Château Pavie

Saint Emilion

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


 

B

ast but not least, il nostro ultimo appuntamento è in questo Premier Grand Cru Classé A, che poggia ai piedi di un dolce pendio, formatosi nel corso dei millenni dal ritiro delle acque della Dordogna.

La vigna venne piantata dai Romani e ivi rimase a permanenza; data la particolare vocazione per il suolo di calcare del plateau, nel XVIII secolo troviamo coltivazioni di alberi di Pesche, di qualità Pavie, nome che resterà per il vino ed il luogo, nonostante la scomparsa di detta coltura.

Nel 1998 la tenuta viene acquisita da Gerard Perse, che spinge ad ottenere l’espressione del massimo potenziale di questo straordinario luogo; attualmente viene mantenuta questa conduzione familiare. Nel 2013 viene ultimata la ristrutturazione su progetto dell’architetto Alberto Pinto, che vede riuniti da un nuovo edificio, quelli precedenti, che risultavano essere separati da una strada. Un mirabile esempio di eleganza, funzionalità, grazia e tradizione.

Le vigne

si trovano tutto intorno al complesso e in alto sul plateau, troviamo il Merlot, a mezza costa, dove si trova l’argilla, il Cabernet Franc ed in basso, dove emergono ciottoli dal terreno, il Cabernet Sauvignon; i vini sono sempre eleganti ma in un certo senso, strizzano l’occhio al Medoc, avendo una spinta tannica decisamente apprezzabile.

Sono vini da aspettare, anche 30 anni, a secondo delle annate.

Grande è la cura in vigna, la selezione dei grappoli (30%), la vendemmia rigorosamente manuale e la cernita manuale con il robot laser per avviare alla fermentazione solo gli acini perfetti.

Questa avviene in Tonneau di legno, a temperatura controllata, con lieviti selezionati e ogni parcella è vinificata singolarmente ed assemblata solo alla fine, prima di andare a riposare nella bottiglia.

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Un lungo percorso nelle barriques, che sono nuove solo in parte e che provengono da esperti maestri che curano l’affumicature e la scelta dei legni.

Nella cantina

si può ammirare la grande botte costruita con il legno della celebre quercia di Morat, una pianta di 300 anni, che venne abbattuta perché malata; Gerard Perse acquistò il legno per fare questa opera, ove riposa un vino che si vuole studiare per capire la differenza di qualità, facendolo riposare in un legno così antico.

La degustazione avviene a suggellare questo incontro con una tradizione ed un sincero amore e rispetto del terroir Château Pavie 2006.

Un vino adolescente, da attendere ancora per molti anni, che si offre al naso (dopo essere stato decantato quattro ore prima), intenso e complesso, con note di frutti neri, ciliegia, cassis, sentori di speziatura dolce, non invasiva quale vaniglia, humus, note balsamiche di liquirizia, tannini ben serrati, assaggio importante e lunga persistenza.

E’ giunto il momento di congedarci da questa terra meravigliosa. Abbiamo incontrato persone cordiali, professionali, molto accoglienti, che abbiamo sentito accomunate dalla passione per questo territorio e per il suo vino, che da sempre ha conquistato il cuore delle persone.

Decisamente anche il nostro.

Au Revoir, Bordeaux! Merci beaucoup.

 

 Château Pavie Macquin 
Pimpinelle
Saint-Émilion F
+33 5 57 55 43 43

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