Storie di Nemea: cultura, vino e leggende

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


 

C

ari lettori, non è certo un mistero il mio amore per la Grecia: questa volta vi racconterò di un territorio particolarmente vocato per la viticoltura situato nel Peloponneso, tra Argo e Micene, a poco più di 100 km da Atene. Andiamo a conoscere Nemea, i vini, le persone e la sua bellezza.

Narra la leggenda che qui abitasse il famoso Leone di Nemea, con il quale Ercole dovette confrontarsi per superare la sua prima “fatica”.

La cittadina poggia su una piana, circondata a corona da colline e montagne che vanno dai 200 m ai circa 1000 in altitudine. I suoli sono prevalentemente argillosi, con colori che variano dal rosso (per la presenza di ferro) al bianco; vi sono inoltre  intrusioni di marna, soprattutto sulla collina verso Koutsi.

Ho avuto la fortuna di ricevere l’invito a visitare questa importante regione vitivinicola dal dott. Konstantinos Dimitriou, farmacista in paese ma anche produttore di uva.

Grande ospitalità da Giorgios e Irene – Sofos – che oltre ad avere camere pulite e spaziose , attrezzate con cucina, propongono nel ristorante omonimo ottimi piatti gourmet, in cui viene rivisitata la tradizionale cucina greca. Ottima anche la scelta dei vini e il servizio. Un posto che da solo merita il viaggio.

Konstantinos

mi ha portato nella vicina zona archeologica, un posto davvero magico, dove è stato costruito un museo e recuperato il tempio di Zeus grazie a suo padre Parmenios Dimitriou e all’archeologo statunitense Steven Miller.

In passato veniva tenuta una competizione nel vicino stadio dove gli agoni provenienti anche da paesi vicini si cimentavano in una corsa. Avevano persino inventato i blocchi di partenza per assicurare che tutti partissero nello stesso momento: al vincitore spettavano gli applausi e una corona fatta con il sedano.

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I giochi di Nemea (a parte quest’anno per l’emergenza Covid) sono ripresi grazie a Kostas Dimitrious e a Miller e hanno sempre attirato molti turisti nella zona.

Durante il mio soggiorno ho inoltre potuto conoscere il Sindaco della città Konstantinos Frousios e alcune persone davvero speciali, i familiari di Kostas e i suoi amici Voula e Ioannis.

Il paesaggio è caratterizzato da immensi vigneti che si estendono sulle pendici delle colline e da ulivi; altri terreni sono utilizzati per la coltivazione di ortaggi.

Il vitigno principe a bacca rossa

è il San Giorgio – Agiorghitiko – il grappolo è di media grandezza, serrato, con una buccia abbastanza spessa. Viene di solito coltivato a spalliera ed è una varietà che produce in abbondanza per cui necessita di rese basse per elevare la qualità.

Alcune aziende stanno facendo una selezione massale dei vecchi cloni, sicuramente più interessanti per il profilo organolettico che regalano ai vini e più resistenti alle virosi.

Geobres
Galleria Geobres

Non lontano dalla cittadina la più grande fabbrica di uva sultanina della Grecia, Geobres: ho avuto il piacere di seguire e vedere gli stadi di produzione, un processo davvero molto interessante.

Il mio soggiorno è iniziato con… la vendemmia dell’Agiorghitiko in una delle vigne di Kostas… naturalmente manuale, l’uva era molto bella e alla fine della mattinata l’abbiamo conferita ad una delle cooperative locali: le ceste venivano vuotate nella pigiadiraspatrice e dopo essere state pesate, le abbiamo viste scomparire e la massa di succo e bucce avviata alla fermentazione in contenitori di acciaio.

Un’esperienza davvero emozionante che è proseguita con la visita alle cantine, di cui vi racconterò nei prossimi articoli…

 

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