Vini di Provenza


Viaggio tra vigneti e campi di lavanda nella terra dei Trovatori

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


 

L

a natura riesce sempre a farci meravigliare e ad emozionare con i suoi colori, come accade guardando i campi di lavanda in fiore in Provenza.

Un viaggio, cari lettori, che è possibile organizzare tra la metà di giugno e metà agosto (bisogna controllare i periodi migliori delle diverse zone di fioritura) e che vi lascerà letteralmente senza fiato e vi darà l’opportunità di entrare nel mondo dei vini di questo territorio (famoso per i pregiati rosati).

Dopo aver visitato l’abbazia di Silvacane, ci siamo diretti verso il Castello di Lourmarin, dove è sepolto Albert Camus e all’uscita abbiamo potuto visitare Les Caves du Château, dove abbiamo scoperto alcune espressioni del territorio davvero interessanti.

Ci siamo fatti consigliare dal gestore:

proprio alle pendici del massiccio del Luberon, Château Fontvert, un’ azienda biologica e biodinamica a conduzione familiare, ci ha deliziato con il suo Rosè 2015, ottenuto da Granaccia nera (65%), Cinsault, Mourvedre.

Un vino piacevole, equilibrato, con un bel naso che esprime sentori fruttati di pesca bianca e frutta esotica e un floreale di buona bevibilità e perfettamente abbinabile ai piatti della cucina locale o come aperitivo.

L’azienda ha sede in un antico Mas provenzale,

che è stato acquisito all’inizio del secolo XX dal sindaco del paese Olivier Monod, che iniziò a coltivare la vite. L’azienda, in biologico/biodinamico certificato Demeter, offre vini rossi, bianchi e rosati di qualità, provenienti dalle diverse parti di vigneti, che presentano suoli con percentuali variabili di calcare, marna e sabbia.

Un assaggio molto interessante è stato quello di Château Constantine Blanc 2013, un bianco, ottenuto da uve Rollo (Vermentino) e Viognier, che vengono vendemmiate a mano, nelle prime ore del mattino, selezionando gli acini: corredo olfattivo ricco di sentori agrumati, un erbaceo che ricorda la macchia mediterranea, mela e fiori di campo. Pregevole l’utilizzo del legno.

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Un vino della Cave TerraVentoux ci ha stregato, non solo perché si chiama “Venturi”, la divinità solare a cui era consacrato il Monte Ventoux, ma per il carattere della Granaccia e del Syrah presenti e vibranti l’anima del territorio.


Château La Canorgue 2013

Château La Canorgue 2013

Chateneuf du Pape Domaine Barville Blanc “Rousanne” Brotte 2014

Châteneuf du Pape Domaine Barville Blanc Rousanne Brotte 2014

Chateneuf Du Pape Domaine Barville Rouge 2014 Brotte

Chateneuf Du Pape Domaine Barville Rouge 2014 Brotte

Chateau Costantin Blanc 2013

Château Costantin Blanc 2013

Venturi 2012

Venturi 2012


L’annata il 2012,

la conduzione in vigna biologica certificata. Poderoso ed elegante, accattivante nei profumi fruttati, floreali e speziati.Il terzo giorno abbiamo visita la zona di Vaucluse, per arrivare alla sorgente dove Francesco Petrarca aveva trovato l’ispirazione per il sonetto “Chiare e fresche, dolci acque..” un luogo leggiadro, con tipici ristoranti affacciati sulle rive del fiume ed un Mulino ad acqua antico utilizzato per la fabbrica della carta.

Nel borgo di Isle-sur-la-Sorgue abbiamo incontrato Stéphane e la sua enoteca, che ci ha deliziato con un piatto di formaggi locali (Wow!) e ci ha fatto conoscere Château La Canorgue (Aoc Luberon), un’azienda biologica che ci ha conquistato con il suo rosso 2013 ottenuto da uve Syrah, Granaccia e Carignano. Generoso il frutto rosso e la speziatura, che dispiegandosi in bocca, lo svelano intenso e di buona persistenza.

Il nostro tour ha toccato Roussillon, con i suoi sentieri scavati nella terra color ocra, Apt, Gordes (un borgo davvero mirabile) e abbiamo stabilito la nostra base in un luogo magico: superato Le Beaucet, nei pressi dell’Eremo di ST. Gens. Un posto davvero incredibile dove l’anima riposa e si fa silenziosa per accogliere il suono della natura selvaggia.

