Tokaj Time Parte Terza

Tra le vigne nella regione del Tokaj

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 


A

mici Winelovers, la strada statale 37 che si snoda tra le vigne nella regione del Tokaj offre paesaggi unici e occasioni di degustare ottimi vini.
Prima di svoltare verso Tarcal e Tokaj troviamo la cantina Diznoko di proprietà dell’assicurazione Axa. Un vigneto a perdita d’ occhio , iscritto dal 1772 tra quelli di prima classe, esteso sulla collina dove si erge un tempietto bianco: man mano che si sale si nota come le piante più antiche mantengano il tipo di conduzione prefilosserica cioè sostenute da un palo centrale…

Il lavoro dei trattori

tra un filare e l’altro fa preferire il doppio cordone e quello speronato e per alloggiarli è stata costruita una struttura a semitono che ricorda il vulcano presente anticamente in questa zona.
tokajSuggestivo è il masso che dà il nome all’azienda (Diznoko significa Testa di maiale), proprio accanto al tempietto: da questo punto si gode un bellissimo panorama!

La cantina di recente costruzione è un piccolo gioiello: le pareti ricordano le facciate delle case tipiche delle cittadine del comprensorio ma le attrezzature sono moderno, le vasche in acciaio con il controllo elettronico della temperatura, una cantina sotterranea che ospita le botti di legno. Da segnalare il ristorante adiacente alla sala degustazione, il Sarga Borhaz Csarda (Mezozombor Diznoko dulo) dove si può gustare ottimo cibo a prezzi ottimi.

Procedendo lungo la via si giunge a Sarospatak dove ha sede Chateau Pajzos e rientrando si fa obbligatoriamente tappa a Tolcsva a vedere la splendida cantina di Oremus (della stessa proprietà che vanta Vega Sicilia nella Ribeira de Duero) e le entrate dei sotterranei sparsi tra i pendii del borgo, attraverso i quali si accede ancora oggi ad una lunga e fitta rete di cunicoli, in cui da sempre sono ospitatati i vini.

Utilizzando una deliziosa strada di campagna

giungiamo a Erdobenye, luogo dove fu rinvenuta la foglia fossile del Miocene di Vitis Tokaiensisi, circondata dai monti Zemplem da cui si ricava ottimo legno per la costruzione delle botti. Una cantina interessante è Illes. Ritornando sulla statale 37 rientriamo a Tokaj per visitare una cantina storica, nel centro del paese, Racoczi. Costruita all’inizio del XV secolo, vanta una sala ampia e lunga 28 metri, ora adibita a sala di degustazione, e che in passato ospitò la cerimonia di incoronazione di Janos Szapolyai a re di Ungheria nel 1526.

I vini che abbiamo degustato vengono da un vigneto molto bello, condotto in regime biologico, chiamato Hetzolo, a cui si può salire facendo una deliziosa passeggiata di circa 25 minuti.
Hetzolo Furmint dry 2017, solo acciaio, naso agrumati e floreale ed agile freschezza gustativa. Delizioso.
Hetzolo Sargamuskataly 2017, con suadenti note aromatiche (anche litchi!) ben bilanciato e piacevole
Hetzolo Tokaj Koverzolo un vitigno coltivato prima dell’arrivo della fillossera nel 1883 presenta un corredo olfattivo molto interessante: Artemisia, ginepro, pesca bianca, note erbacee. Buona la dotazione acida che dialoga perfettamente con i 73 grammi di zucchero!

La degustazione

è proseguita con un gradevolissimo Szamorodny ed infinite con un Hetzolo Aszu 5 Puttonyos 2004 dotto di ben 165 g/l di zucchero e 8,9 g di acidità: elegante e sinuoso in bocca , con una totale coerenza della pregevole composizione olfattiva caratterizzata da note di dattero, albicocca disidratata, miele, fico secco, zafferano, cedro candito… Stupendo.

Un’annata a me molto cara, il 2004 è l’anno di nascita di mio figlio. Ho quindi acquistato una bottiglia del liquido prezioso come l’oro, per mettergliela da parte, perché possa celebrare in un tempo a venire, un momento importante della sua vita. Il vino è anche questo, un ponte invisibile tra il presente, il passato ed il futuro ed è anche per questo motivo che ne sono sempre più innamorata.

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