Vinitaly 2024: incontri, assaggi e prospettive parte seconda

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 

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na delle aziende visitate durante la mia breve presenza a Vinitaly 2024 è stata Ca’ Rovere, il cui stand era ospitato nell’area dei viticoltori aderenti alla Fivi.

Bollicine prodotte sui Colli Berici? La mia curiosità è cresciuta a dismisura: conosco bene la zona, siamo a Vicenza, in Veneto. I colli, che si innalzano a circa 150 metri sul livello del mare, erano più di 100 milioni di anni fa il fondale di un mare tropicale: per questo motivo la famiglia Biasin trova nei vigneti piantati più di 40 anni fa, i fossili di conchiglie.

L’azienda sorge nel borgo di Alonte, di antiche origini preromane, che conta non più di 1600 anime: i vitigni scelti per la produzione di metodo classico sono l’autoctona garganega e poi chardonnay e pinot nero.

Il primo spumante degorgiato risale al 1995 e nel corso degli anni sono diventati veri specialisti nella produzione di metodo classico: il riposo sui lieviti dura non meno di 36 mesi fino ad arrivare persino a 70 mesi. Le bottiglie sono custodite in una grotta sotterranea che assicura l’umidità e la temperatura costante e ideale.

Tutte le cuvée ideate da Cà Rovere hanno protagonista la garganega, il vitigno a bacca bianca più coltivato in provincia di Verona e di Vicenza. Essa è caratterizzata da un grande grappolo, foglie di ridotta dimensione e acini di media dimensione, con buccia sottile ma resistente e molto pruinosa. Ha maturazione tardive e il vino esprime profumi di fiori bianchi e di mandorla.

Durante il Vinitaly la terza generazione composta da Marcella, Matteo e Marco  apporta molte novità tra cui “ M”,  una garganega sparkling extra brut millesimo 2021 in purezza che vuole esaltare il territorio dal quale proviene. Nel calice si apprezza il colore brillante giallo paglierino e il perlage fine e persistente; al naso fiori di campo, mela verde, lime, biancospino. Sapido in chiusura su note ammandorlate. Molto interessante anche il Brut Nature, che vede garganega e chardonnay in blend, 48 mesi sui lieviti, che si offre al naso con delicati cenni floreali e agrumati, la Cuvée del Fondatore , uno spumante millesimato che viene sottoposto a un lungo affinamento in bottiglia e sosta 9 anni sui lieviti e uno stupendo Demi-sec, ricco e cremoso, sempre da garganega e chardonnay, in cui il liqueur d’expedition è rappresentato dal passito di garganega .Immediato il pensiero di un abbinamento con le ostriche!

Sempre affollatissimo lo stand di Terre de la Custodia, cantina di Montefalco in Umbria della famiglia Farchioni. Accolti dall’enologo Paolo Romaggioli, dai sommelier e da Giampaolo Farchioni, ho potuto assaggiare Gladius, lo spumante metodo classico millesimato che affina 48 mesi sui lieviti: al naso eleganti profumi di biancospino, acacia, scorza di limone e note di panificazione, la bollicina è fine e cremosa e lunga la persistenza. Montefalco Bianco Doc Plentis celebra le uve autoctone coltivate nelle vigne del comprensorio di Gualdo Cattaneo: un vino pieno, complesso che dopo la fermentazione affina in acciaio e successivi 6 mesi in bottiglia. Al naso si apprezzano profumi di ginestra, frutta esotica, buccia di cedro, una nota erbacea, pesca bianca. Fresco e sapido in chiusura finale. Colli Martani Doc Merlot riserva Vigna San Martino è un vino che difficilmente si fa dimenticare, proprio per l’estrema finezza del profilo gusto olfattivo: setoso, composto, tannino scolpito e finale su note fruttate. Le uve provengono dalle tenute di Torrececcona, vicino a Todi, che venen acquistata nel 1975 dalla famiglia Farchione e in cui erano già a dimora viti di merlot da cloni francesi.

