Un personale racconto di @paolowine
L
a prima edizione dell’evento Enotirino, organizzata a Bussi sul Tirino il 31 agosto 2024 si è conclusa confermando ogni singolo punto del programma proposto. Nella parte alta di Bussi, all’ombra della quadrangolare torre campanaria, la bellissima fontana fa da punto di partenza della manifestazione.
Un evento diffuso nella piazza, nel Castello e nel Palazzo Franceschelli. I prestigiosi spazi messi a disposizione dal Comune si sono illuminati del colore bianco, rosa e rosso dei vini dell’Abruzzo, riflettendosi nelle varie espressioni delle tipicità del cibo e della cultura, il tutto alimentato da ricercata musica.
Le 65 cantine presenti, divise per areali vitivinicoli, hanno ben esposto a chi si avvicinava ai loro banchi d’assaggio, le particolarità di ogni singolo territorio, i vitigni utilizzati e le proprie espressioni di stile.
Dal mare alle montagne, l’Abruzzo si collega in un insieme di vini d’altura e/o marini. Al gusto le differenze si percepiscono, l’impenetrabile montepulciano presente ovunque in Abruzzo colora la lingua e si esprime con vini che si spingono dalla tradizione alla contemporanea linea più gentile
I vini si fanno ben degustare passando anche dalle interpretazioni molto interessanti dei vitigni autoctoni Trebbiano, il deciso Pecorino e altri vitigni minori che poi tanto minori non sono, tutto parallelamente a un fermento spumantistico che è proprio da gustare.
Non manca qualche vitigno internazionale ma l’Abruzzo sembra voler valorizzare gli autoctoni, principalmente vinificati in purezza, ciascuno secondo le proprie sfumature.
A tavola con l’Abruzzo si gioca facile, molte le tipicità da assaporare presenti all’evento e gli assaggi talvolta è bello farli anche ruotando i colori, una sperimentazione avvincente.
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La valorizzazione delle DOCG e delle DOC abruzzesi, attraverso le loro zone e sottozone, è un piacere ritrovarla nei calici, ognuno racconta bene il vitigno, il territorio, lo stile della cantina e mantiene sempre anche un po’ di tradizione e tipicità.
Vini sempre molto sinceri, non si nascondono, si fanno scoprire sin dal primo sorso e ricordano la storia, il presente e lasciano presagire anche le intenzioni future.
Gli incontri si sono rivelati tutti piacevoli, lo spazio agli antipatici evidentemente non è stato previsto, si avvertiva un clima di amicizia ovunque.
Con il vino e con il cibo, gli abruzzesi fanno sul serio ma non sono seriosi, la maglietta del team mi ha rubato subito un sorriso, quasi a ricordare che si può anche gioire con un calice in mano, una scritta dall’utilità dei grandi compagni dell’uomo, gli asini, ma anche l’intelletto dell’uomo che con sapienza si è fatto accompagnare da essi in vigna.
Certamente però non un asino pensante, un fedele amico, ancora sorrido a rivedere le T-shirt con la scritta “solo gli asini trasportano vino e bevono acqua”; dal trasporto dei vini con animali da soma, comunque, nasce il termine di “sommelier”, tutto torna ma questa è solo la mia fantasiosa interpretazione.
Un susseguirsi di autorità, di esperti e addetti del settore, nella tavola rotonda, nelle masterclass e durante gli assaggi, hanno ben promosso il territorio, il potenziale dei vini valorizzando la storia, il turismo e le tipicità.
Una gran festa è iniziata poi in serata, nella parte bassa del paese, musica e cibo per tutti; oltre i famigerati arrosticini cotti in diretta, ricette locali e a ricordare il pulitissimo fiume Tirino, in assaggio anche i gamberi di acqua dolce, roba da leccarsi le dita.
Pertanto, l’evento ha superato la sfida a pieni voti, non servirà farlo meglio il prossimo anno, è già ben costruito così. Che si arrivi in canoa lungo il Tirino, a piedi per un trekking nel parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a cavallo o con i vari trasporti, vivere il territorio, visitare i monumenti e luoghi d’interesse insieme al vino, è assolutamente consigliato.
Racconterò ad amici e affezionati, di questo Abruzzo e dei miei preferiti assaggi.
Errata corrige: Attraverso lo scorso comunicato, scrivevo del Tirino come “il fiume tra i più limpidi e puliti d’Italia”, mi hanno corretto, “IL PIÙ LIMPIDO D’EUROPA”.