A
tmosfera molto particolare questa sera:
ospiti della bottega Parla Come Mangi a Rapallo, abbiamo degustato le bollicine dell’azienda Cà del Vént.
Molti visi noti, altri sconosciuti, tutti rapiti nel racconto di Antonio, che stava presentando i suoi vini con l’amore e la precisione di chi ha memoria del percorso fatto, delle sfide accettate, del desiderio di voler ascoltare la natura, le annate, la vigna a scapito di convezioni e scorciatoie burocratiche.
Sembrava quasi di essere in famiglia e di ascoltare un genitore attento, con l’attitudine di saper descrivere le caratteristiche e le potenzialità dei propri figli senza esagerare, con prudenza e affetto.
Vini pas operé
– spiegava… proprio a significare questo concetto: lasciare che l’annata, le viti, le diverse parcelle parlino di sé, testimoni del grande lavoro in vigna per ottenere uve sane e dei lunghi affinamenti in cantina.
Una realtà aziendale che produce per scelta solo 25000 bottiglie, situata a 400 m s.l.m. in un’area protetta, suddivisa in 11 appezzamenti per un totale di circa 6 ettari, con suoli molto diversi, dove l’argilla e il calcare tratteggiano con precisione piccoli cru nello stesso vigneto.
Annate diverse, blend scelti per dipingere organoletticamente il bello di ogni annata e nomi diversi per ogni bottiglia: troveremo la tipologia coerente e costante ma con nomi diversi.
Memoria è un 2013, 94% di Chardonnay e 6% Pinot Nero, bollicine finissime, setose, un naso affascinante e coinvolgente, che ti invita a ripetere le olfazioni, per scoprire sempre qualcosa di nuovo. Bella persistenza e lunga scia sapida.
Change Man 2012, Chardonnay 100%, basse rese per pianta (540 g!), fermentazione con lieviti indigeni del mosto fiore, 7 mesi in barrique, successivo affinamento in bottiglia per 32 mesi. Complesso, avvolgente, minerale… seducente.
Poi, una bollicina senza nome, un Brut Rosè 2014 che ci ha davvero conquistato, anche perché i vitigni impiegati sono decisamente inconsueti per un Metodo Classico e cioè Cabernet Sauvignon e Merlot.
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Abbiamo avuto modo -Chiara, Franco ed io- di commentarlo con il famoso Chef genovese Davide Cannavino… e di trovarci completamente d’accordo e molto soddisfatti dell’esperienza.
Un viaggio
attraverso un terroir davvero particolare, dove la tradizione vitivinicola sembra risalire addirittura alle popolazioni celtiche, conosciuta nei secoli grazie al vino di Cellatica; proprio con Clavis (Cellatica rosso, un vino fermo) inizia nel 1996 l’avventura di Ca del Vent.
Un ringraziamento a Guido e Christian per l’organizzazione dell’evento, per i formaggi e la mortadella in abbinamento – veramente strepitosi- e per la felice opportunità di poter brindare, con bollicine esclusive ed emozionanti, con le persone presenti, compagni di tante degustazioni: Paolo, Matteo, Mattia, Nicola, Marco.
Grazie a tutti, di cuore.
cadelvent.com