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Elsa Leandri

Elsa Leandri

 

Racconta qualcosa su di te… sembra una domanda da colloquio e in quei 5 minuti che ti sono concessi deve riorganizzare le idee e partire come un fiume in piena e cercare anche di colpire il tuo interlocutore. 5 minuti a partire da ora! “Mi chiamo Elsa Leandri, alias elsinawine per ig, al momento mi sento un vulcano che sforna idee, una dopo l’altra.

Ma …rewind… Sono in Francia dai miei nonni nella Champagne -Ardenne, adoro stare all’aria aperta, andare nei campi, aiutare il mio nonno ad annaffiare, a raccogliere i frutti della terra, a cercare le coccinelle perché mangiano le pulci, a schiacciare i “doryphores” perché sennò comprometterebbero il raccolto delle patate… sono una bimba che cerca di conoscere e capire la natura ed anche i loro prodotti: i pomodori che sanno di pomodoro, le fragole che sanno di fragole, riconoscere le piante e cercare sempre di fare bella figura con il mio nonno.

Dai miei nonni non viene messo a tavola del buon vino, è gente semplice, è abituata a premiarsi solo qualche volta… ed il premio, ça va sans dire, è l’aperitivo con una bottiglia di Champagne di un piccolo Récoltant della Côte des Bar, Pillot.

E questo è il mio primo approccio con il vino, una bottiglia conquistata dalla fatica e dalla perseveranza: quelle bollicine che appagano, quel nettare di Bacco che scorre nella bocca. Perseveranza, amore per la natura, cercare di capire..la vita mi ha portato un po’ più lontana dalla natura, ma poi in un evento del Desco del 2016 ecco che la mia strada incontra Leonardo Taddei, il delegato Ais di Lucca nonché Ambasciatore dello Champagne in Italia, che mi fa tornare la voglia di approfondire, di capire come nasce quella bevanda che ormai non può mancare sul tavolo.

Ora sono Sommelière Ais,

continuo a studiare ed approfondire e spero presto di diventare anche Degustatrice. Nel frattempo, mi diletto con degustazioni alla cieca, i vindovinelli e i calicimondiali alla ricerca di quella bottiglia che mi faccia dire ‘questo è il mio vino perfetto’ e confesso che al momento quel posto è occupato da un Chassagne-Montrachet di Olivie Leflaive…ma so che ci saranno altre bottiglie che mi faranno battere il cuore…

Perché il vino è emozione, condivisione e amore.

”Driiinnnnn…. Ecco i miei 5 minuti sono finiti! Continuo la mia giornata pensando: Avrò detto tutto? non ho parlato di Amélie, la mia canina Sommelière, mannaggia… se lo legge non mi perdonerà mai!”

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