Be.Come. un nuovo modo di comunicare il vino e di creare relazioni

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 

A

lessandra Montana, founder di Allumeuse e Gabriele Gorelli MW hanno veramente rivoluzionato il concetto di comunicare il vino: a Milano presso l’hotel Radisson Santa Sofia si sono svolto incontri con 32 cantine italiane selezionate, che hanno permesso di approfondire la filosofia di produzione, le nuove etichette e i progetti in divenire.

Molti gli assaggi degni di nota e la conoscenza dei produttori che sarà sicuramente un piacere andare a trovare in azienda.

Degno di nota il grande lavoro della Famiglia Fratini che a Bolgheri ha operato una attentissima zonazione avvalendosi di agronomi di fama internazionale, per identificare le parcelle più vocate e idonee alla coltivazione dei vitigni bordolesi che proprio in questo territorio di Toscana hanno trovato un habitat ideale.

Tenuta Fratini è infatti composta da 110 ettari di cui 20 vitati, atti a produrre grandi vini rossi nella Doc Bolgheri.

Sono stati piantati cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot scegliendo una esposizione nord e le prime bottiglie prodotte sono davvero molto interessanti.

In cantina, accompagna l’enologo Emiliano Falsini, un vero talento d’oltralpe Eric Boissenot, precedentemente a Bordeaux.

CLINO 2022 deriva il nome da un termine etrusco e viene ottenuto in maggior parte da cabernet franc; un vino che introduce alla filosofia produttiva dell’azienda, che rispetta la tipicità e la territorialità.

HARTE 2021: il nome viene ispirato dal connubio che si è ottenuto esponendo in vigna, opera d’arte. Il vino rappresenta questa celebrazione alla creatività, alla raffinatezza e alla bellezza.

Troviamo nel blend un 72% cabernet franc, 21% cabernet sauvignon 21% e merlot 7% che danno vita a un vino di struttura, ricco di suggestioni fruttate, speziati e floreali, con tocchi balsamici e una trama tannica che impreziosisce il sorso.

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HORTENSE 2021 Cabernet sauvignon 20%, cabernet franc 80%.

Profilo olfattivo che ricorda liquirizia, elicriso, lavanda, note erbacee, foglia di pomodoro e poi la frutta, come la prugna mirabelle e il geranio. In bocca è teso e il tannino preciso e presente, la chiusura sapida.

Un sorso elegante, pieno e decisamente appagante.

Curioso è il nome, scelto per primo, che ricorda Hortense de la Gandara, l’aristocratica spagnola che sposò il conte Serristori e che amava andare a cavallo lungo il viale piantumato, totalmente in ombra, della splendida tenuta a Bolgheri.

Dalla Sicilia Cantina Fina, con Federica che racconta la storia famigliare che ha visto suo padre Bruno collaborare con l’IRVO e con Giacomo Tachis nella sperimentazione dei vitigni e la realizzazione del sogno di creare una propria cantina davanti alla riserva dello Stagnone a Marsala, insieme alla moglie Mariella.

In assaggio il KIKE’, a lei dedicato, un traminer con una piccola percentuale di sauvignon blanc, gentilmente aromatico e di grande freschezza. Fermentazione e affinamento in acciaio.

Donnafugata ha portato in degustazione i vini nati dai due ultimi progetti: un Etna Bianco e un Cerasuolo di Vittoria Docg.

Il primo SUL VULCANO è un carricante con una piccola quota di altre uve autoctone che proviene dal territorio di Randazzo; dopo la fermentazione in acciaio affina per 10 mesi parzialmente in vasca che in barrique di secondo e terzo passaggio, a cui seguono 12 mesi di bottiglia.

FLORAMUNDI è ottenuto invece da un blend di nero d’avola (70%) e frappato; fermentazione e affinamento in acciaio.

Profumi freschi di ciliegia, fragola, pepe, lavanda e delicati cenni balsamici. Il sorso è piacevole, grazie alla freschezza e al tannino setoso.

Molto interessante GARIBALDI 2021, il grignolino presentato dalla cantina Mura Mura: un vino dal colore rubino luminoso, con sentori floreali e fruttati freschi, un accenno di speziatura di pepe e un tannino davvero garbato, che rende il sorso piacevole e si presta anche ad abbinamenti con piatti a base di pesce.

Da un progetto nuovo, nasce LOT.1 dei Conti Marone Cinzano, che vogliono dare un’interpretazione diverso del “cru”, scegliendo non lo stesso luogo per creare un Brunello d’eccezione, ma le migliori espressioni delle uve dell’annata provenienti dai diversi appezzamenti della proprietà.

SERPICO 2013 di Feudi di San Gregorio è un aglianico in purezza che si ottiene dalle viti ultracentenarie a piede franco, che sono allocate nei territori più vocati dell’Irpinia: un vino che mantiene un tannino scalpitante e profumi netti e puliti di marasca, prugna, cannella, vaniglia, rabarbaro.

Un esempio di quanto longevità possano avere le espressioni migliori di questo nobile vitigno.

Una delle masterclass che ha visto dialogare insieme Gabriele Gorelli MW e Danielle Callegari di Wine Enthusiast – Revival of the Land – si è conclusa con la degustazione di una vera rarità: Il Marsala Vergine secco 1980 di Francesco Intorcia Heritage.

Qualcosa di sublime, di leggiadro, espresso dalle uve Grillo in questo meraviglioso vino: perfetto, elegante, con profumi nitidi e precisi, senza sbavature date da un eccesso di alcol.

Be.Come ha riservato molte soprese e confermato il suo valore come evento innovativo del mondo del vino e non solo: la curiosità per quello che riserveranno i progetti futuri è sicuramente grande ma sapremo aspettare la prossima edizione con la dovuta pazienza.

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