Incastonata nel blu del Mediterraneo
È
la più grande delle Isole Baleari, incastonata nel blu del Mediterraneo. Il consiglio è di affittare un’auto e trovare una base in un luogo tranquillo per spostarsi agevolmente.
Abbiamo scelto Campos, nella zona sud orientale, a 10 km dalla spiaggia più famosa dell’isola, Es Trenc. L’Hotel Segles in Carrer Santanyi 4 è semplicemente perfetto: romantico, con eleganti mobili antichi, camere spaziose e silenziose, con aria condizionata e un patio al centro della costruzione dove si può fare una ricca colazione. Inoltre le proprietarie sono molto gentili ed accoglienti, disponibili a rendere il soggiorno perfetto. Parcheggio libero a circa 100 mt sulla strada.
Le spiagge assolutamente da visitare
oltre a Es Trenc sono davvero numerose. Cala Figuera, raggiungibile solo a piedi scendendo un sentiero nella macchia mediterranea, offre una baia incantata dove riposare. Non è ovviamente attrezzata, per cui bisogna portarsi acqua e … cibo: siamo sul capo Formentor, punta a nord ovest estrema della Sierra Tramontana, da vedere assolutamente per i paesaggi mozzafiato.
Sicuramente più tranquilla, vicina a vigne nascoste tra le rocce e un albergo di lusso, con sabbia, sdraio, bar e ombrelloni, segnaliamo Playa Formentor. La baia di Alcudia offre un litorale sabbioso, spesso battuto dai venti, che la rende perfetta per gli sports quali kite surf e windsurf. Cala Agulla, Cala Mesquida e Cala Torta sono perle nella zona nord est, vicino al fortificato Capdepera: merita una deviazione la cittadina medievale di Artà, che vi incanterà con le sue viuzze e case.
Nella zona ad ovest
non perdete un giro alla Grotta del Drago a Porto Cristo: un lungo percorso tra stalattiti e stalagmiti che si conclude con un suggestivo breve concerto di musica classica, prima di uscire, volendo anche su una piccola barca.
Le spiagge in zona sono Cala Anguilla e andando ancora a sud troviamo Cala d’Or, con cala Mandragò (riserva naturale).
Un’escursione da non perdere è quella per Soller, sul versante occidentale dell’isola, utilizzando il trenino d’epoca che parte da Palma, dalla stazione dedicata situata nella via parallela alla stazione centrale (il parcheggio per l’auto e proprio lì e costa 16 euro al giorno).
Arrivati nel delizioso paesino
si può scegliere di girare e di scendere in porto, oppure di prendere la tranvia scendere in porro e scegliere la gita in barca verso la spiaggia di Sa Cabrera. Meraviglioso! Un consiglio: bisogna recarsi in stazione ad acquistare i biglietti (che non si possono fare on line) presto, per scegliere il primo treno, quello delle 10.10 e soprattutto il ritorno delle 18.30, per riuscire ad incastrare la gita in mare.
Ma passiamo all’enogastronomia: la zona vitivinicola occupa la parte centro occidentale dell’isola: Manacor, Inca, Petra ad esempio. Sono presenti le varietà internazionali ma anche numerosi autoctoni, circa una trentina, che vengono utilizzati in blend oppure in purezza. I suoli sono calcarei prevalentemente, con aggiunta di argilla e spesso di ossidi ferrosi: geologicamente deriva dal blocco Sardo Corso.
Abbiamo avuto il piacere
di visitare una delle aziende più antiche dell’isola, Miquel Olivier a Petra. Dal 1912 nella stupenda cantina in paese, ad oggi, nella nuova attorniata dalle vigne, che vede Pilar Oliver seguire le vinificazioni e imprimere il carattere del territorio nelle diverse proposte.
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Son Calò blanco, da uva Prensal è un fresco e agrumato bianco perfetto come aperitivo e con il pesce crudo.
Muscat è un Moscatello secco, fragrante e aromatico molto delicato.
QBqe – que Bon que es- è il nome scelto per questo bianco barricato, da uve Girò, strutturato e suadente con i sentori di speziatura dolce e l’impronta calorica.
Son Calò rosat da Callet e Fogoneu macerati per 24 ore si presenta con un vivissimo rosa amarena, confermato dal naso succoso, di piacevolissima beva.
Stesso uvaggio per il Son Calò neigre, che viene vinificato e affinato in acciaio esalta i caratteristici profumi di mora, pepe, grafite e note balsamiche di ginepro, tannino non invadente e buona persistenza.
Callet, Manto Negro e Fogoneu sono le uve protagoniste di Mont Ferrutx, da suoli con buona presenza di ferro e affinamento in barriques di rovere francese e americano.
1912
è la bottiglia che celebra l’anno di nascita della Bodega e assembla Cabernet Sauvignon e Syrah in un vino strutturato, corposo e persistente con bella chiusura sapida e tannino vibrante.
Ses Ferritges 2013 sancisce il matrimonio tra un autoctono, il Callet con Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot: botti di secondo e terzo passaggio per un vino da attendere ma decisamente interessante per la complessità gusto olfattiva.
Dove cenare? A Campos sicuramente da Nomam, ristorante con cucina argentina e grandiosa carne alla griglia, spesso anche musica dal vivo nel cortile interno all’aperto; il personale è davvero gentile, da segnalare l’ottimo rapporto qualità prezzo.
Molto carino Porto Petro,
diversi ristoranti si affacciano sul porticciolo. Vi segnaliamo Na Petra, “gastrobar”, che abbina a piatti ricercati buoni vini e cocktails.
Favoloso Es Celler 9, una bella terrazza dove cenare, respirando l’aria maiorchina. Pesce fresco, ottime cozze con crema di cipolla, gamberi freschissimi, baccalà, aragoste e naturalmente, paella. Generosa carta dei vini, con referenze locali e di prestigiose regioni della Spagna.
A Ses Salines non perdete Mon de Vins, una enoteca dove degustare e scoprire i vini nazionali: ambiente elegante e raffinato, tapas buonissime, con materie di prima qualità e anche ristorante. Favoloso.
Un’isola, Maiorca, che regala davvero una bella esperienza di vita.