Il Sapere di Zeno: Monte dei Ragni, azienda in Valpolicella

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


È

una giornata uggiosa: il grigio della pioggia lascia ogni tanto lo spazio al verdeggiare ammaliante della campagna.

Mi trovo a Fumane e dopo ben otto anni ritorno a trovare Zeno, un maestro per me, nella sua azienda Monte dei Ragni.

Mi accoglie il figlio Tommaso, ormai cresciuto, che ha abbracciato la passione e la missione del padre e che uscirà presto con un suo vino.

Ricordiamo insieme i tempi e gli amici comuni – Francesco Mulinari, L’Aietta di Montalcino – quando arriva Zeno.

La sala degustazione è stata spostata nell’edificio a fianco della cantina: ci sediamo al tavolo e inizio ricordandogli il nostro precedente incontro, le sue sperimentazioni con l’omeopatia che ho in seguito provato sull’Etna, il racconto storico su Romano degli Ezzelini e la coltura dei gelsi per i bachi da seta.

Tutto scolpito nella mia memoria, come quel glorioso Amarone 2008 che era straordinariamente vivo, il migliore che abbia mai bevuto.

Zeno

con tono pacato e fermo mi dice che sta proseguendo sulla strada che ha intrapreso, che sono cresciuti osservando la natura e portando avanti una vera rivoluzione umana, un rispetto dei valori autentici.

Usa sempre i rimedi omeopatici e biodinamici: ha notato che necessitano minori quantità di preparato 500, che la terra è viva e sana.

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Fare qualcosa per gli altri – siano essi, uomini, piante, animali è alla base della creazione di ambienti idonei a essere popolati da uccelli e insetti per rispettare il ciclo naturale. L’ erba non viene tagliata, viene rollata (piegata al suolo per proteggerlo) a luglio quando è’ finita la fioritura.

Il suolo arato solo fino al quinto-sesto anno delle viti.

Mi faccio raccontare del nuovo esperimento delle viti maritate, che svettano in una fascia prima di entrare nel cortile dove sorgono alcune case.

La scelta è di far crescere le viti abbinate all’acero (che ospita l’antagonista del ragno rosso) e l’orniello, che accoglie i nidi delle cinciarelle che mangiano gli insetti: entrambi gli alberi producono essudati radicolari ottimali per il terreno.

Le monocolture tanto osannate nel tempo moderno non hanno senso e inducono la necessità di trattare con agenti chimici e fitosanitari, non essendoci naturale competizione: questo lo aveva già segnalato nel 47 d.C. Columella!

Inoltre,

la monocoltura espone al rischio di gravi danni dato l’investimento super specializzato.

“Bisogna imparare a dipingere anche con altri colori” – aggiunge Zeno.

I vini prodotti sono tre: Amarone, il Valpolicella Ripasso e un bianco in anfora in tiratura limitata da Garganega e Malvasia Istriana che ho il piacere di degustare.

Assaggio dell’ottimo salame con il vino, servito a temperatura ambiente. Dopo circa un anno in anfora, dove fermenta, riposa sei mesi in bottiglia.

Meraviglioso colore dorato e naso garbato, articolato su note di erbe selvatiche, rosmarino, agrumi e pesca gialla. In bocca è vibrante, l’alcol perfettamente integrato, la chiusura sapida su note di mandorla e di zenzero.

Sono molto curiosa di poter bere, quando sarà pronto, il rosato pensato da Tommaso!

Ritorniamo a parlare dei figli, del compito che ha un genitore di insegnare loro a sognare: un momento di grande commozione, perché la vita va amata e soprattutto sognata.

Zeno rimane un maestro per me, mi congedo con un grazie infinito, custodendo le sue parole, i suoi insegnamenti e la bellezza del lavoro che anima le sue vigne e che ritrovi, pulito e sincero nel calice.

Un solo rammarico: Amarone disponibile forse solo nel 2023!

 

 

 

 Az. Agr. Monte dei Ragni 
Località Marega, 3
Fumane VR
+39 045 680 1600

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