Vini di Liguria 25
L
asciando alle nostre spalle Sestri Levante si sale lungo la Val Petronio e si arriva a Missano, abitato che si trova all’interno del comune di Castiglione Chiavarese: Antonella Pino, titolare dell’azienda Pino Gino, insieme al fratello Mauro, porta avanti il buon lavoro del padre Gino, il quale intraprese molti anni fa il lavoro di viticoltore e fondò la cantina nel 1990.
La tradizione di famiglia inizia con il nonno Daniele Pino, che faceva il trasportatore per le famiglie che vinificavano nella zona, importando per loro conto le barbatelle dalle fattorie del Piemonte e della Toscana. Nel 1950 ci fu la svolta quando Daniele portò a dimora un mazzo di quei tralci di uva moscato e diede inizio alla piantumazione di queste viti.
Gli ettari vitati di proprietà sono 4 più uno in affitto e la produzione annua di bottiglie si attesta intorno alle 22.000-25.000.
Il sistema di allevamento utilizzato è il Guyot semplice e la raccolta delle uve viene svolta rigorosamente e completamente a mano. Il lavoro in vigna è attualmente seguito da una équipe di esperti, grazie ad un progetto gestito dalla Regione Liguria: tutte le fasi della produzione, dal germogliamento alla maturazione dell’uva, vengono seguite scrupolosamente. La parte enologica è curata da Mario Massi e Marzio Mannino. Tutte le etichette riportate sulle bottiglie dei vini sia doc, igt che da tavola, illustrano diverse rappresentazioni della vicina Abbazia del Conio, dipinta dal pittore genovese Crovetto.
Si coltivano Bianchetta Genovese, Vermentino, Moscato, Ciliegiolo, Dolcetto
La scelta di produzione, del puntare sui vitigni autoctoni, vuole attestare il forte legame col territorio e la volontà di continuare la coltivazione dell’ulivo e della vite, attività già presenti anticamente, che furono svolte dai monaci benedettini a partire dal XVI sec. proprio nella zona di Missano. I vigneti sono posizionati tra i 350 e i 500 metri di altitudine; Il microclima particolare, grazie alle brezze che salgono dal mare verso la vallata, che permettono una coltivazione in assenza di ristagni di umidità.
Purtroppo -come puntualizza Antonella- il problema principale è rappresentato dalla cospicua presenza di caprioli e cinghiali, che devastano i vigneti, soprattutto prima della vendemmia. L’azienda ha cercato di difendersi mettendo dei pali alti quasi due metri sul perimetro che delimita la loro proprietà, collegati da una rete metallica, nel tentativo di arginare le invasioni di questi animali selvatici.
Nel corso degli anni questa realtà della Doc Tigullio si è distinta per la promozione efficace sul territorio ligure dei propri vini, che hanno saputo raccogliere sempre maggiori consensi, sia per una costante crescita in termini di qualità del prodotto, sia per l’attenzione, la dedizione e l’amore con cui Antonella e Mauro sono soliti lavorare.
Numerosi i premi e i riconoscimenti: nel 2008 GRAN MEDAGLIA CANGRANDE ottenuta all’edizione di Vinitaly, nel 2009 VINO LIGURE DELL’ANNO per il “GOLFO DEL TIGULLIO MOSCATO DOC 2008” e nel 2018 durante il “Premio Narni Rassegna dei Ciliegioli d’ Italia”, la qualificazione tra i primi 10 produttori.
Leggi anche:
Cà Lunae
Assaggiamo i vini:
CILIEGIOLO
vino rosso DOC
Ciliegiolo 100%: la vendemmia cade solitamente nella ultima decade di settembre e si protrae sino a ottobre. Il mosto rimane a contatto con le bucce dai 7 ai 10 giorni, per metà in vasca di acciaio e per metà in vasca di cemento. Solo la parte del mosto in vasca di cemento svolge la fermentazione malolattica. Infine, le due parti di mosto -quella in vasca di acciaio e quella in vasca di cemento- vengono assemblate e maturano sino al momento dell’imbottigliamento.
