Azienda Possa a Riomaggiore

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 

S

fidando la pioggia in una domenica di fine estate mi sono diretta verso le Cinque Terre, con la collega sommelier Annamaria, a visitare alcune aziende, prima tappa a Riomaggiore, azienda Possa.

Prende il nome dalla località – Possa Itara – dove sono le vigne di famiglia e dove Heidi è riuscito – quasi come un orafo che  pazientemente infila le perle di una collana – ad acquisire nuove parcelle, contenendo la boscaglia sulla parete a strapiombo, che aveva cancellato le tracce di un passato vitivinicolo generoso e fiorente.

Ci accoglie con un sorriso e ci fa cenno di seguirlo in vigna: davanti a noi solo il tornante della curva e il grigio azzurro del cielo che sembra volersi aprire.

Guardiamo di sotto e scendendo una scaletta di pietra si intravede lo scenario stupefacente delle terrazze digradanti verso il mare, delle viti abbracciate alle pergole basse, l’antico sistema tradizionale di allevamento. Il sole si manifesta in tutto il suo splendore e illumina il panorama di blu e di verde.

E di rosso.

Rosso come la passione che Heidi ha messo nel suo lavoro, che solo da qualche anno ha riesce a  svolgere a tempo pieno. Non esistono giorni di festa, la vigna ha bisogno di tempo e attenzioni. Un lavoro coinvolgente a tal punto che suo figlio Jacopo lo segue e lo aiuta, con l’entusiasmo e l’innocenza di un bimbo, a curare le viti, a raccogliere con il suo cestino in tempo di vendemmia, a pigiare con i piedini le uve per lo Sciacchetrà.

Rosso come il suo cuore grande, sempre pronto a dare un contributo per iniziative a favore della comunità. Egli sta infatti portando avanti un progetto con i bambini delle scuole elementari di esperienza nel vigneto: ognuno di loro è responsabile di una pianta, dalla potatura alla vendemmia e da questo prezioso raccolto nasce il Vino di Fanti.

Insegna inoltre ad avere rispetto per la terra, per le tradizioni e per i vecchi, dai quali ha ricevuto consigli preziosi e che gli hanno permesso di interpretare i vitigni delle Cinque Terre in modo unico ed emozionante.

I colori sono dentro di noi,

questo si percepisce stando vicini a Heidi e l’arcobaleno si manifesta pienamente in cantina, quando iniziamo la degustazione.

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U Giancu 2019

Albarola 80% e Bosco 20% – che provengono dalle vigne situate tra i 300 e 400 m s.l.m. tra Volastra, Tramonti e Montenero. 25 giorni di fermentazione sulle bucce e  malolattica svolta sempre in acciaio. Didascalico per la comprensione delle Cinque Terre. Giallo dorato di grande lucentezza. Naso che regala cenni di agrumi, erbe officinali, elicriso. In bocca è’ sincero, diretto e chiude con note iodate.

Cinque Terre 2019

vengono invertite le percentuali e quindi abbiamo 80% bosco e il restante composto da uve recuperate nei vigneti a Possa (Piccabon, Brusapaja, Frappelà, Rossese bianco…) si è scelta una macerazione breve, solo cinque giorni; il 40 % della massa viene affinato in barrique di acacia.

Un testimone del territorio: esordisce con sentori di mela, miele, ginestra seguiti da effluvi balsamici . In bocca è’ vibrante, gioca la sua personalità sulla sapidità e sul ritorno in chiusura marino, quasi salato.

Rosè d’amour 2019

vino rosato nato in seguito Alla necessità di vinificare le uve salvate dalla terribile grandinata del 2016, composto  per quasi un 80% da Bonamico e il restante da Moscato rosso. Il grande successo di questo vino ha fatto sì che Heidi decidesse di piantare altro Moscato rosso.

Dopo la spremitura diretta delle uve, si segue una tradizionale vinificazione in bianco utilizzando contenitori d’acciaio.

Naso succoso con garbate note di rosolio, lampone, ribes rosso e alloro. Il sorso è piacevole, stuzzicante e non banale, la chiusura sapida lo rende davvero molto interessante in abbinamento con la pizza. Provare per credere!

U Neigru 2019

Canaiolo e Bonamico in percentuale uguale, è il rosso di mare.

Macerazione di cinque giorni sulle bucce e poi affinamento in legno di castagno.

Al naso sorprende per l’assortimento di frutta- mora, ciliegia sotto spirito, ribes nero- per le note che ricordano la peonia e la china. In bocca la massa è gestita da un tannino setoso che incalza sulla percezione salina del finale. Un vino di cui possiamo prevedere una evoluzione e a cui dare un appuntamento tra cinque anni.

Rinascita 2017

vino con la stessa storia del più famoso Sciacchetrà, passito mitico, che era appannaggio delle classi più abbienti. Da uve rosse, Canaiolo e Bonamico (al quale si eliminano le ali per favorire una maggiore concentrazione dello zucchero) macera per ben 28 gg e viene pigiato con i piedi. Rimane un anno in botti di castagno e un altro anno in acciaio. Capolavoro. Frutta rossa e di bosco, macchia mediterranea, liquirizia, rosmarino. Acidità che rende il vino leggiadro e elegante, residuo zuccherino intorno ai 110 g/litro.

Sciacchetrà 2017

(vinificazione in anfora) solo 850 bottiglie , 80% Bosco e 20% Rossese bianco. La sgranatura degli acini viene fatta manualmente, rimane 28 gg sulle bucce in anfora. Giallo ambrato ipnotico: ampio corredo olfattivo che regala note di zafferano, albicocca disidratata, miele, nocciola tostata, mandorla. Una grande espressività in bocca, dolcezza, acidità e sapidità che dialogano mirabilmente tra loro. Residuo 138 g/litro… perfettamente gestito.

Sciacchetrà 2017

(ne vengono prodotte dalle 600 alle 1200 bottiglie a seconda delle annate) stesso uvaggio del precedente, viene messo in botti di legno di ciliegio e pero.

Avvolgente, prezioso, una emozione unica. Commuovente per intensità e ed espressività… ti sembra di vedere i gesti veloci e precisi della nonna  di Heidi che insegna a scegliere i grappoli migliori e gli acini perfetti.

Una lezione di vita oltre che di viticoltura quella regalateci da Heidi, in cui i valori etici e morali trovano ancora posto e attraverso il vino raccontano storie meravigliose.

 

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 Azienda Agricola Possa 
Via Telemaco Signorini, 91
Riomaggiore SP
+39 348 316 2470




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