Sestri Levante
S
estri Levante è ormai la location privilegiata per gli eventi vitivinicoli del levante ligure: presso l’Ex Convento Annunziata ecco la seconda edizione di “The Wine Revolution”, oltre sessanta produttori di vini naturali e ben dieci cantine della Liguria.
Abbiamo degustato
il genio di Andrea Marcesini – La Felce – nei suoi vini, tra cui i rossi – Reconteso da uva Massaretta e In Origene Rosso (Sangiovese, Canaiolo e… quanto si trova in vigna) davvero strepitosi…” Perché la Liguria non è una terra solo di bianchi”.
Daniele Parma – La Ricolla – ha trovato la quadra e propone “Oua” che in dialetto significa, ora si! (sottinteso ci siamo!). Niente a che vedere con il dubbioso e cauto fattore del mulino bianco che si decide finalmente sul tipo di grano da usare, Daniele ci offre un vino genuino, non filtrato senza solfiti, che racconta il Vermentino del territorio.
Andrea Kihlgren – Santa Caterina- presenta un meraviglioso Vermentino affinato in grès… non importa se non rientra nella DOC… È favoloso, nervoso e guizzante in bocca, sapido e persistente.
Fausto De Andreis – Le Rocche del Gatto – arriva da Salea con i suoi Pigato e Vermentino macerati e con annate dalla 2004 in avanti. Nel bicchiere trovi un vino sempre diverso ma sempre importante: lo assaggi già con gli occhi, in un tripudio di oro luminoso che fa da preludio ai profumi ben definiti e intensi, quali sentore di agrumi, idrocarburi, macchia mediterranea e molto altro.
Bamboo Road e Ponte di Toi di Stefano Legnani ci hanno davvero conquistato: sono vini di territorio davvero “musicali”, che raccontano le potenzialità di vitigni e la perseveranza di chi li coltiva.
Restando sempre in Liguria
la conferma della qualità ed eleganza della Cantina Il Torchio (Colli di Luni), la freschezza e determinazione dei vini di Ilenia Spagnoli, il Vermentino Plinio dell’azienda Terra della Luna, Vetua con i capolavori autentici degli uvaggi delle Cinque Terre, le macerazioni concettuali di Selvadolce.
In giro per l’Italia abbiamo incontrato finalmente Nicola Gatta, dopo aver conosciuto (e bevuto!) quasi tutte le sue strepitose bollicine che vengono dalla Franciacorta: stupendo anche il rosso fermo, Negus, da uve Barbera, Marzemino e Incrocio Terzi.
Un pezzo del nostro cuore è rimasto in Sicilia con i vini della famiglia Puglisi, Eno-trio: sempre emozionanti, un Nerello Mascalese 2016 davvero stupendo!
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Fontenorfio (Marche) ci ha portato un rosso da Montepulciano, Campo di Marte decisamente piacevole, che vorremmo trovare ogni sera sulla nostra tavola.
Veneto con la Garganega
e non solo, protagonista di macerazioni e vini rifermentati con l’azienda Volcanalia e L’insolente: di quest’ultima, uno spumante ramato da Pinot Grigio (da rivalutare!!) e Durella. Davvero bravi e simpatici! (Berreste mai il vino ” naturale” di un produttore scostante e antipatico? Certo che no!)
Nadia Curto ci racconta un Barolo davvero leggiadro ed elegante, che conferma la qualità dei nostri precedenti assaggi.
Antonio Cosmi di Casale Certosa ci ha fatto conoscere belle espressioni di alcuni vitigni del Lazio, tra i quali la Malvasia puntinata. Eccola, insieme al Grechetto in Arborea, vino sapido e strutturato, breve macerazione sulle bucce e tutti i passaggi in acciaio.
Colpo di Fulmine?
I vini di una cantina della Corsica, l’isola della bellezza: Cantina di Torra. Il Vermentinu, cresce su terreni granitici e calcarei nelle vicinanze di Saint Florent; macerazioni importanti e cemento per vini che sanno di sole, di mare e di vento. Sette ettari in totale, un rosso da Nielluccio (Sangiovese) molto buono. Merci Beacoup!
Non siamo riusciti ad assaggiare tutto e ci scusiamo se qualcosa abbiamo tralasciato: ci rifaremo il prossimo anno, con la prossima edizione. Un grazie a Paolo Cogorno e Nicoletta Zattone, organizzatori del riuscitissimo evento.