Dal colore rosso rubino carico, al naso è ricco di profumi di marasca, di frutti rossi campestri e di prugne secche, viola, iris, accenti balsamici di eucalipto, al palato risulta essere strutturato e dalla beva decisa. La gradazione alcolica è di 13,5. Abbinamento: cima genovese cotta al forno a legna, tagliere di salumi.
IGT COLLINE DEL GENOVESATO ROSSO
Uvaggio ciliegiolo 80% munferà 20%
In questa zona il dolcetto viene detto munferà, proprio perché anticamente si andava a prendere le barbatelle nel Monferrato. Questo vino segue la vinificazione in bianco degli uvaggi a bacca rossa proprio per esaltarne la freschezza e la sua piacevolezza di beva. Ha una gradazione dai 12 ai 12,5° ed in estate lo si apprezza consumato a una temperatura attorno agli 8°
BIANCHETTA GENOVESE
VINO BIANCO DOC
Bianchetta genovese 100%: le uve sono solitamente vendemmiate dopo il moscato. È un vitigno dal nerbo tenace, predilige terreni costituiti da rocce friabili (come il tarso), una buona esposizione e ventilazione; non ama il caldo e la vicinanza del mare, quindi viene coltivato a monte. Il nome è da ricondurre al colore molto chiaro degli acini in maturazione, così chiari da essere quasi trasparenti; altri nomi sono “Nostralino” e “Gianchetta”.
Viene vinificato in acciaio a temperatura molto bassa; Il colore è giallo paglierino; al naso è fine, delicato, con profumi di erba di campo e sentori di mela verde e timo limonato; in bocca è fine, intenso, una buona acidità e freschezza, un grado alcolico minimo di 12°. Assolutamente perfetto per essere degustato insieme alla celebre focaccia ligure.
VERMENTINO Golfo del Tigullio – Portofino DOC
VERMENTINO 100%: le uve vengono vendemmiate spesso per ultime. Segue la criomacerazione, per cui il mosto e le bucce restano a contatto per 24/48 h in acciaio, alla temperatura di 5° C, con una bassa estrazione del colore dalle bucce. Il vino si offre con un bel colore giallo paglierino con riflessi verdolini; al naso si presenta estremamente elegante, con gradevole percezione di profumi di agrumi, note di cedro e pesca matura, ricordi di rosmarino e fiori di campo. In bocca è piacevole, il sorso caldo e avvolgente, di buona persistenza e sapidità.
Ottimo in abbinamento a piatti di pesce e con i crostacei.
VERMENTINO MISSANTO
vino da tavola
uvaggio Vermentino 90% e Bianchetta 10%
uve selezionate e fatte surmaturare in pianta, coltivate su terreni argillosi con scheletro, provenienti dalla frazione di Missano. Il vino prende il nome da “Missanto”, il nome che la località aveva in epoca medioevale.
Dopo la pigiadiraspatura il mosto fiore segue la fermentazione alcolica e malolattica in barrique di rovere; riposa in legno per un anno.
Colore giallo paglierino lucente, al naso arrivano sentori di nespola, agrumi e note speziate dolci; in bocca conferma la sua personalità con una beva fresca, sapida, di grande piacevolezza ed un finale leggermente amaricante, indubbiamente salino e pieno. In abbinamento alla frittura di paranza, acciughe fritte, grigliate di pesce, questo vino trova la sua giusta espressione.
MOSCATO
moscato bianco 100%
Viene vendemmiato in agosto.
Le uve coltivate in vigne posizionate a 500 mt slm assicurano profumi intensi e indimenticabili a questo moscato naturale rifermentato in autoclave e imbottigliato sotto 1 atm e mezzo. Questo passaggio conferisce al vino un piacevolissimo petillant che nel calice conquista per brio, facilità di beva; seduce e avvolge grazie ai profumi di pesca bianca e fiori d’arancio. Si sposa perfettamente con i Canestrelli di Torriglia.
Azienda Agricola PinoGino
Via Podestà, 31
Castiglione Chiavarese GE
+39 0185 408 036
pinogino.it