Salvo Foti e I Vigneri
V
iviamo un periodo dove a “colpirci” sono forse più frequentemente le brutte notizie: ebbene oggi voglio raccontarvi qualcosa di speciale.
Ci sono incontri che sembrano casuali, ma che forse poi non lo sono affatto, dato che ti segnano in positivo e ti cambiano il modo di vedere le cose.
Quasi quattro anni fa, grazie alla mia amica Liliana Pecis, ho conosciuto Salvo Foti. La sua fama lo precedeva, i vini erano celebrati ed apprezzati in tutto il mondo; insomma un appuntamento con un Big del fantastico mondo del Vino.
Non potrò mai dimenticare lo stupore nel sentirlo raccontare della tradizione sul vulcano, dell’amore con cui si era sempre lavorato. Ci presentò un’altra persona speciale, Maurizio Pagano, che seguiva gli operai nelle vigne, e portava avanti il modo di lavorare de I Vigneri.
Seppi che nel 1435 a Catania venne fondata la maestranza dei Vigneri, cioè degli esperti della viticoltura Etnea, per codificare l’alta professionalità degli addetti ai lavori: conduzione rigorosamente ad alberello, zappatura e vendemmia manuale, uso di limitate quantità di rame e zolfo, tanto sudore e tanta passione per avere sempre uva sana e perfetta e un ottimo vino. Si, perché “u vinu si fa cu a racina…!”.
Negli anni Ottanta
era svilente lavorare la terra, ci narrava Maurizio, tutti cercavano posti in uffici o settori amministrativi: la terra è sempre stata “molto bassa”, diventare un esperto vignaiolo voleva dire rompersi la schiena, tanta forza e tanto sudore.
Maurizio è il numero uno in conduzione della vigna sull’Etna. I terreni che coltiva sono “piccole bomboniere” tanto perfette e ordinate e… piene di vita.
Attualmente I Vigneri di Salvo Foti seguono le proprietà de “I Custodi delle Vigne dell’Etna” di Mario Paoluzi, quelle di Federico Graziani (“Profumo di Vulcano” vi dice nulla?), l’Azienda Gulfi, l’Azienda Dainelli (Suber) e le etichette di Foti, cioè Vinupetra, Vinudimilu, Vinudilice, Aurora, Il Vino dei Vigneri, solo per citarne alcune.
Tre anni fa abbiamo iniziato a trattare una porzione di vigna Calderara a Passopisciaro, circa 700 m slm, zona Nord, con l’omeopatia: proposi l’idea a Salvo e iniziammo l’avventura.
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E’ stato prezioso il supporto di Maurizio Pagano e di Antonino Anzalone, che ha sempre effettuato i trattamenti con i rimedi omeopatici, preciso, puntuale, con devozione e amore.
Dopo tre anni,
questa settimana abbiamo vendemmiato e le uve ora sono in… fermento nella cantina a Contrada Moganazzi de “I Custodi”; chissà cosa assaggeremo tra un anno? Sicuramente un vino amato e desiderato da tutti noi.
Ma la più grande emozione, in questo momento dove molti fanno tanto vino sull’Etna, la cosa che più mi commuove è sicuramente l’entusiasmo di Salvo e dei Vigneri che a Milo hanno recuperato Palmento Caselle, impiantato 2 ettari e mezzo di Carricante, e vendemmiato nel Palmento, come si faceva una volta.
Una festa grande per tutti, una celebrazione del lavoro dell’uomo e della generosità del vulcano.
Mi commuove Salvo che guarda i suoi figli Simone e Andrea e la moglie Grazia, con occhi pieni di futuro.
Mi sento bene in mezzo a persone leali e dignitose, sognatori del XXI secolo.
Con i piedi per terra, il cuore colmo di valori e passione e la voglia di continuare l’eredità di una tradizione umana ed etica.
I Vigneri di Salvo Foti
Palmento Caselle
Via Abate, 3
Milo CT
+39 366 662 2591
ivigneri.it