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arliamo di vitigni autoctoni italiani salvati dall’estinzione e andiamo in Campania: una piacevole chiacchierata con Paola Riccio di Ale.p.a. mi ha svelato la storia del Pallagrello, di cui esiste un biotipo a bacca bianca e uno a bacca rossa.
Pensate che se ne hanno notizie a fine XVII secolo quale vino pregiato destinato al commercio; originario della provincia di Caserta , del territorio al confine con il Molise protetto dai Monti del Matese era chiamato anche Piedimonte.
I Borbone possedevano vigneti dove si coltivava il Pallagrello e i vini che se ne ottenevano erano i preferiti a corte. Dopo la caduta del regno, la coltivazione si continuò nelle aziende familiari e il vino fu destinato solo al consumo domestico.
Negli anni Cinquanta alcuni produttori andarono alla ricerca di questo vitigno, proprio perché memori della tradizione e della qualità dei vini da esso ottenuti.
Pallagrello si rifà al nome in dialetto “Pallarello” che indica la forma tondeggiante caratteristica dell’acino.
Il varietale viene inserito nei disciplinari intorno al 2008; il vino che abbiamo assaggiato, un Pallagrello bianco annata 2014 esce come Igt Terre del Volturno; il fiume in questione è uno dei principali elementi che caratterizzano il microclima delle colline caiatine, raggiunte dai venti che portano aria calda da sud ovest e protetti a Nord dalle montagne appenniniche innevate.
Paola
racconta che il suo vigneto che occupa una parte di collina a circa 200 m di altitudine slm ha diversi tipi di suoli, che partono da una componente di argilla nella parte più alta fino a scendere in zone con presenza di calcare e sabbia, terreni più magri e sciolti.
Le uve vendemmiate a mano seguono una classica vinificazione in bianco in acciaio e sostano ben due anni sulle fecce fini: un vino che dimostra un buon potenziale di invecchiamento e una buona struttura!
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Nel calice scintilla nel manto giallo paglierino con qualche riflesso dorato; naso intrigante e complesso con sentori di fieno, mela golden, miele di acacia, ginestra. In bocca è decisamente equilibrato e il finale sapido. L’azienda Ale.p.a. interpreta questo vitigno con una vinificazione artigianale supportata dalle moderne tecnologie e pertanto si esprime con caratteri di originalità.
Ale.p.a. Società Agricola
Via Carpinito
Caiazzo CE
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