Montefalco Sagrantino Docg Exubera è un’espressione davvero inclusiva di questo vino, che sappiamo ricco di antociano, tannini e alcol: Giampaolo Farchioni e il suo team hanno saputo declinare il vitigno in una versione rock, apprezzabile già all’uscita dell’annata in commercio, Svolge la fermentazione alcolica e la malolattica in acciaio mentre l’affinamento è previsto in barrique e tonneau per 18 mesi, a cui seguono altri 12 mesi di bottiglia. Bouquet ampio, che svela la ricchezza di profumi di frutta rossa matura, di violetta, liquirizia, pepe, cannella e una delicata nota balsamica. In bocca è avvolgente e potente, con un tannino perfettamente integrato e mantiene una estrema piacevolezza di beva.

Terre de la Custodia ha inoltre organizzato il più bel party durante Vinitaly: una festa in perfetto stile Rock a Palazzo Cangrande della Scala, dove erano in assaggio i vini della cantina assieme alla produzione delle birre e degli spitits! Sul palco un gruppo musicale che ha intrattenuto gli ospiti con musiche che invitavano alla danza e…a ritrovare la cultura e il sound degli anni Sessanta!

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Altra degustazione speciale quella dei vini dell’azienda Cavazza, realtà veneta giunta alla quarta generazione. La storia di questa famiglia inizia nel 1928 quando Giovanni Cavazza acquista una casa e la vigna Bocara, dopo essersi trasferito a Selva di Montebello. Seguono vicende alterne, legate alle Seconda guerra mondiale, che hanno però consacrato l’impegno alla coltivazione della vite, al rispetto del territorio e alla promozione della commercializzazione. Nel 1972 nasce il Consorzio di Gambellara di cui Domenico Cavazza è uno dei più attivi promotori e vengono acquisite nuove terre e strumenti moderni per la vinificazione. Nel 1982 con la nascita del Consorzio di tutela dei Vini dei Colli Berici viene ottenuto un ulteriore riconoscimento alla produzione di questo areale. L’azienda Cavazza acquista la tenuta Cicogna e inizia la produzione di vini rossi con la supervisione dell’Università di Conegliano, utilizzando vitigni quali il syrah. Nasce nel 2004 la versione più strutturata di Creari, una garganega che segue una breve macerazione sulle bucce, da viti condotte secondo la tradizionale pergola veronese, con rese molto basse: una produzione di successo che varca i confini italiani, raggiungendo paesi quali la Cina, Taiwan e gli Stati Uniti.

Mi sono soffermata principalmente su alcuni vini tra quelli in degustazione: Lessini Durello spumante Doc è una fedele e precisa interpretazione della dinamicità della durella, un’uva ricca di acidità, coltivata da secoli sui suoli vulcanici dei Monti Lessini. Giallo paglierino con bagliori verdolini, bollicina fine e profilo olfattivo fresco, con note di pietra focaia, agrumi e fiori.

Colli Berici Doc  Tai Rosso esprime il potenziale del vitigno autoctono Tocai Rosso che è piantato nelle vigne intorno ad Alonte, dove i suoli sono ricchi di calcare e ferro. Le uve macerano sulle bucce per circa 3 giorni in acciaio. Si offre nel calice con un luminoso color rosso rubino e note di lampone, ciliegia, rosa canina. Tannino levigato, che rende il sorso piacevole e dinamico. Igt Veneto Syrah Tenuta Cicogna: le uve vengono coltivate a circa 200 metri s.l.m., su suoli prevalentemente calcarei, con esposizione sud /sud-est. Dopo la vendemmia manuale, generalmente nella prima settimana di settembre, le uve selezionate vengono macerate per 14 in acciaio, segue un affinamento di 12 mesi in barrique di rovere francese e un ulteriore passaggio in vasche di cemento per altri 6 mesi a cui segue il riposo in bottiglia. Bouquet complesso, con note di mora, marasca, caffè, pepe. Tannino perfettamente integrato, buona persistenza e chiusura su note balsamiche.

Una famiglia che riesce a raccontare la propria filosofia di vita nei vini che produce, con impegno, sostenibilità e passione.

 

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