Metti una sera a cena…
· di Olga Sofia Schiaffino ·
P
ensiamo solitamente che “aprire certe bottiglie” sia necessariamente collegato alla celebrazione di un evento particolare. A volte invece ti spinge solo la curiosità di non “perdersi l’attimo”, di non rimandare, di non aspettare: il senso di precarietà che periodicamente si fa più vivo nelle nostre esistenze, ci fa riflettere che dobbiamo dedicare più tempo agli amici e gratificarci con ciò che ci fa stare bene un pò più a cuor leggero.
Era tempo che aspettavo di bere uno Champagne, uno di quelli che ti immagini berrai in chissà quale sera… E poi quella sera, arriva.
Senza una motivazione particolare, senza un cibo prezioso in abbinamento, solo con il desiderio di non lasciare qualcosa di non esperito e apprezzato.
Allora mentre aspetto che giunga a temperatura, preparo con cura sacerdotale il mio Zalto, prescelto interlocutore per l’assaggio di Marie-Noelle Ledru Gran Cru Brut Nature 2008.
Un personaggio mitico della Champagne,
che ha 6 ettari di famiglia nella zona di Ambonnay- Bouzy e cura personalmente la vinificazione e tutte le operazioni di cantina, remuage e degorgement a mano. Per questo motivo conserva per la sua produzione solo le uve provenienti da due ettari, essendo un’azienda familiare, mentre vende la parte restante: il duro lavoro in vigna prevede solo rame, zolfo e letame.
Si è meritata il titolo di “Signora del Pinot Noir” (da ricordare che in Liguria abbiamo la “Signora del Rossese” – Giovanna Maccario!), perché riesce a far parlare questo vitigno come nessun altro, di tutte le mille sfumature legate al terroir e all’annata.
La Cuveè del Brut Nature prevede un 15% di Chardonnay; tutti i vini fermentano e maturano in acciaio, vengono utilizzati solo lieviti indigeni e svolgono la malolattica.
La mia curiosità aumenta e controllo meticolosamente la temperatura della bella, importante bottiglia, sulla cui etichetta si coglie un legame profondo con la tradizione in quella parola – viticoltrice – sotto il nome di Marie-Noelle.
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Cerco il silenzio mentre la apro,
concentrandomi nel domare il tappo: mentre verso il liquido, la luce avvolge la spuma setosa che si forma e dopo qualche secondo scompare nel bicchiere. Il colore è scintillante, dorato e sul bordo vira in una tonalità ramata. Mi sto facendo un sacco di congetture e domande ma poi lo metto sotto al naso, lasciando che mi parli.
Nocciola, si, profumi avvolgenti, caldi, miele, dattero, pera, zenzero e ribes rosso. Non esito all’assaggio e si svolge in bocca con una precisione e pulizia regale, un vibrante equilibrio e una sapidità che mantiene il sorso vivo e persistente.
Il desiderio di tornare a ripetere l’esperienza gustativa è forte e gratificante. Davvero un grande Champagne, senza dubbio creato dalla natura e dalla mano gentile di una grande donna. Spero un giorno di riuscire a conoscerla.
Incontrare persone che credono in quello che fanno e lo portano avanti senza troppi compromessi è prima di tutto occasione di crescita personale.
Ma adesso scusate, ritorno al mio calice…
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Champagne Marie-Noëlle Ledru
5 Place de la Croix
Ambonnay F
+33 3 26 57 09 26