Azienda Agricola Marco Carpineti » Il Blog per gli Amanti del Vino

“Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi

silvestrem tenui Musam meditaris avena;

nos patriae fines et dulcia linquimus arva:

nos patriam fugimus; tu, Tityre, lentus in umbra

formosam resonare doces Amaryllida silvas. …”

Virgilio, Bucoliche I egloga

· di Olga Sofia Schiaffino ·

l sole sta tramontando, avvolgendo di luce calda e soffusa il panorama e penso che sia una di quelle sere preferite da Marco Carpineti per isolarsi in una delle sue amate vigne a contemplare il territorio e a fare progetti.

Un incontro con un vignaiolo autentico, fiero di essere quello che è diventato, un promotore della “cultura della coltura”, con la sua azienda agricola biologica a Cori, in provincia di Latina.

La sua storia inizia con una scelta: occuparsi dei 4 ettari di terra lasciati da suo padre, scomparso prematuramente e abbandonare un posto di lavoro sicuro.

La vera eredità giunta a Marco

è stata senza dubbio la passione per l’agricoltura che il genitore seppe trasmettere; a ciò si è aggiunto un fiero carattere e la capacità di sognare e sperimentare, di credere nelle potenzialità di un territorio unico, protetto dai Monti Lepini e lusingato dalle fresche brezze marine. Nasce quindi l’azienda agricola, in regime di conduzione biologica, certificata dal 1994.

Adesso gli appezzamenti vitati sono distribuiti su circa 70 ettari dove Marco, i suoi figli ed i collaboratori ” allevano”, come se fossero bambini da crescere, le piante di antichi vitigni autoctoni: Bellone, il rarissimo Greco Moro per le uve a bacca bianca e Nero Buono e Montepulciano per quelle rosse.

Marco ama stare in vigna ed osservare attentamente gli equilibri naturali: lungimirante sperimentatore, guarda al futuro con profonde radici nella tradizione: i suoi vini esprimono una forza arcaica in cui si ritrovano il rispetto dell’ambiente , il valore della sostenibilità, l’eleganza e la forza del sorso.

#autoctonocampano · Vesuvio e dintorni seconda parte · Azienda Agricola Sorrentino

È un piacere ascoltare i racconti di Benny mentre degustiamo i vini che presenta con amore e precisione, come figli: un senso di famiglia nel quale veniamo "com-presi" anche noi, ...

Con gli occhi che brillano

mi ha confessato di aver messo a dimore 6200 piante di Abbuoto, un vitigno dimenticato, che pare sia il famoso Caecubum, su di un versante di una collina a circa mezz’ora di strada da Cori.

Bisogna fare capire ai giovani che si può ancora sognare- aggiunge Marco Carpineti raccontando l’ideazione e la creazione della Strada del Vino, dell’olio e dei Sapori della Provincia di Latina: un progetto volto ad unire i produttori, le autorità politiche, gli enti nella promozione della bellezza e dei prodotti dell’Agro Pontino, areale che dista solo 40 minuti dalla capitale.

Le meraviglie non si fermano qui… Si arriva alla degustazione di Nzù, da uva Bellone affinato in anfora e servito in speciali terracotte, realizzate da Martino Antocchi: siamo a tavola, nella accogliente sala sopra la cantina, dove Cinzia ha preparato vere leccornie che ci accingiamo a degustare in allegria e in compagnia dell’amico Francesco Zaralli.

Nzù in dialetto vuol dire ” insieme”, nel senso di “essere una cosa sola”, avere un profondo rapporto: la “corrispondenza di amorosi sensi” per dirla alla Foscolo, dove si capisce di avere lo stesso linguaggio e valori di riferimento.

Più che l’abbinamento al cibo,

il vino si dovrebbe abbinare alle persone con le quali hai veramente piacere di berlo – sottolinea Marco Carpineti: un valore umano, estetico e filosofico, che ancora una volta sottolinea l’importanza di costruire rapporti densi di significato.

Il vino illumina il bicchiere di un bellissimo giallo dorato, il naso è discretamente intenso, quasi per consentire di avvicinarsi con pudore e rispetto, proprio come quando si incontra una nuova persona. Si apre ed inizia la danza olfattiva di note fruttate di maracuja, pesca, mela golden, fieno secco, ginestra, il tutto in un turbinio di freschezza e sapidità ed un cenno di pietra focaia.

Cerchi in un altro sorso la meraviglia provata prima, avendo nella mente il ricordo del verde della vigna e il blu del cielo.

Un blu

che si distingue anche lo stemma di famiglia Carpineti, insieme a tre stelle: come quelle dell’Orsa ci stanno ad indicare che, partendo dalla storia di antiche terre, si può andare avanti, alla costante ricerca della armonia.