Viaggio nel mondo dell’anfora: Friuli-Venezia Giulia 1ᵃ parte
Viaggio nel mondo dell’anfora: Friuli-Venezia Giulia 1ᵃ parte

Viaggio nel mondo dell’anfora: Friuli-Venezia Giulia 1ᵃ parte

I

l nostro racconto alla scoperta dei produttori che usano le anfore in Friuli non può non iniziare dall’esperienza di Josko Gravner, le cui scelte hanno costituito una svolta epocale.

L’azienda familiare nasce nel 1901 con pochi ettari intorno a casa, nella piccola frazione di Oslavia, nel Collio.

Josko imparò a lavorare in vigna con il padre e lo zio e solo a partire dagli anni Ottanta, iniziò ad avere voce nelle scelte intraprese.

Già a partire dagli anni Novanta la sua posizione cambiò drasticamente: pur avendo cominciato a seguire i dettami di una viticoltura convenzionale, cercò ben presto di cambiare approccio: iniziò nel 1997 a macerare in grandi tini in legno, senza controllo delle temperature.

Dal 2001 operò una scelta radicale, con l’utilizzo per i vini macerati solo ed esclusivamente anfore di terracotta interrate, attingendo a saperi e costumi della tradizione della Georgia.

Nel  Collio il suo esempio fu seguito da altri amici produttori, rendendo questa zona di confine tra Italia e Slovenia, un mondo a parte e un richiamo per gli amanti del vino.

Quello che egli ottiene dalle uve di ribolla gialla, pinot grigio, riesling, sauvignon, chardonnay, merlot e cabernet sauvignon è una leggiadra espressione del terroir, dove sicuramente l’approccio dell’uomo riesce a fare la differenza.

Negli attuali 15 ettari vitati di 32, Josko ha promosso l’equilibrio tra le varie specie in natura, la biodiversità, l’abolizione di agenti chimici e l’attenzione ai cicli lunari, codificati da Maria Thun: degustare la Ribolla Gialla in anfora è come tuffarsi in un mare di emozioni, dove il miele, la cera d’api,  la nocciola, la resina e la frutta candita e il graffio salino che chiude il sorso, la rendono indimenticabile.

Colmello di Grotta utilizza anfora per produrre il Friulano, senza però far macerare il mosto con le bucce: i profumi sono tipici del vitigno, fiori di acacia, pesca bianca e un finale lievemente ammandorlato.

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L’azienda ha sede a Farra d’Isonzo e si estende su di una superficie di oltre 21 ettari vitati, di cui 15 a vigneto, distribuiti nelle due Collio e Isonzo.

Roi Clar a Manzano è l’azienda dell’enologo Michele Bean, che produce anche le anfore di terracotta Sirio, insieme al socio Fabrizio Ratti, nel cuore della verde Umbria.

Una realtà nata da pochi anni ma che riesce, con le interpretazioni di pinot grigio, friulano, ribolla, merlot, ad ammaliare le persone che scoprono questi vini: puliti, eleganti, verticali ed espressivi, rendono molto bene il concetto di qualità che si può raggiungere prestando attenzione maniacale in vigna e utilizzando questi vasi vinari in terracotta.

In provincia di Trieste, Paolo e Valter Vodopivec nell’azienda situata a Sgonico coltivano su suoli ricchi di calcare la vitovska.

Per la vinificazione vengono utilizzate anfore georgiane da mille litri. Il mosto riposa per almeno sei mesi insieme alle bucce e a seguire, il vino affina due anni in vecchie botti di legno.

Al naso un susseguirsi di profumi di ginestra, mango, ananas e frutta secca, mentre in bocca esprime eleganza un finale erbaceo di grande persistenza e note salmastre.

Produzioni tutte molto limitate, opere preziose di passione e di coraggio e di grande attaccamento ai luoghi natii.

 

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