Vinitaly 2024: incontri, assaggi e interessanti prospettive

· di Olga Sofia Schiaffino ·

Prima Parte


N

el weekend più hot per il vino italiano (in contemporanea Vini Natur, Vini naturali a Cerea, Summa e Vinitaly) la sfida è quella di riuscire a presenziare a tutti gli eventi, cercando di andare ad assaggiare le nuove annate dei produttori conosciuti ma anche di scoprire o di approfondire nuovi territori e proposte. Nei due giorni che sono rimasta a Vinitaly, ho avuto il piacere di assistere a due masterclass. La prima, tenutasi domenica alle 16.30 sui vini in anfora, condotta da Helmuth Köcher e con la partecipazione di Simona Geri e Paolo Lauria di Italesse, ha introdotto l’evento che si terrà a  Verona il 7 e 8 maggio a coronare il progetto di Anphora Revolution. I vini presentati durante la degustazione sono stati 9, provenienti da tutte le regioni italiane. Tra i più interessanti sicuramente il sauvignon blanc vinificato interamente in anfora Garnellen di Tröpfltalhof , Il Grignolino dell’azienda Montalbera e il Cannonau di Olianas proposto da Elena Casadei.

Lunedì 15 Il Consorzio del Custoza ha presentato le prime cinque bottiglie con la menzione riserva, già prevista dal disciplinare dal 2019 ma che non era stata mai prodotta. Questa tipologia di vino dimostra sicuramente una buona capacità di invecchiamento e regale sempre una complessità olfattiva, legata anche ai vitigni che vengono impiegati nella creazione del blend: garganega, trebbiano, cortese, friulano, manzoni bianco. A condurre la degustazione Marco Sabellico (Gambero Rosso) che ha sottolineato l’espressività e la qualità dei vini presentati: Roberta Bricolo, presidente del Consorzio, ha rimarcato i punti di forza di questa scelta e l’augurio che sempre più aziende propongano la loro interpretazione. Gli assaggi più stimolanti il Custoza Doc Riserva Adriano 2022 azienda Tamburino Sardo, interamente vinificato in acciaio e Custoza Doc Riserva Sub 27 Azienda Gorgo, vino biologico di grande espressività.

Inoltre, sempre lunedì 15 aprile Il Senatore Sottosegretario Patrizio La Pietra ha fatto visita allo stand del Consorzio del Valdarno di Sopra  Doc e ha voluto rassicurare Luca Sanjust , il presidente ed Ettore Ciancico, direttore del Consorzio, sull’iter della richiesta di modifica del disciplinare della denominazione riguardante i vini con menzione “vigna”, vertice qualitativo della denominazione, per i quali è stato richiesto tra l’altro l’utilizzo di uve biologiche. Il Consorzio Valdarno di Sopra Doc è infatti oggi l’unico in Italia ad avere tutti i suoi soci certificati biologici e quando la modifica richiesta sarà formalmente approvata, sarà il secondo in Europa a prevedere nel suo disciplinare questa norma così importante sia per l’ambiente che per i consumatori.

Tra le aziende visitate alcune scoperte: Ca’ Rovere ha stupito per l’eleganza delle bollicine, per una versione demi-sec assolutamente inaspettata, dove garganega e chardonnay dialogano perfettamente tra loro, creando un sorso delicato in cui la soave dolcezza si sposa con una nota salina. VSQ Cuveè del  Fondatore 2013 è un metodo classico ottenuto da una selezione di chardonnay e garganega che rimane 10 anni sui lieviti: naso che regala note di frutta a polpa gialla matura, pan brioche, albicocca candita, zenzero, miele e cera d’api. Bollicina fine e cremosa e lunga persistenza.

Nel Padiglione dell’Abruzzo la visita all’azienda Cataldi Madonna è stata stimolante per  l’energia e il carisma di Giulia che ha raccontato la storia di famiglia e le sue scelte enologiche sicuramente vincenti: un rosato concepito in alternativa al cerasuolo, succoso, piacevole e conviviale di nome Cataldino, annata 2023 dove il montepulciano è vinificato in bianco. Altra scelta stilistica importante è rappresentata dall’utilizzo delle vasche cemento per Malandrino 2022, un montepulciano che conserva i tratti distintivi del vitigno e  del territorio.

Il racconto degli assaggi importanti continua nel prossimo articolo!

 

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