Benvenuto Brunello 2019
Benvenuto Brunello 2019

Benvenuto Brunello 2019

L’anteprima del grande rosso Toscano

S

arebbe stata una giornata perfetta.

Arrivata a Montalcino ho trovato facilmente parcheggio per l’auto e con fatica, data la recente mia operazione alla schiena, sono arrivata in orario, poco prima dell’apertura dei banchi di assaggio.

Nella Hall ho rivisto il caro Rocco Lettieri, conosciuto sull’Etna anni fa da Salvo Foti, Massimo Rossi, Gastone Ugurgieri, colleghi bloggers, insomma si stava creando un bel clima.

Mi sono soffermata dalla signora Laura e da Adriano dell’azienda Gianni Brunelli ed è stata subito una festa; poco dopo è arrivata anche Maria che avevo incontrato quasi tre anni fa durante la mia visita. Vini sempre puliti, eleganti, anche il Brunello 2014, verticale ed austero.

Ho salutato Tommaso di Castello Tricerchi, Enzo Tiezzi beandomi del Brunello Vigna Soccorso, Riccardo Campinoti de Le Ragnaie di cui ho apprezzato soprattutto il Rosso Vecchie Vigne, Alessia Salvioni che ha presentato solo li Rosso di Montalcino 2017 (nel 2014 la resa non è stata sufficiente a garantire un minimo di bottiglie per il mercato).

Ho trovato magnifico Il Brunello 2014 di Paradiso di Manfredi e molto intrigante, ben delineato e preciso quello de Le Potazzine.

Ho degustato con piacere

Poggio di Sotto e San Giorgio, azienda che è stata rilevata Da Claudio Tipa recentemente, con un vino che respira il legno grande, in controtendenza con quello che era stato fatto prima.

Tre piacevoli scoperte: la prima Castiglion del Bosco, poi Martoccia e infine Azienda Agricola Bellaria.

Stili diversi ma gestione dell’annata 2014 ragionevole e rossi 2017 molto piacevoli.

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All’uscita della manifestazione, mentre cercavo la via del ritorno, ho incontrato Alessandro Mori de Il Marroneto… sempre un grande piacere.

Sarebbe stata una giornata perfetta, davvero.

Purtroppo, in serata mi è arrivata la notizia della scomparsa di Gianfranco Soldera, un personaggio davvero unico, che ha influenzato con le sue idee la cultura vitivinicola Ilcinese.

Case Basse

era un progetto in continua evoluzione, nel rispetto dell’uomo, del territorio e della natura, oggetto di studio da parte delle Università per l’ecosistema che si era venuto a creare. I suoi vini erano geniali, indimenticabili, come il delfino sacro a Dioniso rappresentato in etichetta.

Egli ci ha lasciato nel bel mezzo dell’evento che conclude le Anteprime di Toscana e che racconta al mondo la grandezza di un terroir unico e la potenza del Sangiovese, il primato del Brunello di Montalcino.

Soffriremo sicuramente la perdita di un grande vignaiolo e di una figura carismatica (forse un po’ troppi lutti negli ultimi tre anni) con cui confrontarsi, per dialogare, imparare, ascoltare, discutere e soprattutto crescere come persone.

 

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