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iflettori ancora puntati su Genova, questa volta per un evento che ha visto protagonista il vino, soprattutto quello ligure, organizzato dall’Associazione Papille Clandestine e da Intravino, che ha festeggiato i dieci anni di attività online.
Noi di Wine Lovers Italy eravamo quasi tutti presenti e abbiamo assaggiato, ascoltato pareri e frequentato seminari ma soprattutto abbiamo avuto il piacere di salutare i produttori presenti.
In apertura di mattinata un interessantissimo seminario sullo storytelling nel mondo del vino, organizzato da Mochi, dove Nicoletta, Giovanna ed il fotografo Francesco Zoppi hanno illuminato la platea sulle strategie comunicative da usare sui social.
Proprio in questi giorni
si è assistito a numerose prese di posizione sui cosiddetti wineinfluencers, bloggers e utilizzo di strumenti per promuovere e promuoversi.
A questo punto, pur non essendo mai entrata in merito, mi sento di esprimere il mio parere.
– Penso che il rispetto e l’educazione siano due valori fondamentali, anche quando si dia fiato alle trombe e si scriva di vino.
– Il “restituire” il Nettare Divino agli uomini mortali in modo comprensibile non dovrebbe contemplare l’utilizzo di parolacce, dato che la lingua italiana può contare su ben 160.000 vocaboli!
– Stile ed eleganza non sono “snob”, sono una qualità che cerco e che mi fanno apprezzare chi parla e chi scrive (e mi piacerebbe che il Nobel della Letteratura quest’anno venisse assegnato a Murakami finalmente!)
– L’eccessivo tecnicismo non aiuta la condivisione ma neppure l’ignoranza e la supponenza, da non confondere con la spontaneità. Purtroppo, essendo medico nel terzo millennio, assisto sempre di più al fatto che fare una diagnosi o trovare una terapia sia facile con internet, ma questo vi assicuro, non sarà mai come 10 anni di studi universitari ed il continuo aggiornamento. Eppure, ne sento di stramberie, sia nel campo medico che enologico!
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– Non si dovrebbe mai stroncare un vino: se non è di gradimento, non è obbligatorio scrivere. Proprio perché ci leggono i consumatori e non siamo Inquisitori in una caccia alle streghe. Dietro ad ogni bottiglia esiste un lavoro e il sostentamento di famiglie. Piuttosto credo sia dovere informare meglio i nostri lettori sulle differenze di conduzione e produzione, che insieme al terroir fanno la differenza…
Illuminante l’intervento di Marco Rezzano,
presidente dell’Enoteca regionale di Liguria e di Andrea Marcesini dell’azienda La Felce (Colli di Luni), che hanno tratteggiato il ritratto della viticoltura, sottolineato la grande ricchezza ampelografica e lo sguardo che il mondo estero ha rivolto alla nostra terra.
La mission sarà quella di far percepire il valore dei vini liguri al consumatore, perché sono piccole opere d’arte, che fanno emozionare e che raccontano le tradizioni e l’amore del vignaiolo per il faticoso ed eroico lavoro.
Ed ora
passiamo ai vini che mi sono piaciuti, alcuni meglio conosciuti, altri bevuti per la prima volta…
Ribotta, un Vermentino di Sardegna dell’azienda Vigna Du Bertin che arriva dall’isola di San Pietro
Chimbanta, Monica in purezza, delle Tenute Dettori (Sardegna)
Il Guercio, Sangiovese dal vigneto Mello a Gaiole in Chianti ( Toscana),della Tenuta di Carleone.
Luvaira e Curli , cru della Doc Rossese di Dolceacqua di Giovanna Maccario
OUA di Daniele Parma, La Ricolla naturale, senza solfiti
Moscato della Cantina Pino Gino di Castiglione Chiavarese
Pigato della Vecchia Cantina
Sciurbì di Cascina Praie
Permano Rosso de La Terenzuola
In Orgine de La Felce
Bianchetta di Casa del Diavolo
Il Coronata di Gionata Cognata
La Bianchetta di Andrea Bruzzone
I macerati di Gravner presentati dalla gentilissima Mateja
I Cinque Terre di Possa
Il prezioso Moscatello di Taggia
Il metodo classico affinato in grotta di Durin
Il Sirah di Amerighi (Cortona), Toscana
Le Russeghine di Bruna
Il Pigato di Terre Bianche.
Sogno di Vis Amoris
E molti altri ancora…
Una grande passione in Liguria per i vini che parlano all’anima: una bella esperienza condivisa tra appassionati, curiosi, sommelier, bloggers e produttori. Un momento di scambio di informazioni e cultura attraverso un bicchiere di vino.
Genova Wine Festival
Palazzo Ducale
Piazza Matteotti, 9
Genova GE
associazione@papilleclandestine.it
genovawinefestival.com