Naturae et Purae 2021 Terza Parte

Merano 20 Giugno 2021

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


I

nostri assaggi indimenticabili.

 

Una selezione di cantine e di vini davvero eccellenti, solo la difficoltà di scegliere e il rammarico di non averli potuti degustare tutti. Ecco qualche spunto per approfondire il territorio campano e il mondo dei Rosati.

Parliamo del Consorzio Vita Salernum Vites con il presidente Andrea Ferraioli, che ha il compito di rappresentare e promuovere tutte le realtà vitivinicole della provincia di Salerno. Costituito dal punto di vista notarile nel 2012 e ministeriale nel 2015, è un consorzio giovane che rappresenta una zona ad altissime potenzialità di sviluppo e grande qualità cioè le 3 DOC Costa d’Amalfi, Cilento e Castel San Lorenzo e 2 IGP, Paestum e Colli di Salerno: l’obiettivo a breve termine che si propone è quello di apportare modifiche al disciplinare per “brandizzare” e tipicizzare meglio i prodotti.

Rimando sulla Costa D’Amalfi non poteva mancare un saluto a Marisa Cuomo e un assaggio del meraviglioso Fiorduva, ottenuto da tre vitigni autoctoni Ripoli, Fenile e Ginestra.

Un piacere conoscere Milena Pepe e i vini emozionanti della sua azienda Tenuta Cavalier Pepe: colpo di fulmine per Brancato, un Fiano riserva 2018 e tra i Rossi Opera Mia e La loggia del Cavaliere.

L’azienda Crateca a Ischia coltiva uve autoctone a circa 250 m s.l.m. a Lacco Ameno: stupenda la Biancolella che regala sentori fruttati e floreali molto eleganti accompagnati da note sulfuree. Fresco e deciso all’assaggio il rosato da Aglianico IGP Epomeneo.

La magia del vulcano,

la tradizione di famiglia viene a esprimersi perfettamente nei vini dell’azienda Casa Setaro: Munazei, Lacryma Christi del Vesuvio Doc è ottenuto da un vitigno sconosciuto il Caprettone. Un vino che ti affascina al primo sorso, sapido, con persistenza su note fruttate e refoli balsamici. Cuoricino per il Don Vincenzo, un rosso ottenuto da Piedirosso e un 30% di Aglianico a piede franco: di questo vi racconterò prossimamente la storia!

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La cantina Il Poggio, seguita con amore dagli enologi Franco e Matteo Bernabei è situata ai piedi del monte Taburno: oltre alla Coda di Volpe già in degustazione alla masterclass mi hanno convinto anche gli altri vini, decisamente interessanti i Rossi ottenuti da Aglianico.

Presentati durante il Catwalk I rosati da diverse regioni italiane: Arunda Brut rosè metodo classico è stato perfetto per aprire la serata!

Etichetta estiva e colore intenso per Aka, uva Primitivo della cantina storica Produttori di Manduria. Tenuta Olbios dalla Gallura arriva con un rosato ottenuto da Cannonau, sapido e balsamico.

Terzini propone un entusiasmante Cerasuolo d’Abruzzo, dove si intrecciano le note di piccoli frutti rossi, di rosa canina regalando un finale lungo e sapido.

IGT Lazio rosato Onde è la proposta di Cantina De Sanctis: siamo a Frascati, a pochi km da Roma e i vigneti poggiano su suoli a matrice vulcanica e viene utilizzato il Cabernet Franc. Elegante e piacevole, da assaggiare.

La Cantina Santa Tresa a Vittoria, in Sicilia racconta il Frappato in versione rosato con un metodo Charmat, cesellato ad arte, che mantiene la fragranza del varietale. Segue una versione ferma, che nasce dall’assemblaggio della vinificazione di Nero d’Avola e Frappato (50%) che lo rende estremamente adatto agli abbinamenti con il cibo.

Giovani e pieni di progetti,

seri e appassionati i ragazzi della cantina VentiVenti (anno di uscita del loro primo vino!): siamo In Emilia e oltre alla vigna hanno una meravigliosa struttura per l’accoglienza: Ricanto è un delizioso rosato fermo da Lambrusco di Sorbara, equilibrato e fresco. Il vitigno viene anche interpretato in chiave metodo classico… un vero capolavoro!

Sempre in provincia di Modena la cantina TerraQuilia, localizzata a circa 500 m s.l.m., produce ancestrali che prevedono remuage e sboccatura: stupendo il TerreBianche zero da Pignoletto, affascinante il Sanrosé zero da Sangiovese di Romagna, da genuflessione il Metodo Ancestrale Sanrosé extra brut 2016, 48 mesi sui lieviti, dal colore rosa cipria scintillante con note di amarena, rosa thea, nocciola, lievito, amarena. Buona l’intensità gusto olfattiva e la persistenza.

Una storia che merita di essere raccontata quella dell’azienda Terre di Balbia: siamo in provincia di Cosenza, zona di Altomonte e nelle vigne si coltivano Magliocco Dolce, Gaglioppo e Merlot. L’attuale proprietario, Giuseppe Chiappetta non si sentì di espiantare le viti ormai di 35 anni dell’uva francese e ha iniziato a produrre un vino in purezza, il Blandus. Il rosato presentato è da uve Gaglioppo, le piante sono condotte ad alberello e si chiama Ligrezza: un colore che ti seduce per l’intensità e la forza cromatica, il naso è piacevolmente fruttato e floreale, il sorso equilibrato, pieno e sapido. Davvero un ottimo rosato.

Una manifestazione

che ha rappresentato il momento della ripresa delle degustazioni in presenza: grande organizzazione e professionalità e splendidi i vini degustati.

Non resta che dare l’appuntamento per novembre, con la tanta attesa edizione del Merano Wine Festival “Back to the Roots”

 

 

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