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In occasione dello scorso Matelica Wine Festival, è stato Il paesaggio del Verdicchio di Matelica – nella sua particolare Sinclinale – ad essere il principale protagonista dell’evento. L’evoluzione dei Produttori del Verdicchio di Matelica è stata proficuamente raccontata e durante le degustazioni è emersa tutta la longevità e la sua instancabile bevibilità.
Luglio 1967 è la data di nascita della denominazione e ogni anno a luglio si celebra l’anniversario con il Festival che decanta il vino, la città e tutto il territorio matelicese.
Come di consueto, viene organizzato un Wine Tour per mettere in risalto l’unicità e la bellezza. Nei giorni del 12 e 13 luglio 2024, tutto il territorio si è concentrato a Matelica, lo start è avvenuto durante la presentazione nel magnifico teatro di Matelica, si è parlato di tutti i progetti legati al vino e al territorio.
Riccardo Antonelli, giornalista e responsabile dell’Enoteca Comunale, ha presentato le istituzioni e gli organizzatori, un piacevole saluto al quale è seguito il racconto dei progetti di Matelica.
Il Sindaco Denis Cingolani, l’Assessora Barbara Cacciolari, il Presidente dell’Associazione Produttori Verdicchio di Matelica Umberto Gagliardi, il Vicepresidente Antonio Centocanti, hanno ricordato i punti chiave per poter parlare di unicità, quella che poi si ritrova nei calici.
Unicità ben distinta tecnicamente nel progetto di candidatura a patrimonio universale Unesco del paesaggio vitivinicolo del Verdicchio di Matelica nella Sinclinale camerte, a raccontarlo direttamente il coordinatore dell’operazione, il dott. Raimondo Turchi che ha esposto tutti gli elementi scientifici, geologici, morfologici, climatici, storici, ambientali, artistici, culturali ed economici del territorio, legati alla storica essenza tra uomo e natura che in una miscellanea costituiscono un comune denominatore dei Comuni di tutta la vallata.
Dopo la presentazione in teatro, gli organizzatori hanno predisposto nel Foyer una degustazione davvero interessante; anziché proporre una classica degustazione, una masterclass o una verticale come negli anni passati, quest’anno l’obiettivo è stato far conoscere i Produttori, lasciando a loro l’impegno di rappresentare con un vino la propria azienda e l’espressione massima del territorio.
La particolare degustazione si è rivelata un successo, ogni produttore raccontando sinteticamente la propria missione, ci ha fatto assaggiare il proprio Verdicchio di Matelica nella versione DOC o DOCG e annata ritenuta rappresentativa per valorizzare la qualità
Con un filo conduttore di sapidità nei calici e quella freschezza di altura, i vini proposti si sono rivelati eccellenti, come sempre dai calici emerge la facilità di reggere il tempo e soprattutto nel tempo di migliorarsi, il Verdicchio di Matelica è interessante d’annata ma assolutamente ammaliante con un po’ di riposo, sempre meglio comprare almeno tre bottiglie, una da bere subito, una dopo almeno un anno e l’altra conservarla per future occasioni, oppure come faccio io, prendo almeno tre bottiglie di annate differenti e aprirle contemporaneamente per andare a cercare le varie sfaccettature.
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Ovviamente lo stile di ciascuna cantina si sente ma il fattore predominante è sempre il territorio. La scelta di chiamarlo solo Matelica potrebbe essere vincente, specificare verdicchio è il giusto suffisso ma questi vini sanno della vallata matelicese, non sanno solo di verdicchio.
L’esperienza con il Matelica è assolutamente da fare anche a tavola, le particolarità di questo oro verde ben si abbinano con i piatti e, per il Matelica Wine Festival, è stata organizzata nella prestigiosa struttura della Loggia degli Ottoni una cena di gala di grande effetto.
Vini di tutte le aziende e di più annate per un crescendo a tavola con i piatti proposti dal Ristorante Marchese del Grillo di Fabriano, con un finale dell’affinatore di formaggi Antonello Egizi attraverso una interessante selezione, presentata con un lievitato del mio conterraneo Maciste Pasticceria.
Serata dai tanti interventi delle istituzioni ma assolutamente conviviale e di importante esperienza tecnica di degustazione. Il servizio, gestito all’Associazione Italiana Sommelier, è stato un gran successo, nelle Marche l’AIS si è rivelata essere proprio una bella realtà.
Un tour non può chiamarsi tale se poi non ci si muove e, il giorno successivo, tutti sul pulmino per un grande giro. Passando per Braccano, il simpatico paese ricco di murales, lungo la strada panoramica si arriva nel giusto luogo per ammirare dall’alto la vallata.
Dal sud di Camerino al nord di Fabriano si scorgono tutti i comuni che fanno parte della denominazione, con gli appennini davanti e la catena montuosa alle spalle tutto è più chiaro.
Questo vino l’anno scorso lo raccontavo come “vino di montagna che sa di mare” (link), da queste colline è proprio così che si esprimono i calici, la vallata dal fondo marino, parallela al mare ha il vento dal fresco orientamento e il verdicchio trova un elemento non replicabile altrove.
