Vini di Liguria 23
D
opo mesi di restrizioni a causa del Covid 19, sembra irreale iniziare pian piano a riprendere il tran-tran quotidiano, figurarsi ricominciare ad occuparsi dei propri hobby e passioni. Mi mancava poter visitare nuove cantine e poter conoscere sempre qualcosa in più del mondo enoico. Questo particolare periodo mi ha fatto apprezzare ancora di più i vini italiani e in particolare le aziende vitivinicole del mio territorio, soprattutto le più piccole, quelle che ti destano curiosità, le più “autentiche”.
Ho deciso di andare presso La “Cantina dell’Ara”, a Santo Stefano di Magra (SP), vicinissima a casa, che naturalmente conoscevo da tempo, ma non avevo mai visitato.
Il Sig. Gianni, il titolare, è stato molto gentile a farmi visitare la piccola, ma ben attrezzata cantina e parte dei vitigni, che occupano una superficie di circa 2 ettari e si sviluppano in tre diversi comuni.
Nei terreni di Sarzana
(l’unico nel territorio della DOC Colli di Luni) vengono coltivati Vermentino e Sangiovese, in quelli di Santo Stefano di Magra: Vermentino, Syrah e Cabernet Sauvignon, mentre in quelli di Vezzano Ligure: Cabernet Sauvignon e Merlot.
La produzione è di circa 5000 bottiglie all’anno e si compone di cinque etichette (due DOC e tre IGT).
Mi è sorta spontanea la domanda del perché Gianni non avesse molti vitigni autoctoni e la risposta è stata che queste zone sono vocate soprattutto a Vermentino e Sangiovese. Così, essendo amante dei vitigni internazionali, Gianni ha deciso di coltivare il suo “preferito”, ovvero il Cabernet, che utilizza nel “Castiglione”, IGT rosso, da vigne nuove coltivate nella piana del fiume Magra, su terreni limosi.
Il colore del Castiglione 2018 è di un bel rosso rubino intenso, al naso si sentono frutta rossa e foglie di pomodoro e in bocca ha un tannino levigato e un leggero e piacevole finale amaricante.
Mi incuriosiscono i nomi degli altri due IGT, “Lidamo Bianco” (Vermentino) e “Lidamo Rosso” (Syrah), in onore del padre, Lidamo, che vendeva il vino prodotto “al bicchiere” nell’omonimo bar di famiglia.
Gianni
mi ha raccontato che inizialmente dava una mano a produrre vino sfuso, ma solamente nel 2013 ha iniziato ad occuparsi in prima persona della cantina e ad imbottigliare il vino che suo padre produceva con costanza e passione dopo le ore passate in fabbrica.
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Azienda Agricola Casa del Diavolo
La sua produzione non è biologica, ma comunque c’è molta attenzione a non utilizzare diserbanti e a limitare l’uso dei solfiti e il suo punto di forza è il fatto che il vino cerca di farlo bene “in vigna”.
Ad oggi utilizza solamente botti di acciaio e i rossi affinano solo in bottiglia, come il “Colombera”, Colli di Luni Rosso, coltivato in collina su terreni argillosi, 95% Sangiovese con una piccola percentuale di Pollera, vitigno autoctono che ha deciso di mantenere.
Intenso e fine al naso è il suo Vermentino DOC “Posticciolo” 2019, da vigne vecchie coltivate in collina su terreni argillosi, di un colore giallo intenso, sentori di frutti (soprattutto mela verde) e fiori, fresco e abbastanza sapido, piacevole anche in bocca.
Davvero interessante la visita ai vitigni adiacenti alla cantina, dove ho potuto osservare le varie piante di vite, più o meno vecchie, i grappoli verdi, ma già formati di Vermentino e di Syrah (e una piccola fila di Cabernet) e la bellissima esposizione del vigneto, con da un lato il paesino arroccato di Vezzano e dall’altro quello di Ponzano Superiore.
Ho trascorso
davvero un paio d’ore piacevoli, immersa nella natura e ascoltando una storia di famiglia e passione per il vino.
Continua così Gianni, grazie della bella esperienza!
Cantina dell’Ara
Via Ara, Loc. Ponzano
Santo Stefano Magra SP
+39 339 854 7532