Onice a Nizza ha conquistato la prima stella Michelin
Onice a Nizza ha conquistato la prima stella Michelin

Onice a Nizza ha conquistato la prima stella Michelin

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izza, una delle perle della Costa Azzurra, splende ancora di più per il riconoscimento che la Guida Michelin ha conferito al ristorante Onice, in rue Antoine Gautier 5, a due passi dal Porto Vecchio.

In soli dieci mesi la cucina di Florencia Montes e Lorenzo Ragni, argentina lei e italiano lui, ha saputo raccontare con precisione e autorevolezza una filosofia che propone piatti che rimangono in carta per un tempo limitato – una specie di  “ temporary menu” –  e che utilizza prodotti stagionali, prevalentemente a km zero.

Florencia e Lorenzo si sono conosciuti, dopo numerose esperienze nell’alta ristorazione, al Mirazur di Mauro Colagreco. La loro relazione segna l’inizio della condivisione di un sogno, quello di avere uno spazio privato dove accogliere i clienti e far assaporare i piatti secondo la loro idea di cucina: lo trovano a Nizza, in uno stabile che offre circa 100 mq disposti su due piani.

L’insegna fuori dalla porta è molto suggestiva ed elegante e riporta il nome del ristorante, Onice, che suona come una parola magica per aprire la porta a una esperienza enogastronomica davvero indimenticabile. La sala è luminosa, con una grande cucina a vista, dove si può ammirare la brigata al lavoro: tutto è preciso, pulito, i movimenti rapidi, i cambi di posizione delle persone ai vari lati del banco, precisi e armoniosi, come in una danza.

Il silenzio accompagna le preparazioni e gli impiattamenti, interrotto a volte da un “Oui, chef!” che segna il registro della sequenza proposta da Florencia, un perfetto direttore di orchestra.

L’etica è alla base di ogni loro scelta, a cominciare dalla umanizzazione dei turni di lavoro per chi aiuta in sala e in cucina, alla scelta di non superare i 30 coperti, alla cura, piena di rispettose attenzioni, del cliente.

La carta dei vini è studiata con la massima attenzione ed è possibile far scegliere alla preparatissima sommeliere l’abbinamento corretto per il menù di  o di sette portate.

La mia visita, alla fine di aprile 2024, è stata assolutamente gratificante: ineccepibile l’accoglienza, il servizio e squisita la sequenza dei piatti previsti dal menù.

Una tavolozza di colori, data dall’accostamento dei cibi e delle salse, rendeva i piatti delle vere e proprie creazioni artistiche, che ricordavano a tratti i quadri di Kandinsky per l’armonizzazione delle tonalità.

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Le danze iniziano con le “Grignotages” (spuntini), autentiche esplosioni di sapori in bocca che consentono di entrare in contatto con il mondo di Florencia e di Lorenzo: si intravede già il genio e la creatività.

Tra i piatti indimenticabili sicuramente Petit Pois, con pisellini, caviale Oscietra e nasturzio, gli Asperges Vert con muscoli e salsa allo zafferano (che da soli valgono il viaggio), la portata di pesce con burro bianco allo yuzu e i dolci, tra cui un babà elegante e gustoso, al quale poter aggiungere la bagna liquida per arricchirlo.

A breve sicuramente cambierà la proposta della cucina di Onice e questo rappresenterà sicuramente un buon motivo per tornare a degustare, con tutti e cinque i sensi, i piatti di questo giovane ristorante che ha ben guadagnato i premi e i riconoscimenti ottenuti.

 

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