Riccardo Fortuna
Riccardo Fortuna

Riccardo Fortuna

Dare voce all’ottonese, vitigno autoctono del territorio di Roccagorga, in provincia di Latina.

 

Caro Paolo,

ti scrivo questa lettera perché voglio ringraziarti per la bellissima esperienza in cantina a Roccagorga dove abbiamo fatto la conoscenza di Riccardo Fortuna: un garagista, che ha una passione infinita e una attenzione maniacale alla cura dei particolari.

Sono rimasta molto colpita quando Riccardo ha raccontato del suo passato-presente, di essere un musicista e cantante: appena giunta a casa ho cercato la sua musica sul web e la sua canzone Shine mi ha particolarmente emozionato. Sai perché?

Perché nel suo timbro di voce, nella sua passione e partecipazione ho ritrovato il Riccardo che ci ha portato in vigna, quella del suocero proprio sotto il paese, sulla via francigena, dove convivono ottonese e il merlot, un po’ come le sue due passione, la musica e la vigna.

Che gioia poi, mentre raccontava il diletto provato durante la potatura, a dispetto di ogni fatica e disagio!

Saliti in cantina, tirata su la saracinesca del fondo di una casa del paese, abbiamo scoperto un luogo di vinificazione pulito come una sala operatoria, con tutti i contenitori e le attrezzature necessarie per dare alle uve una voce autentica nei vini.

Vedere Bestia Rossa, il merlot in purezza che avremmo assaggiato durante il pranzo al ristorante, la sua etichetta bellissima, mi ha riportato al racconto di Riccardo e dell’incontro dell’enorme cinghiale femmina rossa che era entrato nel vigneto mentre stava lavorando.

Spero davvero che ci siano altre occasioni di condividere momenti così unici, dove insieme al buon vino si possa riuscirei a scoprire persone dotate di una grande sensibilità e personalità, che hanno voglia di pensare a un futuro che raccolga l’eredità dei nonni e delle famiglie.

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A presto.

Olga Sofia”

 

C

antina Fortuna di Roccagorga è una realtà giovane, nata appena tre anni fa.

Il percorso nel mondo del vino di Riccardo Fortuna è iniziato proprio grazie all’amore per i territori della provincia di Latina, con un’attenzione particolare a Roccagorga, luogo che ospita la cantina.

Sconsigliato da tutti nell’intraprendere questo cammino, egli racconta come la passione e il suo sogno di creare una realtà vinicola nel paese abbiano avuto la meglio.

Il progetto ha previsto investimenti iniziali, necessari per la partenza ma Riccardo prevede di compiere nel corso dei prossimi anni le operazioni corrette per allargare la cantina e la produzione.

Ha scelto di lavorare in biologico, e per creare meno problemi al terreno per la vigna ha scelto pali di ferro zincato sono francesi, a forma di C che sembra prevenire l’erosione del sottofilare, il legno invece è selezionato dalla produzione locale ma per renderlo ancora più biologico, non è stata utilizzata una guaina per la estremità da posizionare nel suolo, bensì è stata leggermente bruciata.

Nella vigna del suocero, i primi 13 filari sono impiantati a Ottonese, altri 6 a Moscato di Terracina e la zona più estrema a merlot, vitigno presente da oltre 40 anni, tutti aventi lo stesso portainnesto.

Il merlot si è acclimatato ottimamente per la presenza di un terreno alluvionale di tipo eolico he si ritrova anche in alcune valli di Piemonte e Lombardia.

L’idea di Riccardo è di ottenere un vino da invecchiamento, che racconti di un merlot di grande presenza e non come “di un simpatico affabulatore”.

Bestia Rossa vuole essere proprio questo, un vino che regala sensazioni fruttate, boschive e balsamiche, gradevole al palato, con tannini setosi e una elegante scia finale sapida.

Durante la fermentazione, viene eseguita una leggera torchiatura delle vinacce, a cui segue la maturazione in una barrique da 200 litri e un affinamento in bottiglia.

In azienda lavora prevalentemente Riccardo, aiutato dal suocero, dalla sorella che sta terminando gli studi in enologia e da un aiutante esterno alla famiglia: l’idea sarebbe quella di occuparsi in prima persone per seguire tutte le fasi, sia in vigna che in cantina, per esaltare le qualità delle uve raccolte e produrre vini espressivi e unici.

Riccardo ha una grande passione per l’Ottonese, un vitigno a bacca bianca, vicino geneticamente al bombino, che rappresenta l’anima di questa terra.

È una varietà capace di regalare vini generosi, con una gradazione leggermente elevata e un colore intenso, caratteristiche che lo rendono evocativo dei vini di un tempo, quelli che si degustavano in famiglia la domenica, legati ai momenti di convivialità e tradizione.

Il mio obiettivo è ricreare quell’atmosfera autentica, arricchendola con pratiche di vinificazione artigianali che ne esaltino le qualità e lo rendano apprezzabile da un pubblico sempre più ampio, senza rinunciare all’identità territoriale.

Tra le etichette di punta spicca “I Focaracci – Edizione Limitata 2023”, un Ottonese in purezza dal carattere deciso e avvolgente, con un colore giallo oro intenso e un bouquet aromatico che richiama sentori agrumati, note di pompelmo e un leggero tocco erbaceo.

Le uve provengono dalle vigne di zona, condotte in biologico, utilizzo di lieviti selezionati, fermentazione a freddo e macerazione sulle bucce per 20-24 ore, che conferisce struttura e complessità, donando al vino un finale piacevolmente amarognolo e speziato.

Il nome Focaracci deriva dal nome dell’usanza del paese, durante il Venerdì Santo, per cui dopo la mezzanotte si accendono dei falò nella piazza e si bruciano le sterpaglie e le potature degli alberi e vince la fazione che fa il fuoco più grande: un incrocio tra sacro e profano, proprio come è profano riccardo nel mondo sacro del vino.

Un’altra interpretazione dell’Ottonese è “Prima Pietra”, ottenuto con una particolare tecnica di criomacerazione, che grazie allo scambio termico tra bucce e polpa permette di esaltare le caratteristiche varietali, sviluppando profumi netti e definiti.

La fermentazione a temperatura controllata e l’utilizzo di lieviti selezionati regalano un vino fresco e aromatico, capace di sorprendere per eleganza e pulizia. è limitata, basata su una lavorazione meticolosa che mira a esaltare la qualità più che la quantità.

Riccardo sta lavorando anche a una bollicina metodo classico da Ottonese che sta riposando sui lieviti: l’assaggio in anteprima, dopo la sboccatura alla volée, è stato decisamente promettente.

A catturare l’attenzione una bottiglia vestita di blu, elegante: un’etichetta che riporta “Questo lo fa un amico mio” e dietro Igt Lazio Merlot 2024, che continua con una descrizione a lato della foto di Riccardo Fortuna.

“…che si chiama Riccardo ed è il proprietario e vignaiolo di cantina Fortuna. Che poi è lo stesso che ha coltivato, vendemmiato, imbottigliato, tappato ed etichettato ogni singola bottiglia, compreso questa.

Pensa che matto!”

Penso invece che sia una persona speciale, capace di grandi sogni e di regalare emozioni non solo con le bellissime canzoni che ha scritto ma anche con i suoi vini: una conoscenza e una visita in cantina che posso solo consigliare.

 

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