· di Olga Sofia Schiaffino ·
U
na domenica ricca di emozioni: dopo la visita a Heidi a Riomaggiore torno dopo qualche tempo da Walter de Battè a Campiglia.
Uno dei primi produttori a cui ho dedicato un articolo, appena nato il blog, nella sezione Vini di Liguria.
Mi sono sentita smarrita quando l’anno scorso è stato annunciato che il “mio vino” – Altrove- non sarebbe più stato prodotto.
Può sembrare sciocco, ci sono sicuramente cose più gravi nella vita: un vino di cui ricordi il primo assaggio, l’incontro con il produttore e la poesia insita in quel liquido scintillante.
Avevo bisogno di parlare con Walter e dialogare con i suoi vini, di conoscere i nuovi progetti: vicino a Mortaretto, la conduzione di alcune parcelle vitate dalle quali è nato Saladero, peraltro esaurito, che ho avuto il piacere di degustare dalla collega Orietta Schiaffino al ristorante @ortobyjorggiubbani.
Si ritorna al presente,
con i vini che seguono a riempire i calici ,con la loro musicalità intrinseca e il loro respiro.
Vino Rosato 2019 – semplicemente- non è stato ancora battezzato con un nome adatto alla sua personalità. Un blend di Sangiovese (quello del mare!) al 50% e di Merlot, Ciliegiolo e Syrah proveniente dalle vigne situate a Carrara. 20 ore di macerazione sulle bucce, affina in acciaio ed è stato imbottigliato a luglio. Un vino non banale, frutti rossi in apertura al naso, accenno floreale e in bocca ha una buona prestanza e gradevoli sentori di pepe. Coerente e con buona persistenza, sapido. Non solo per l’estate….
Sempre dalla stessa zona di confine il Vermentino Carlaz 2018: un luminoso colore giallo dorato, 3 giorni di macerazione sulle bucce, rimane fino al maggio successivo sui propri lieviti e poi imbottigliato, aggiungendo solo 1 gr. di solforosa.
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– la conversazione si sposta sul significato di “sur lie”: quasi il cordone ombelicale del vino che viene reciso definitivamente all’imbottigliamento – e nella mente si accavallano pensieri, immagini, intuizioni.
Naso fitto di note di macchia mediterranea, elicriso, radice di liquirizia, rabarbaro, girasole, rosmarino, tamarindo. In bocca è in divenire, racconta della terra da cui proviene e chiude con note amaricanti e graffio salino.
Harmoge 2017 – figlio di un’estate caldissima. Le uve provengono da un vigneto ad anfiteatro a Groppo di Manarola, di fronte a Volastra, nelle Cinque Terre.
Macerazione più lunga,
circa 7 giorni, seguita da 8-9 mesi in botti di rovere di Slavonia e da un anno in contenitori d’acciaio.
Una veste topazio così scintillante da sembrare il colore di un passito. Ieratico, solenne apre su note boschive di resina, incenso, erica, cedro e dolci spezie orientali. Un vino prezioso prodotto in circa 1600 esemplari: ogni bottiglia racconta una storia a parte e non puoi fare a meno di “dividerti” in successive olfazioni e assaggi in seguenza per cercare di comprenderlo fino in fondo. Finale iodato. Sembra di sentire gli spruzzi salati sul viso, del mare che si ingrossa, venendo stuzzicato dal vento del sud.
Tonos 2017- il rosso marino, ancora dalle vigne intorno a Carrara- che ha come protagonista il Sangiovese; un altro 50% rappresentato da Ciliegiolo, Syrah, Vermentino nero, Canaiolo, Merlot. 60 giorni di macerazione e solo acciaio. Profilo olfattivo silvestre, note balsamiche, mora, ribes nero, rabarbaro. Verticale in bocca, tannino che allunga in chiusura quasi salmastra.
Cerico 2016 – la vigna , posta a 500 metri s.l.m. è relativamente vicina alla cantina ed è protetta da un bosco di cerri: si scende dalle terrazze occupate da Granaccia – clone del Rodano, Alicante Bouschet e Syrah, verso il blu infinito del mare. Il vino delle genti del mediterraneo, della luce, dei libri di Camus, del viaggio che ciascuno di noi ha intrapreso.
60 giorni di macerazione sulle bucce,
1 anno in Botte di Slavonia e a seguire un altro anno in acciaio e poi bottiglia. Mi commuovo, un sentimento profondo che cerca di farsi spazio per manifestarsi. Rosso rubino vellutato, naso gentile dapprima su note floreali, di peonia che poi apre al lampone, alla ciliegia, al ribes rosso, al corbezzolo per poi diventare austero e regalare effluvi balsamici di elicriso, radice di liquirizia e una piccante speziatura di pepe. Nerbo e verticalità, tannino scolpito, coerenza fino alla fine, ti ritrovi con frutta e sale in bocca. Un capolavoro.
Hai sempre da imparare incontrando Walter De Battè….
In silenzio mi avvio alla macchina;
i pensieri discorrono tra loro e fotografo nella mente le mie sensazioni. Concludo che forse non servono le parole per spiegare la passione per la terra di Liguria, per i suoi confini e orizzonti, per il viaggio che ognuno di noi sta facendo… Arriva una musica.
Enjoy the silence (Depeche Mode)
Liberamente adattato
…All I ever wanted
All I ever needed
Is here IN MY GLASS…
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Azienda Vitivinicola Walter De Battè
Via Pecunia, 168
Riomaggiore SP
+39 389 808 4812