Sestri Levante Wine Festival 2019

Degustazioni Enogastronomiche e Street Food

· di Massimo De Luca ·

 


 

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rima edizione di Sestri Levante Wine Festival, allestita nei locali dell’ex Convento dell’Annunziata a Sestri Levante. L’evento, organizzato dalla FISAR del Tigullio Cinqueterre, ha riscosso un notevole successo sia in termini di visitatori, come ha sottolineato Giuseppe Ianni, sia in termini di produttori partecipanti: oltre 50 cantine e 7 birrifici, provenienti un po’ da tutta Italia.

Il format è produttori entusiasti sempre pronti e disponibili ad elargire informazioni e qualche piccolo segreto legato ai lori prodotti.

Come sempre non è facile sintetizzare un pomeriggio passato trai banchi di assaggio senza rischiare di escludere qualche bottiglia, visto che le degustazioni sono state davvero molto numerose.

Inizierei con una azienda la cui storia mi ha letteralmente affascinato ed incuriosito sin dal primo racconto ascoltato qualche anno fa in occasione di una piccola manifestazione tenutasi a Brugnato (SP).

L’ingegner Gianno Cogo, “stanco” della sua professione, nel 2003 insieme alla moglie Maria decide di dedicarsi anima e corpo alla sua passione: la viticoltura.

La sua azienda

ha sede a Bonassola (SP) e si caratterizza per la produzione di vino Colline di Levanto Doc con uve autoctone Vermentino, Albarola e Bosco, famose perché compongono l’uvaggio del ben noto Sciacchetrà delle Cinqueterre.

Vino portabandiera è il Vermenting, acronimo ottenuto dalla parola tronca verment e dal titolo Ing. Prodotto in quantità limitata in 3 etichette: Terre di Reggimonti, Terre del Salice e Costa di Macinara. Attenzione e amore quotidiano in vigna, sanità delle uve, pratiche di cantina non invasive sono i principi cardine su cui si basa il lavoro di Gianni.

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Valorizzare un luogo a partire dal rispetto per la terra e per chi la abita, con uno sguardo al passato ed uno al futuro, facendo tesoro della cultura contadina, senza rinunciare agli strumenti moderni. Questa in sintesi la filosofia di Davide, patron dell’azienda Cà du Ferrà di Bonassola.

E da qui nascono i suoi gioielli:

Bonazolae, Vermentino, Albarola e Bosco, Luccicante, vermentino in purezza. Il primo è frutto di un blend studiato ed azzeccato nelle percentuali delle uve utilizzate che rendono questo vino un’esperienza di finezza per il nostro olfatto, esaltando le note floreali di ginestra e gelsomino, di un frutto a pola bianca colto al momento giusto di maturazione, che lascia in bocca una piacevole sapidità ed una lunga persistenza.

Il secondo è la trasposizione in sostanza liquida (vino) del territorio in cui cresce il vermentino: succoso, che sa di brezza marina e macchia mediterranea; assaggiandolo prevale la sua sontuosa eleganza che ti fa letteralmente “vedere” ad occhi chiusi un paesaggio pieno di sole, mare e profumi.

Sempre in tema di bianchi

facciamo un salto territoriale andando a trovare Isidoro Polencic nella zona di Cormons (GO), che mi ha deliziato con i sui vini Plessiva: Friulano, Ribolla Gialla, Sauvignon e Malvasia Istriana. Grandi escursioni termiche, terreni ricchi di minerali, cura maniacale in vigna regalano bouquet fruttati, persistenza ed eleganza.

Passiamo infine

a due “bollicine”, diverse per metodo di fattura, ma estremamente interessanti. Il primo è uno spumante di Valdobbiadene definito Charmat lungo, ben 48 mesi, che prevede la presa di spuma in autoclave, con un grado zuccherino residuo vicino allo zero, per questo detto pas dosè, ottenuto con uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero.

Un vino caratterizzato da buoni profumi fragranti e freschi, da una bollicina fine e persistente, dotato di una notevole piacevolezza e persistenza, tale da fartelo ricordare: Codice Bortolotti.

Il secondo è il 222 a.C., spumante di punta della famiglia Guerci di Casteggio (PV). Si tratta di un metodo classico, che quindi esegue la seconda fermentazione in bottiglia; a base Pinot Nero, ha riposato sui lieviti per almeno 30 mesi e che alla stappatura libera fragranti note di crosta di pane e mela golden.

In bocca è morbido ed avvolgente, quasi setoso, armonioso ed elegante, piacevolmente persistente, una “bolla” che invoglia ad un sorso dopo l’altro.

Complimenti.

Ci rivediamo l’anno prossimo Sestri Levante.

 

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