofia produttiva parte dal riconoscere il valore della tradizione, alla quale mettere al servizio le scoperte tecnologiche  e le macchine moderne di ultima generazione.

Producono infatti anfore, il contenitore più antico del mondo, che, grazie a una ricerca continua di materiali adeguati, che è stata certificata, li mette in condizioni di dichiarare con certezza l’ammontare dello scambio di ossigeno con l’esterno, tale da prevedere i risultati dell’affinamento.

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Questo è un elemento di cruciale importanza, perché le esigenze di una Château Bordolese sono completamente diversi da quelle di un produttore di vini a base sauvignon nel Sud Africa: le richieste dei vignaioli sono ascoltate e tenute in considerazione, sia per la scelta dei formati da utilizzare che per i trattamenti termici da effettuare.

La materia prima usata è una miscela di 8 argille differenti, tra cui 2 caolini provenienti dall’Inghilterra,  studiata insieme alla ditta Cecchetto di Nove (VI), che è diventata partner di Tava; questo materiale utilizzato dal 2014, consente di ottenere una enorme resistenza fisica della ceramica, di controllare la porosità in modo preciso, a seconda del trattamento termico scelto.

Ogni spedizione di ceramica viene certificata e controllata, perché deve essere tutto sotto controllo per garantire il successo delle anfore e la soddisfazione dei clienti.

Il successo delle anfore Tava viene decretato alla fine del 2014, quando il vino prodotto dalla cantina Sociale di Mori, dedicato alla figlia di Francesco, Vittoria, ha un enorme successo e richiama giornalisti e vignaioli: si tratta di un orange wine atipico, fatto in anfora Tava.

Nel 2016 iniziano i contatti con la Francia e da quel momento la crescita è stata continua e vertiginosa: si è arrivati ad oggi con più di 1700 clienti sparsi in tutto il globo.

Pur utilizzando forni e macchinari con tecnologie moderne e avanzate, l’artigianalità del prodotto viene mantenuta nella fase di costruzione del pezzo: si usano degli stampi che vengono rivestiti con le lastre di ceramica ottenute da un macchinario adattato a questo uso dallo stesso Francesco.

Le lastre vengono unite utilizzando strumenti manuali dagli artigiani, che operano attenti alla realizzazione del pezzo che dopo essere stato seccato verrà messo nel formo e cotto alla temperatura ottimale per raggiungere il grado di porosità atteso.

Una lavorazione affascinante, che emozione lo spettatore ma anche chi opera: attenzione, precisione, responsabilità sono estremamente necessarie, in tutte le fasi che porteranno alla realizzazione dell’anfora.

Le anfore Tava sono presenti in tutta Italia, con una comprensibile maggior concentrazione nel Trentino-Alto Adige: hanno la capacità di non imprimere al vino sentori o sensazioni gustative particolari.

Francesco è una persona che si ritiene fortunata e non insegue ciecamente il profitto: vuole mantenere l’azienda a “misura d’uomo”, un luogo familiare, dove ci si conosce tutti e si lavora in armonia.

Un incontro che mi ha permesso di approfondire l’argomento anfora e la magia insita nei processi produttivi di questi contenitori ma soprattutto che mi ha fatto bene al cuore, per i principi etici applicati e l’umanizzazione promossa da Francesco: la realizzazione di un posto di lavoro buono, che produce pregevoli manufatti artigianali, dove stare, crescere e operare insieme.

 

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