Festa del vino a Lamole in Chianti
U
n panorama che sembra dipinto da Leonardo ci accoglie, mentre saliamo verso Lamole, svoltando al bivio tra Greve e Panzano. Siamo nel cuore della zona del Chianti Classico in Toscana, che offre dal Castello di Lamole un panorama mozzafiato sui vigneti, boschi di castagni e querce e dolci colline ad ovest.
La manifestazione offre un programma molto interessante: appuntamento clou domani, sabato 3 Giugno con la degustazione guidata da Armando Castagno su “Il Vino di Lamole ed il tempo che scorre”. Naturalmente sono presenti i produttori di vino e tipicità della zona, di cui noi vi segnaleremo le nostre preferenze.
Dal 2005 al caleidoscopio Sangiovese non è previsto, in questa zona, che vengano aggiunte uve a bacca bianca, come risulta invece consentito dal disciplinare della DOCG Chianti: quindi un vino che riesce ad esprimere le differenze di un terroir unico e di una tradizione che rimane sempre un fiore all’occhiello della produzione enoica italiana.
Emozionante il taglio del nastro per inaugurare la rassegna e la cerimonia della creazione (versando ciascun vignaiolo una bottiglia della loro cantina in una vecchia barrique) del vino di Lamole 2017: un patto di fratellanza e di comunione di intenti a promuovere un’altissima espressione vinicola forse ancora troppo poco conosciuta e stimata.
Ecco gli assaggi “rubacuori” di oggi.
Saremmo rimasti tutto il pomeriggio a parlare e degustare con Paolo Socci e sua figlia di Fattoria di Lamole, un antico podere le cui origini risalgono addirittura al Medioevo. Fu grazie al Notaio Giovanni Socci che avvenne l’ampliamento della azienda e poi in seguito, gli accorpamenti degli anni settanta.
Siamo stati affascinati dal suo impegno ed amore per la sua terra, per il recupero di antichi cru con il terrazzamento ed i km di muretti a secco in pietra, davvero eroici perché necessitano di cure e le viti, di una conduzione pressoché totalmente manuale. La condotta agronomica e la certificazione biologica, i suoli sabbioso arenari, le vinificazioni oneste, rendono i vini delle due linee – Le Stinche – e -Antico Lamole- due eccellenti etichette con elevato livello qualitativo.
Commuovente l’IGT Le Viti di Livio, dedicato al fattore che ha affiancato ben tre generazioni la famiglia, ed ha seguito le piante, spesso a piede franco, impiantate dopo la catastrofe della fillossera, alcune ancora ad alberello Lamolese: vinificazione in acciaio e cemento, poi un anno in cemento per “limare le unghie al sangioveto” e 1 o 2 anni di tonneau: bouquet ampio ed avvolgente elegante naso con cenni di ciliegia, viola, rosa, prugna, cuoio e effluvi balsamici sostenuti da una tannino regale e da una buona vena sapida. Un vino da aspettare, grandioso, emozionante.
Chianti Classico Gran selezione “Lama Della Villa” 2012 spicca per la freschezza gustativa, il frutto succoso ed i sentori floreali, la speziatura di pepe nero e la leggiadra impostazione tannica. Strepitoso.
Chianti Gran Selezione Vigna Grospoli 2011 convince per il suo carattere deciso e raffinato, per i sentori di prugna, California, il tabacco, il cuoio, il mirto, una nota floreali appassita e una sferzata di iodio medicinale.
Paolo Socci
presenta anche un IGT Bianco di Toscana Le Stinche : un vino macerato sfavillante di oro, a base Sauvignon e Chardonnay, che testimonia che la Toscana non è solo terra da rossi…
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La “nuova entrata” della manifestazione 2017 è la cantina Jurij Fiore e Figlia: hanno proposto, da poco più di un ettaro di terreno diviso in due appezzamenti, separati dalla strada, due vini con nomi evocativi che “sentono” la Borgogna, di cui il padre di Sara è profondamente innamorato: Non Lo So 2015 è il primo Chianti Classico DOCG che assaggiamo, fine ed elegante, profumato ed equilibrato in bocca.
Punto Di Vista 2015 si esprime dopo aver riflettuto in tonneau e successivamente in pièce borgognona: esemplare il fiore, l’iris, la rosa, la ciliegia marasca, il ventaglio di speziatura che apre con il tabacco, la vaniglia del Madagascar, il cuoio, il pepe. Mirabile. Si aggiunge un rosè (da salasso) l’Amore – che suggella la filosofia della nuova azienda. Chapeau!
