Un Vino perfetto

Il Malbec e l’Argentina

· di Liliana Pecis ·

Liliana Pecis

 

L

a viticoltura in Argentina inizia nel 1500 al seguito dei coloni spagnoli.

Presenta climi diversificati che rendono possibile la coltivazione della vite solo nella fascia centro occidentale del paese, dal confine del Brasile a nord alla foce del Rio Negro a sud; qui i vigneti sono un oasi di verde in un deserto semi arido e si collocano tra i 700 a 1400 m di altitudine ed oltre. Sono quindi favorite le escursioni termiche e le temperature notturne basse permettono la produzione di uve fortemente profumate e dal colore intenso.

Vorrei parlarvi del Malbec prodotto dall’ azienda Achaval- Ferrer e del suo enologo Roberto Cipresso.

Il Malbec

è il vitigno principe dell’Argentina, proveniente dalla zona bordolese ed è stato introdotto nella zona di Mendoza (che è l’area vitivinicola più importante del paese) nel XIX sec.

Due principi fondamentali regolano gli obiettivi di questa cantina che è stata fondata nel 1998 : ricerca della qualità e il rispetto del terroir.

Winemaker è il partner italiano Roberto Cipresso, che è considerato uno dei più talentuosi giovani enologi italiani dalla stampa specializzata.

Specialista nella produzione di vini di nicchia di alta qualità, con la sua visione acuta e intuitiva, ha portato la cantina a capire e interpretare brillantemente le peculiarità del terroir delle vigne, tutte situate in provincia di Mendoza, ai piedi delle Ande, ad altitudini che variano dai 700 a 1100 metri.

Il clima e la composizione del terreno offrono al Malbec la possibilità di giungere ad una armonica maturazione e ad esprimersi in vini di carattere, complessi, profondi e strutturati.

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Finca Altamira

è il nome della parcella che dà origine al nome del vino che voglio proporvi. I vigneti sono a La Consulta nella Valle de Uco, 6 ettari coltivati a Malbec con viti di oltre 80 anni non innestate.

Il vigneto esiste dal 1925 è stato piantato da una famiglia di coloni piemontesi ed è stato riscoperto da Roberto Cipresso; ho avuto il piacere di conoscerlo al Vinitaly 2011 e mi ha affascinato con il suo vino e la meravigliosa storia relativa alla scoperta di questo vigneto.

Ne parla infatti nel suo libro “il Romanzo del Vino”, che ha pubblicato nel 2006 vincendo il Premio Veronelli, “Per poter creare in enologia bisogna soprattutto ascoltare la natura, osservare le piante e interpretare quello che vogliono dirci come vogliono essere trattate, curate…

Ho lavorato il meno possibile in cantina per rispettare al massimo la varietà, perchè con frutta sana e complessa si può lavorare molto bene, non c’è bisogno di artifici e forzature. Tuttavia senza quella posizione di luce, aria e terreno senza l’ intelligenza di capirne tutta la valenza di terroir ideale del vino, nulla sarebbe stato possibile. E quel lavoro non lo avevo fatto io.”

Un racconto davvero emozionante

che fa riflettere sugli equilibri da rispettare: per questo ogni vite produce solo 400g di uva e da tre piante si ottiene una sola bottiglia di Altamira.

La fermentazione avviene in vasche di cemento a temperatura controllata e matura per circa 15 mesi in barriques nuove di rovere francese.

Viene imbottigliato senza filtrazione o chiarificazioni al fine di preservare il suo carattere; quindi, dopo alcuni anni di affinamento in bottiglia, risulta del tutto normale trovare qualche sedimento.


Achaval Ferrer Finca Altamira Malbec 2009

Abbiamo sottolineato che Finca Altamira ha l’ obiettivo di consentire la vigna di esprimere il suo “Terroir”.

Si lavora molto in vigna per la produzione di uve che avranno bisogno di poco intervento durante il processo di vinificazione.

Il risultato è un profondo colore rosso porpora con il profilo aromatico che unisce potenza ed eleganza, con note tostate di amarena e prugna, note terrose, tartufi, grafite, legno ,già perfettamente miscelati.

Al palato è pieno, corposo, con tannini di rara eleganza, persistente fresco e sorprendente. Giovane e con un grande futuro, ma già fantastico.

Se volessimo pensare ad un abbinamento un pò insolito, col formaggio ad esempio (perchè spesso i formaggi sono proposti dopo il secondo piatto e questo li relega ad una funzione di secondo piano certe volte inadeguata alla personalità di alcuni di essi) il Montebore stagionato formaggio ottenuto da latte vaccino e ovino miscelati crudi, potrebbe essere una vera scoperta sensoriale: esso ha una forma cilindrica ed è composto da diverse forme di grandezza decrescente impilate a torta nuziale.

Viene prodotto

tra le valli Curone e Borbera (Basso Piemonte), nella frazione di Montebore, zona ricca di pascoli montani caratterizzati dall’ abbondanza di timo, erba ricca di essenze aromatiche.

Ha un sapore molto intenso, variegato con varie sfumature, molto grasso, tendenza dolce accentuata, sapidità, tendenza amarognola, aromaticità e persistenza.

Trovo che l’abbinamento sia armonico perché sapori così intensi e penetranti devono essere ben controbilanciati e richiedono una bella morbidezza nel vino, ma anche sapidità e freschezza per equilibrare la grassezza e la tendenza dolce del formaggio.

Non resta che fare un assaggio…

 

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Bodega Achaval Ferrer
Cobos 2601
M5504FCE Mendoza AR
+54 9 261 553-5565




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