· di Olga Sofia Schiaffino ·
C
osa c’è dentro una bottiglia di vino?
Acqua, alcool, acidi, sali inorganici, tannini… l’elenco potrebbe continuare.
Quello che apprezziamo, non scomposto in mille analisi chimiche è il sentimento del vino, quello che ci mette in relazione con il territorio e il produttore.
Equilibrio regolamentato spesso da un disciplinare che sembra premiare o penalizzare certi atteggiamenti produttivi.
Nel vino
è insita soprattutto la fatica di chi lo produce, le ansia per le incertezze di una vendemmia che aspetti con trepidazione sin dal tempo della potatura secca invernale.
Poi arrivano le annate con questa in cui si ferma tutto, in cui ti trovi la cantina piena o quasi di vino e devi essere pronto a fare nuovi investimenti per l’imbottigliamento dell’annata che hai nelle botti o nelle vasche: fatica, ancora fatica, solitudine, sconforto.
In Liguria si dice che la viticoltura sia eroica, si plaude alla ricostruzione e tutela dei muretti a secco, si sottolinea come le proprietà siano divisi come tasselli di un mosaico in mille fazzoletti di terra, spesso distanti tra loro.
Eppure,
non si difende e non si ama ancora abbastanza il “nostro” vino: il lavoro dei viticoltori merita rispetta e riguardo perché in Liguria fare vino non è solo business. Serve passione, amore per la tradizione che va interpretata e comunicata con creatività e desiderio di sperimentazione.
Sono fermamente convinta che le opinioni personali riguardo alla fatica e allo sforzo di un qualsiasi produttore – lavoratore della e per la terra- debbano essere misurate, senza diventare sentenze.
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Personalmente – in tutta umiltà- ho notato una crescita di qualità dei vini di Liguria, un trend generale, una tensione positiva al confronto il più possibile proficuo.
Studiare e approfondire sul campo i vini della mia terra, per il concorso che mi ha portato a vincere il titolo di Miglior Sommelier della Liguria 2019, è sicuramente stato un momento di grande crescita, di presa di coscienza delle potenzialità di questo territorio unico e speciale.
Vini che meritano di essere capiti e vissuti per essere giudicati in maniera obiettiva.
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