Il giorno seguente

abbiamo visitato Venasque, da cui si gode un panorama immenso nel quale campeggia il monte Ventoux (circa 1950 m di altitudine), il gigante buono che osserva il territorio; è imperdibile la visita all’Abbazia di Senanque, che accoglie i pellegrini con una strada di lavanda che crea un bellissimo contrasto con il color grigio della pietra.

La strada da Senanque a Salt è una continua meraviglia ed un susseguirsi di campi blu e vigneti rigogliosi.. un paradiso! Salt è un graziosissimo borgo, capitale della lavanda, che ospita una festa ad essa dedicata il giorno di Ferragosto.

Ci siamo diretti, attraversando radiosi campi di girasoli, verso Chateneuf du Pape, luogo culto per gli amanti del vino: il castello fu eretto nel 1309 da papa Clemente V e si iniziò a coltivare la vite.

Siamo nella zona del Rodano meridionale,

che gode di un clima mediterraneo e vanta ben 2800 ore di sole ogni anno: questo clima particolare ed il terreno, costituito da ciottoli, le “galets roules” originatesi nel Miocene, che ricoprono un substrato di quarzo, argilla e sabbia, danno la possibilità alle vigne, coltivate soprattutto ad alberello, di esprimere nei vini opulenza, profumi raffinati e struttura.

Chateneuf du Pape rosso è un vino che può anche contenere oltre 13 vitigni diversi: in maggioranza troviamo la Granaccia, il Syrah (che è però maggiormente rappresentato nell’alto Rodano), Mourvedre, Muscadin, Vaccarese, Counoise, Terret ed il Cinsault.

Nella versione bianca troviamo la Granaccia bianca che regala rotondità e struttura; altri vitigni presenti possono essere Roussanne, Bourboulenc, Picardan, Clairette, PicPoul.

Da ricordare un’uva particolare, il  Muscat à Petit Grains, che ritroviamo nel “vin doux natural” nella denominazione “Muscat di Beaumes-de-Venise. La visita al Museo del vino presso la cantina Brotte è stata molto esaustiva ed interessante.

Parimenti la degustazione:

Châteneuf Du Pape Domaine Barville

Rouge 2014 Brotte  (tit.alc. 14,5%)

 

Brotte 2014 Chateneuf Du Pape Domaine Barville Rouge

Nel bicchiere ti accoglie il suo luminoso rosso rubino che si articola alla piacevole olfazione in un susseguirsi di eleganti sentori di ciliegia, mora selvatica, lavanda, sentori di pepe nero e tabacco. Il tannino scalpita in bocca, facendo intuire la buona longevità: intenso e persistente con lungo finale sapido. Esemplare.

Da un vigneto di 15 ettari, situata a ovest della città e posto a circa 100 mt di altitudine, Syrah, Granaccia e Mourvedre. La macerazione può durare 3 settimane; viene “elevato” in botti di quercia francese (nuove e di primo/secondo passaggio).

 

Châteneuf du Pape Domaine Barville

Blanc “Roussanne” Brotte 2014  (tit.alc. 14%)

 

Giallo dorato, offre un ventaglio olfattivo di buona complessità, dove si riconoscono l’albicocca, la pesca, la nocciola, una dolce tostatura che rimane coerente in bocca, con opulenza e persistenza.

Cuvée esclusiva con vendemmia manuale, solo una parte di essa svolge la malolattica; 8 mesi di botte di quercia. Generoso.

L’ultimo giorno del nostro giro attraverso la lavanda ed i vini di Provenza ha visto protagonista la cittadina di Martigues, che ricorda Venezia con le sue casette colorate che si specchiano sull’acqua; a due passi da Marsiglia, un piccolo paradiso, dove abbiamo potuto rilassarci sulle belle spiagge affacciate sul Mediterraneo e gustare ostriche e muscoli a Le Quai des Pirates, dove sicuramente conto di tornare molto presto….

‘A bientot…

 

Conseil interprofessionnel des vins de Provence
Maison des Vins
RN 7 – Les Aarcs sur Argens F
+33 04 94 99 50 10

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