· di Olga Sofia Schiaffino ·
S
econdo giorno della full immersion alla scoperta dei vini del vulcano e dei prodotti tipici di questo magico territorio.
Il navigatore non tiene conto delle dimensioni della mia auto, né che le strette stradine tra un podere e l’altro sono a.… doppio senso di circolazione; ancora sotto choc per una manovra ai limiti dell’impossibile senza riportare un graffio alla carrozzeria, vengo salvata in extremis da Nello e Paolo che mi vengono incontro per avvisarmi di tornare indietro e che di lassù non si passa.
Lucifero mantiene la sua mano rovente sulle nostre teste e spossata e accaldata arrivò alla cantina dove il gruppo aveva appuntamento. Mi accoglie con un grande bicchiere d’ acqua e un grande sorriso Benny Sorrentino, che scopro di lì a poco essere l’enologo della azienda di famiglia.
La seguiamo nel vigneto davanti alla casa, quello più antico, quella della nonna Benigna che diede origine all’avventura vitivinicolo: ammiri con stupore le viti tra le rocce e la cenere. Imparo molte cose, tra cui a riconoscere il Piedirosso guardando la nervatura colorata delle foglie e il tralcio, pure la Falanghina, con la foglia che sembra avere cinque dita, come fosse una mano.
Benny sorride,
racconta la sua esperienza, ci comunica la sua immensa passione, che ha fatto sì che si laureasse in viticoltura ed enologia e prendesse in mano la conduzione agronomica ed enologica della azienda Sorrentino.
Saliamo fino al punto di osservazione più altro della vigna, passando sotto le bellissime pergole tipiche del Vesuvio, dove spuntano il Caprettone e la Coda di Volpe.
Possiamo ora ammirare il cono del vulcano dietro noi e davanti Pompei e il golfo di Castellamare di Stabia. Brindiamo con una bollicina molto fine ed elegante, ottenuta con il metodo Martinotti Charmat dal versatile vitigno Caprettone. Ci attende nella accogliente struttura il pranzo e la degustazione degli altri vini, certificati biologici, che propone l’azienda Sorrentino
Benita31 è il vino dedicato alla nonna, che inizia negli anni Cinquanta ad allargare i possedimenti intorno al podere centrale, quello che vediamo dalla finestra del ristorante. Caprettone vinificato in acciaio, riposa sulle fecce fini per sei mesi e regala al naso note floreali e agrumate molto piacevoli e una bella nota sapida in chiusura.
Vigna Lapillo
è un bianco ottenuto da un 80% Caprettone e il resto Falanghina vesuviana, coltivati a 500 mt di altitudine, sulle pendici del vulcano. Il suolo è decisamente più ricco di lapilli e pietra lavica; il vino sosta otto mesi sulle fecce fini e riposa alcuni mesi in bottiglia: apre su note di miele, nocciola, ginestra, agrumi e pietra focaia. Vibrante, grande persistenza e minerale nel finale.
Leggi anche:In vigna sull’Etna, altro esempio di ingegno e perfezione
Vigna Lapillo rosso vede impegnato Il Piedirosso e una minima percentuale di Aglianico coltivati a 500 m s.l.m.; la fermentazione avviene in acciaio e poi la maturazione in tonneau. Questi ultimi due vini fanno parte della linea Prodivi = progetto di vini, che rappresenta la filosofia aziendale di specializzazione agricola finalizzata a esaltare le potenzialità delle varietà vesuviane. Vini speciali, a produzione limitata date le basse rese in vigna.
Un vino emozionante
è quello dedicato al signor Paolo Sorrentino, padre di Benny, di Maria Paola (presidente del Movimento del Turismo del vino in Campania) e di Giuseppe, che da sempre dedica la sua passione e ingegno al miglioramento dell’azienda. Non dimentichiamoci di sua moglie Angela Cascone, un punto di riferimento per tutti e che sovraintende alla cucina (mi sogno ancora gli spaghetti al pomodoro del Piennolo coltivati in azienda che abbiamo avuto il piacere di assaggiare!)
Parliamo di un vino ottenuto da Aglianico in purezza, che non nasconde la sua appartenenza al vulcano, offrendo struttura e complessità, armonia di frutta rossa, cenni floreali e speziatura delicata con chiusura su note balsamiche. L’affinamento avviene in botti da 50 hl e da 25 hl di secondo passaggio e non viene né filtrato né stabilizzato.
È un piacere ascoltare i racconti di Benny
mentre degustiamo i vini che presenta con amore e precisione, come figli: un senso di famiglia nel quale veniamo “com-presi” anche noi, che siamo alla scoperta delle meraviglie del Vulcano.
Una ottima notizia è che organizzano Wine tour (anche a cavallo) e dispongono di Guest Houses tra i vigneti: perfetto per rilassarsi e regalarsi una esperienza meravigliosa da #autoctonocampano!
Credo proprio che tornerò, è un posto bellissimo e i vini mi hanno davvero emozionato.
Grazie di cuore.
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Sorrentino Vini
Via Fruscio, 2
Boscotrecase NA
+39 081 858 4963