Ci ha colpito l’azienda Fabbri, a conduzione biologica sui 10 ettari di terreno e le 30000 bottiglie prodotte, per il suo Chianti Classico con buon rapporto qualità prezzo e la fedeltà alla vinificazione tradizionale in cemento. Interessante il “Due Donne” che unisce le anime di Susanna (Toscana) e di Anna (Friuli -Prepot) un blend di Sangiovese e Schioppettino assemblato in tonneau.
I nostri assaggi proseguiranno domani…
Keep in touch!
Secondo Giorno
In attesa della magistrale degustazione di Armando Castagno, alcuni assaggi per voi, cari lettori.
Prima di tutto bisogna sottolineare l’alto livello qualitativo delle aziende del comprensorio, che danno vini mai banali, eleganti e raffinati, legati profondamente al terroir e alla tradizione: vini da scoprire e da conoscere sempre meglio…
Lamole di Lamole è una realtà che fonda le sue radici nel 1480, quale cantina del castello ed oggi si estende su 173 ettari, di cui 57 a vigneto. Il recupero del clone tipico di Lamole esalta la finezza di questo Sangiovese nelle importanti declinazioni di Chianti Classico. Chianti Classico riserva 2013 -Sangiovese 95% Canaiolo 5%- spicca per la finezza olfattiva, fruttato, un bel floreale, aloe, propoli, tannino fiero ma composto, che si ottiene da vigne condotte ad alberello e riposa in botte grande da 50 hl.
Gran selezione vigneto di Campolungo vede in aggiunta il 5% di Cabernet Sauvignon e offre un naso di frutta rossa matura, cenni di iris, tabacco biondo, ginepro, pepe bianco, note iodate medicinali. Favoloso.
Castelli del Grevepesa è stata la prima azienda a credere nel territorio: il primo imbottigliamento nel 1975, una cantina sociale con ben 100 soci conferitori; purtroppo la settimana scorsa è scomparso Ugo Pagliai, direttore ed enologo, che ha condotto per mano i viticoltori della zona e li ha sostenuti a credere nel vino di Lamole.
Assaggiamo
la Gran selezione 2012, un’annata decisamente calda ma che premia chi ha lavorato bene in vigna: classica evidenzadi speziatura di pepe nero, frutto maturo, prugna, viola appassita ma attacco fresco e deciso in bocca, piacevole.
Le Masse di Lamole nasce nel 1880 e oggi è Anna Maria con il marito Giuliano a continuare la tradizione familiare, rispettando l’anima del vitigno e del suolo particolare di questo luogo: Chianti Classico DOCG si riconosce per il simbolo del borgo, il giaggiolo, che campeggia in etichetta:
Sangiovese in purezza, affinato in botti di castagno, ciliegia succosa e matura, esplosione floreale, tannino elegante. Un vino con un ottimo rapporto qualità prezzo. Da segnalare il Bianco IGT Toscana da uve Malvasia e Trebbiano, che viene imbottigliato e venduto solo in particolari annate.
Castellinuzza e Piuca, di Giuliano Coccia, da tre generazione produce vino ed olio extravergine e presenta vini classici, dove viene assecondato il carattere del territorio nelle vecchie barriques: si sviluppano note di fiori di campagna, mineralità, prugna, ciliegia e ribes.
Podere Castellinuzza , di Paolo Coccia, esprime nel Chianti Classico 2014 , 18 mesi in cemento e successiva lunga sosta in bottiglia, un bellissimo rosso rubino luminoso, un naso floreale delicato e avvolgente, impronta ferrosa e minerale ed una comprovata attitudine all’abbinamento con il cibo.
L’azienda Castellinuzza,
di proprietà Cinuzzi, ha sede in una bellissima villa e produce dal 1570 Chianti Classico nei 2 ettari di vigneto impiantati con 4 mila piante di Sangiovese, Malvasia Nera, Canaiolo, secondo il rigoroso disciplinare del Gallo Nero, su terreni sassosi di galestro ed un microclima asciutto e ventilato. Vini eleganti e nel contempo precisi nella dotazione tannica, che colpiscono per l’effluvio floreale all’olfattivo.
La giornata è proseguita con la degustazione, organizzata da Armando Castagno, dal titolo “I vini di Lamole ed il tempo che trascorre”: il noto giornalista e Sommelier ha affascinato la platea con i suoi leggiadri racconti e le precise note di degustazione.
L’appuntamento a Lamole sarà quindi al prossimo anno, il primo weekend di Giugno: un appuntamento Wine Lovers Italy DOCG!