Cantina Possa

Un nuovo “sole” splende a Riomaggiore

· di Debora Di Pasquale ·

Debora Di Pasquale


 

C

iao Heydi, qualche domanda per i lettori del blog Wine Lover Italy.

Com’è nata la cantina Possa e da dove prende il nome?

R. “L’azienda nasce ufficialmente nel 2004, in realtà già da 7/8 anni avevo iniziato a recuperare terreni, i primi che ho recuperato erano nella valle di Possaitara dalla quale prende il nome l’azienda.
Inizialmente il mio unico fine era quello di salvaguardare la valle e le varietà di uve tipiche delle Cinque Terre, poi, nel 2004, ho iniziato, per gioco, a produrre vino ed eccomi qua oggi a fare il contadino a tempo pieno.”

Raccontavi poco fa che quest’anno Possa ha ampliato la produzione, di quanto e dove hai esteso la coltivazione?

R. “L’azienda è partita con soli 800 mq di terra e oggi siamo arrivati a superare in totale i 4 ettari.
Per essere alle Cinque Terre è un grande traguardo!”

Previsioni per l’annata 2019 visto che hai terminato da poco la vendemmia?

R. “Il 2019 non è stato un anno semplice. Il freddo di aprile e maggio ha rovinato in parte le viti in un momento fondamentale quale è quello della fioritura. Abbiamo lavorato sodo per far riprendere al meglio le piante, sfogliato nel momento giusto. Alla fine, possiamo definirci soddisfatti di ciò che abbiamo portato a casa, se devo sbilanciarmi, sarà un’annata che sorprenderà.”

Lo scorso 12 ottobre Slow Wine ha premiato Possa con la chiocciola ed il tuo DOC Cinque Terre 2018 come vino Slow, una bella soddisfazione, come ti sei sentito?

R. “Beh, essere premiato con la chiocciola e il vino slow, mi ha riempito di gioia perché è stato un importante risultato per l’intera mia produzione oltre al singolo vino. È stato un grande riconoscimento ad una “rincorsa“partita tanti anni fa. Il Cinque Terre quest’anno era molto equilibrato ed elegante, sia la macerazione sulle bucce (di cinque giorni), sia la permanenza in barrique hanno saputo tirare fuori al meglio la mia terra, con le sue durezze, la mineralità e la sapidità.”

Tu produci tre bianchi: il Cinque Terre (80% bosco, 20% vitigni autoctoni), Er giancu (80% albarola, 20% bosco) e dallo scorso anno il Parmarea (60% vermentino, 20% albarola, 20% trebbiano), vino che hai “sperimentato” nella scorsa vendemmia con uve provenienti dall’isola Palmaria: pensi che lo riproporrai?

R. “Beh, il Parmarea ormai entra di fatto tra i vini aziendali, mi piace l’idea di proporre vini diversi, quasi opposti, provenienti da due terreni che si guardano in faccia.”

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Hai anche alcuni rossi: U Negru (50% cannaiolo, 50% bonamico) e il Rinascita, vino “renfursa”, prodotto con le stesse uve dell’U Negru, e per finire un vino rosato: il Rosé D’Amour (bonamico, moscato rosso) davvero particolare per la sua tipologia, che consiglio di assaggiare, non solo agli amanti del rosato. Ma lo Sciacchetrà, il tuo passito (80% bosco, 20% rossese bianco) è probabilmente il vino che rispecchia di più Possa, puoi parlarcene?

R. “Lo sciacchetrà è sicuramente il vino simbolo di queste terre, da sempre ho cercato di farlo in maniera più tradizionale possibile, scegliendo accuratamente le uve, mettendo i grappoli più piccoli stesi in appositi graticci e gli altri appesi per prendere aria al meglio. A novembre le sgraniamo a mano acino per acino per far si che nella massa entri solo la parte perfetta. Viene poi pestato con i piedi da mio figlio e lasciato a macerare sulle bucce per quasi un mese, poi diviso per l’affinamento in anfora o legno. Un lavoro decisamente lungo, ma ho sempre pensato che lo Sciacchetrà sia uno dei migliori passiti al mondo ed è proprio li che lo voglio portare.”

 Proprio con lo Sciacchetrà vendemmia 2017, il 24 ottobre, ti hanno chiamato sul palco per la premiazione della Guida Veronelli e hai ricevuto l’ambito sole, uno tra i 10 migliori assaggi premiati nella guida, simbolo di originalità e valore del vino stesso, non necessariamente legato alla valutazione in centesimi di un vino. Questo ottobre ti ha portato grandi soddisfazioni…

R. “Devo dire che appena mi hanno avvertito di questo ambito premio mi sono emozionato non poco, mentre una lacrima mi solcava il viso mi sono passati davanti più di 20 anni di lavoro, di prove, di notti passate in cantina per fare un prodotto che potesse emozionare. Ho ricordato tutte le persone che mi hanno aiutato in questo percorso, le delusioni e i danni della pioggia; insomma un turbinio di emozioni, che mi ha portato a decidere di portare sul palco anche mio figlio, perché questo sono sempre state le Cinque Terre: “un passaggio di padre in figlio per più di 1000 anni.”

Davvero complimenti! Il tuo Schiacchetrà è un vino fatto con passione e il più vicino possibile alla tradizione, franco, tipico e piacevole, con spiccata sapidità e mai stucchevole tanto da volerne bere ancora. Le sue note iodate rimandano la mente alle vigne scoscese sul mare, in un incantevole scenario. Un calice di “poesia” per chi lo degusta!

Grazie per il tuo tempo e ancora complimenti per i tuoi riconoscimenti, per me davvero meritati.

R. “Grazie a voi per seguirci.”

 

 Azienda Agricola Possa 
Via S. Antonio, 72
Riomaggiore SP
+39  348 316 2470

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