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unedì 8 aprile ho avuto il piacere di visitare lo stand Loacker Wine Estates : un grande onore incontrare i pionieri della viticoltura biologica-biodinamica in Italia, un approccio iniziato nel lontano 1979, oggi esteso alle tre tenute, una in Alto Adige e due in Toscana.
L’azienda ora è gestita dai tre fratelli, che si coordinano perfettamente nel portare avanti il desiderio di produrre vini che esprimano il territorio e l’annata.
Hayo Loacker, amministratore delegato ed enologo, ama conoscere e sperimentare e si legge benissimo nei suoi occhi la passione per quello che sta facendo.
Vini precisi, onesti, puliti e mai banali, che esprimono il terroir nel bicchiere.
La tenuta Loacker Maso Scwarzhof
ha sede nella conca di Bolzano, in una posizione privilegiata, conosciuta sin dal Medioevo quale zona particolarmente vocata per la viticoltura.
Vengono coltivati i vitigni altoatesini, stupendo e regale il Gewurztraminer, con un profilo olfattivo discreto e guizzante freschezza, complesso e succoso il Gran Lareyn, un Lagrein in purezza.
Il 1999 ha visto l’acquisizione di Tenuta Valdifalco in Maremma, nella zona protetta del parco dell’Uccellina, dove la natura regna incontaminata e mirabili le declinazioni del Sangiovese nel Morellino di Scansano Vigna Poggio Marcone e di un Syrah che strizza l’occhio alla Francia del Rodano, un apprezzatissimo Lodolaia.
Le etichette esprimono artisticamente la magia del territorio e la filosofia aziendale.
Nel comprensorio Ilcinese
ha sede Tenuta Corte Pavone, acquisita nel 1996, in una zona a circa 500 m di altitudine, condotta secondo i principi della omeopatia e biodinamica: un luogo davvero leggiadro, in cui si cerca di porre l’accento sulla diversità di piccoli appezzamenti per vinificare le singole parcelle in purezza.
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Un sogno accarezzato da Hayo e supportato dai fratelli Franz Josef e Hannes che contribuiscono in ambiti diversi di competenze, a promuovere questi vini davvero vivi e unici.
Degustare il Brunello Corte Pavone e il cru Fiore del Vento è stato utile a capire il senso di tanta ricerca e fatica: un sorso pieno, regale e profondo, con intensità e lunga persistenza.
Devo ammettere che mi sono congedata a malincuore, perché avrei voluto sapere ancora di più ed ascoltare i racconti dei fratelli Loacker sulle vigne e molte altre cose: cercherò quindi, una volta tornata a casa, di scoprire nel bicchiere quello che il vino avrà sicuramente da aggiungere, su una esperienza prima di tutto di vita.
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