Riflessioni e progetti: tre domande a Helmuth Köcher, il patron di Merano Wine Festival

· di Olga Sofia Schiaffino ·

 

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opo la conferenza stampa, in cui l’ideatore di Merano Wine Festival ha comunicato le date della decima edizione di Wine and Siena, ho avuto il piacere di rivolgere a Helmuth tre domande, alla luce dell’ennesimo, grande successo della edizione 2024 dell’iconico festival del vino italiano, che ogni anno anima la città di Merano.

D: Merano WineFestival 2024: un primo bilancio?

  • H. Köcher: “ All’inizio di ogni festival si hanno molte aspettative e chiaramente molte attese; vorrei sottolineare che quello che mi sta a cuore più di tutto sono soprattutto i produttori. Questo lavoro lo faccio per loro, per cui ogni
    Helmuth Köcher, il patron di Merano Wine Festival

    cosa, ogni decisione, ogni appuntamento che creo, cerco di tener conto delle loro esigenze ovviamente. Non è un lavoro semplice perché è un lavoro che richiede tempo e diligenza: i risultati li riesci a vedere quando l’evento giunge a conclusione e devo dire che sono riuscito in pieno. Sono soddisfatto sia come occasione di incontro con i produttori, che per la presenza di visitatori operatori giornalisti: è stato davvero un successo.

D: Un anno di eventi a firma MWF e The Wine Hunter: cosa possiamo aspettarci nel 2025?

  • H. Köcher: … Questa è una domanda chiaramente a cui darò risposta poi nei prossimi mesi, però una cosa che ho già anticipato è la seguente: voglio allargare da cinque a sei giornate il Merano Wine Festival, soprattutto per dare lo spazio ai produttori di proficui incontri con i buyers. con i buyers. Avere una giornata dedicata solo a loro, in una sala magari apposita (e qui vedremo in futuro come organizzarlo) sarà senza dubbio un’ottima opportunità di fare conoscere le eccellenze selezionate per l’evento. Questo è sicuramente l’obiettivo.

D: Quo Vadis? Interrogativo importante proposto nei convegni e agli eventi di questa edizione del MWF. Nello specifico “Quo Vadis Helmuth”? E dove il MWF 2025?

A questa  domanda, risponde sorridendo, con una frase del filosofo greco Eraclito: Panta Rei (tutto scorre).

Ogni cosa muta in continuazione!

Un dinamismo creativo  quello di Helmuth, che genera l’opportunità di riflettere non solo sul mondo del vino, sul modo di comunicare e di creare relazioni e opportunità per le cantine ma è sicuramente un monito a seguire il flusso del tempo e a rinnovarci, cercando sempre di essere migliori.

Una trentatreesima edizione del Festival che ha dato molti spunti di crescita a tutti coloro che hanno partecipato.

 

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