Continuando il tour, l’arrivo nelle vigne tra le più alte del territorio, aperto il cancello della tenuta di Colpaola, tutto intorno un disegno di filari che con pendenze evidenziano la bellezza delle colline. L’orientamento delle vigne che segue la forma di ogni singolo appezzamento è proprio la tipologia di vigneto matelicese.
Anche le vigne delle grandi Cantine Belisario seguono lo stesso disegno e per capire meglio, il tour ci ha condotto nel loro famoso cru delle vigne del Cambrugiano, luogo unico che ancora una volta conferma la qualità, vigne storiche che sempre si fanno notare quando escono dalle bottiglie
Il tour continua con la visita nel luogo di produzione, la grandezza, l’assoluta pulizia, l’ordine e la buona organizzazione di Belisario sorprendono e una volta entrati nella conservatoria con tutte le bottiglie dalla prima annata all’ultima, tutti senza parole.
Continuando il giro si arriva nella terrazza panoramica sopra le vigne e uliveti di Le Cime Basse, la visita della piccola ma molto ricercata cantina, ci fa cambiare regime, un produttore di stile più familiare ma sempre spinto verso la qualità del verdicchio legato al territorio e all’uso dei materiali in cantina.
Assaggiando i vini come sempre arriva il piacere, grazie a un bel tavolo allestito con tanti prodotti locali, la giusta congiunzione di buona cultura del cibo e dei prodotti della terra, con l’accoglienza calorosa che i matelicesi sanno offrire. Luoghi da visitare, bere e assaggiare.
Quindi, un Matelica Wine Festival e un Press Tour molto ben costruiti e soprattutto di qualità. Matelica e il suo territorio sono tante cose, non certo un mio personale racconto può far vivere tutto, è necessario andarci.
Suggerisco inoltre di dormire nel territorio, durante la manifestazione sono stato ospitato presso il wine resort di Tenuta Grimaldi; dall’alto della Tenuta, circondata dai vigneti, nasce il complesso con le camere, la SPA, la piscina ecc… una bella coccola per il visitatore che viene accolto con eleganza nella bellezza del territorio.
L’annessa cantina si fa notare per stile, sostenibilità e la produzione di vini che sanno di Matelica, orientati verso le durezze per confermare l’unicità del territorio e l’importanza del varietale.
I migliori vini da verdicchio assaggiati nella degustazione nel Foyer:
- Matelica DOC Meridia 2021, Cantine Belisario
- Matelica Riserva DOCG 2020, Casa Lucciola
- Direzione Papaina Vino Bianco (assemblaggio delle annate 2021, 2022 e 2023), Cantina Cavalieri
- Matelica Riserva DOCG Maccagnano 2018, Gagliardi
- Matelica DOC 2016, Colpaola
- Matelica DOC Selezione San Vito 2022, Lamelia
- Matelica DOC Egos 2022, Provima
- Matelica DOC Balzani 2022, Le Cime Basse
- Matelica Riserva DOCG Grappoli d’Oro 2020, Maraviglia
- Matelica DOC 2021, Tenuta Grimaldi
- Matelica Riserva DOCG Brondoleto, Tenuta Piano di Rustano
- Matelica DOC Grillì 2019, Villa Collepere
- Matelica Riserva DOCG Gaudio 2021, Vigneto Fernando Alberto
I vini migliori vini da verdicchio abbinati ai piatti durante la Cena di Gala:
- Matelica DOC San Vito 2023, Lamelia
- Matelica DOC Alarico 2020, Maraviglia
- Matelica DOC 2023, Colpaola- Matelica DOC Selezione 2023, Gagliardi
- Matelica DOC 2022, Tenuta Grimaldi
- Matelica DOC Grillì 2022, Villa Collepere
- Matelica DOC Balzani 2022, Le Cime Basse
- Matelica DOC 2022, Casa Lucciola
- Matelica DOC Gegè 2021 Cantina Cavalieri
- Matelica Riserva DOCG Millo 2021, Gatti
- Matelica DOC Materga 2021, Provima
- Matelica DOC Sant’Oliviero 2020, Vigneto Fernando Alberto
- Matelica Riserva DOCG Cambrugiano 2020, Cantine Belisario
I piatti proposti dallo Chef del Marchese del Grillo di Fabriano e ben abbinati ai vini:
- Carpaccio di marchigiana alla brace, salsa bernese, dragoncello, menta e vinaigrette di foie gras e nocciola- Sformato di semolino, fonduta di pecorino, fondo e tartufo nero
- Tortello di galletto con ristretto di potacchio
- Coniglio in crosta con royal di porcini
- Selezione di tre formaggi affinati, Antonello Egizi
- Lievitato all’Acquerello, Maciste Pasticceria
Tante le considerazioni su ogni singola degustazione, nel mio taccuino molti sono gli appunti tecnici, li condividerò senz’altro in presenza con gli appassionati e amici.