Valle della Loira
· di Olga Sofia Schiaffino ·
S
in da quando ero bambina fantasticavo sulla bellezza dei castelli della Loira, immaginando gli sfarzi di corte, la vita delle principesse e dei re, le feste sontuose e le battute di caccia.
Una regione della Francia da visitare in auto, moto o bicicletta per immergersi nella bellezza della natura.
L’arrivo in aereo a Parigi (meglio Orly), perché servito molto bene e distante circa 200 km, il ritiro dell’auto prenotata e poi via verso Saumur, la nostra prima base.
Una cittadina molto pittoresca affacciata sul fiume e dominata dal Castello: abbiamo alloggiato presso Le Patio and spa, chambres d’hotes, curato nei particolari accogliente. I proprietari sono molto gentili e la colazione è super! Consigliamo di recarvi subito al punto informativo della città per avere notizie, prenotare spettacoli e attività: un giro in mongolfiera è d’obbligo! Si può utilizzare un trenino che fa in 40 minuti un giro interessante, passando nei punti di rilievo di Saumur.
La sera
si cena con ottime crêpes dolci e salate da Le Bigoudin, a prezzi ragionevoli! Attenzione, la cucina chiude alle 22!
Nei dintorni abbiamo scoperto le case ” troglodite”, scavate nel tufo e abitate sin in epoca recentissima. Da visitare Fougeres, L’insediamento dove si scolpivano i sarcofagi a Doue la Fontaine e per completare l’esperienza, la cena pantagruelica a base di Fouees (focaccette cotte in forno senza lievito) accompagnate da formaggi e terrines di pollo e anatra a Les cavea de Marson.
Imperdibile la visita alla Abbazia di Fontevraud, dove è sepolta la grande Eleonara d’Aquitania e i Plantageneti.
Il nostro secondo giorno è volato visitando cantine: ci siamo diretti verso Savennieres dove abbiamo incontrato Nicolas Joly e visitato la Coulee de Serrant (vedi articolo precedente). Nel pomeriggio ritorno a Saumur e visita alla cantina Ackerman con le gallerie scavate nel tufo, dove è nato il Cremant de Loire e dove vengono ospitate delle installazioni artistiche che impreziosiscono il percorso della visita.
Leggi anche:Champagne Brut Nature “Philippe Starck” Millésimé 2009 Louis Roederer
Ci siamo intrattenuti piacevolmente con Pierre, la nostra esperta guida, dopo l’esperienza a Langlois Chateau, un’azienda vitivinicola che offre pregevoli vini di territorio e Cremant. Abbiamo apprezzato il Brut da Chenin Blanc, Cabernet Franc e Chardonnay e bevuto con piacere e curiosità Quadrille, un extra brut millesimato 2012(?) a cui si aggiunge una quota di Pinot nero. Fini bollicine, cremosita’ nel prima e nerbo nel secondo, profumi eleganti e fragranti hanno conquistato il nostro palato: davvero una bella scoperta!
Il terzo giorno
ci siamo mossi verso la Turenna: tappa d’ obbligo il castello di Azay le Rideau, un piccolo gioiello che si specchia sulle acque dell’Indre e che ricorda proprio quelli delle fiabe! Siamo dunque arrivati a Chenonceaux , seconda tappa del nostro percorso e dopo aver lasciato le valigie all’hotel La roserie (con piscina riscaldata e parcheggio!) siamo corsi a vedere il Castello, costruito a cavallo del fiume Cher, residenza prediletta da Caterina de’ Medici. Vi consigliamo, se avete la fortuna (come noi!) di trovarvi nel periodo giusto, di ritornarci la sera, a passeggiare tra i giardini illuminati al suono di musiche rinascimentali. Il riflesso della bianca costruzione sul fiume alla luce della luna è suggestivo e molto romantico.
Ecco la classifica ( opo i primi due ex aequo al primo posto!) degli altri da visitare e che consigliamo: Chambord, Amboise , Mountpoupon. Clos Lucè (dove morì Leonardo da Vinci, proprio a 500 mt dal castello di Amboise) e infine Blois.
Vicino a Chambord
una maison de vins , dove si possono scoprire e degustare le intriganti espressioni di Romorantin, vitigno a bacca bianca della AOC Cor Cheverny e i rossi da blend di Pinot nero e Gamay.
Ottima produzione della cantina di Laura Semeria, con un Domaine de Montcy, Romorantin 2007 strabiliante e pure bio!
Vigneti sul bordo dei colli, campi di grano del color dell’oro, brezza che spira leggera e cieli tersi , con grandi nuvole soffici, che passano lente e maestose nel cielo: una luce diversa, infinita, che pennella le ultime carezze fin dopo le 22, mentre ti chiedi dove sarà mai sparito il sole.
Sei giorni sono passati presto e ritornando siamo già in compagnia di una dolce nostalgia. Au Revoir!
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