Luca Risso rivoluziona il mondo della vinificazione con Clayver: l’incontro presso l’azienda a Vado Ligure

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


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el panorama della vinificazione, l’innovazione rileggendo le pratiche tradizionali è sempre stata la chiave per spingere i confini e creare vini di alta qualità. E in questo contesto, Luca Risso ha fatto un passo avanti epocale con l’invenzione di Clayver, il primo contenitore vinario in gres prodotto in Italia e, nello specifico, in Liguria.

Luca si è appassionato del mondo del vino nel 2005, ha seguito corsi, scritto su blog e ha iniziato la produzione di vino come garagista;

Il progetto di Clayver è nato nel 2012: ci sono voluti due anni per sperimentare, trovare i giusti macchinari e materiali per concretizzare questa brillante idea. Nel 2014 è iniziata la commercializzazione delle Clayver sul mercato: sin dal principio molto più di un semplice contenitore, una rivoluzione nel modo in cui il vino viene affinato ed evolve. La sua forma sferica, ideata e prodotta con la massima cura, rigore e professionalità, è stata solo l’inizio di una serie di caratteristiche innovative che stanno trasformando il settore e che è stata fonte di ispirazione per molte altre realtà.

Il segreto del successo di Clayver risiede nella sua composizione: realizzato completamente in gres lavorato secondo un procedimento affinato nel corso di tre anni di studi e ricerche. La ricerca del fornitore è stata molto delicata, perché più che essere legata a uno specifico territorio, l’approvvigionamento doveva poter garantire una qualità e delle performance del materiale stesso costanti. La miscela di argille, quarzi e sabbia ottenuta viene confezionata in pacchi da 10 kg ciascuno e si è dimostrata stupendamente adatta alla realizzazione di questi particolari vasi: pensate che per realizzare un contenitore occorrono dagli 80 ai 150 kg di materia prima!

La vera magia dei contenitori Clayver risiede nella sua struttura microporosa. Questo permette uno scambio gassoso con l’esterno, anche se su scale temporali più lunghe rispetto ad altri materiali. Questo scambio graduale è sufficiente ad indurre un’evoluzione nel vino, rendendolo adatto a lunghi periodi di invecchiamento. Inoltre, Clayver offre il vantaggio di essere una valida alternativa al legno, perché non cede alcuna sostanza aromatica al vino, come accade appunto con le tradizionali botti.

Per rendere il prodotto perfetto si è scelto di affidarsi alla tecnologia più avanzata per la realizzazione di stampi atti a creare le metà del contenitore, che verrà chiusa successivamente. Un momento molto delicato è sicuramente quello dell’asciugatura: i contenitori devono rimanere in un luogo a temperatura costante, evitando le correnti d’aria e qualsiasi agente che possa alterare l’uniformità di un processo necessario, prima della cottura in forno.

Questa avviene mediante strutture moderne, alimentate sia con elettricità che con il gas, in modo da essere utilizzate per recipienti piccoli e medi (dai 100 ai 550 litri) oppure di grandi dimensioni (650-850 litri).

Luca Risso riesce a comunicare la sua passione quando racconta dei vari processi di produzione e di come vengono chiuse le Clayver: ogni pezzo è controllato, eventualmente personalizzato su richiesta del produttore e siglato da un marchio molto pulito, essenziale ma efficace. Il logo di Clayver racconta quello che è stato il pensiero e il lavoro dietro il progetto di questa tipologia di recipiente; esso ricorda il contenitore con il suo collo e funziona anche come lavagnetta, sul quale il produttore può scrivere l’annata o il vitigno.

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Ma l’innovazione di Risso non si ferma qui. Clayver è già stata adottata da numerose aziende vitivinicole, dimostrando un interesse internazionale significativo. La produzione savonese è stata consegnata in tutta Italia (tranne la Calabria) e  nel mondo, dai vigneti degli Stati Uniti alle cantine della Spagna, Sud Africa e, soprattutto,  nelle rinomate regioni vinicole della Francia, tra cui Champagne e Borgogna.

Sicuramente Luca Risso e il suo team, composto da 9 persone, hanno portato il settore vinicolo verso nuove vette con Clayver. Questa innovazione non solo migliora la qualità dei vini, ma apre nuove possibilità creative e conferma l’Italia come pioniere nell’arte della vinificazione. Orgoglio di Liguria!

 

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