DOC Colline di Levanto
A
ttesissimo evento a Framura, un pittoresco borgo incastonato nelle colline tra Deiva Marina e Levanto, per incontrare i produttori di un territorio ligure che offre vini autentici, con forte personalità.
Predominano le uve a bacca bianca; il Vermentino è il signore incontrastato anche se nell’uvaggio previsto da disciplinare incontriamo il Bosco e L’Albarola, quasi a spiegare il continuum tra le terre di levante e lo spezzino.
Una zona fatta di “assenze” cioè di luoghi minuscoli, che esistono perché producono il vino.
Presente il sindaco di Framura, Andrea Da Passano che sottolinea la produzione di nicchia del borgo, suddiviso in 7 zone a diverse altezze, sul mare.
La presenza del Presidente della Enoteca Regionale Marco Rezzano ha vivacizzato il dibattito, al quale sono interventi Andrea Marcesini, azienda agricola La Felce, in veste di Presidente del Consorzio dei Produttori della provincia di La Spezia e l’enologo che ha accompagnato molti produttori liguri nella crescita qualitativa dei loro vini, Giorgio Baccigalupi.
Rispetto alle Cinque Terre,
in cui le vigne sono appese a contatto con mare e sole diretto, nel comprensorio di Levanto le colline scivolano dolcemente e si aprono, mantenendo la bellezza silvestre del paesaggio.
Ecco le aziende protagoniste dell’evento:
Coop. Vallata di Levanto, La Cantina Levantese, Terre di Levanto, Vermenting, Cà Du Ferrà e Cà di Mare.
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Emilio Queirolo – Cà di Mare – con sede in Framura, racconta la sua opera. I vigneti sono a circa 50 m s.l.m. molto arieggiati e ricevono venti di mare e di terra.
Produce circa 1600 litri e quindi 2500 bottiglie.
Il vino ha una connotazione olfattiva di macchia mediterranea ed esprime una bella sapidità.
L’ingegner Cogo
e sua moglie sono approdati sulle colline di Bonassola e producono tre cru, per esaltare la microdiversità che il territorio ligure offre, nell’azienda Vermenting.
Ecco nel calice un Blend delle tre uve, una luminosa materia dorata, con profumi fruttati, che ricordano l’ananas, la pesca gialla, freschezza vibrante e note iodate in chiusura di bocca.
Ci spostiamo a San Giorgio di Bonassola, con l’azienda Cà Du Ferrà: coraggiosi tre ettari e mezzo, dove si è recuperato un antico vitigno a bacca bianca, il Ruzzese (vedi articolo sul nostro blog che racconta la visita). I vini sono eleganti, perfetti e vivi, prodotti da una severa conduzione biologica.
Abbiamo assaggiato Luccicante, un Vermentino in purezza che ricorda lo scintillio del mare nel bicchiere e rimanda al salino e alle erbe aromatiche.
Nel comune capofila, che porta il nome della DOC, incontriamo Manuela alla guida della cantina Levantese insieme alle sue due sorelle, dopo la morte del padre Mario Bertolotto, avvenuta cinque anni fa. Hanno ripreso le vigne e l’operato in cantina e vinificano due cru, Costa Du Muntetu e Costa Di Brazzo.
Una ventata di eleganza femminea per vini di razza Ligure.
Roberto Figaroli,
della cantina Terre di Levanto, ricorda la sua tradizione vitivinicola e la sua passione, nata grazie ai nonni. Hanno ripreso a lavorare circa 2,5 ettari di proprietà e nel 2011 ha ripulito le vigne e modificato le pergole, ripiantando in filare.
Estrema attenzione all’ambiente, anche se non si definisce biologico.
Elisa Frasca racconta che la cooperativa Vallata di Levanto venne fondata nel 1978 per evitare il progressivo abbandono dei vigneti e degli oliveti del comprensorio. Il racconto prezioso del signor Canzio, che lavora da sempre con loro, ci porta alla genuina del bere insieme agli amici, con meno tecnicismi e più libertà e cuore! Ecco quindi un rosso, blend di Sangiovese, Canaiolo e Sirah davvero convincente.
Marco Rezzano ha salutato la platea con l’augurio di una valorizzazione sempre più attenta e qualificata del vino ligure e con un assaggio dolce, di panettoni genovesi della tradizione.
Buon Anno Cara Liguria!