U
no degli incontri più interessanti fatti alla manifestazione “Cantine e Cortili”, che si svolge a metà di settembre ogni anno a Città Sant’Angelo, è stato quello con Francesca e Alessandro di Hyperborea.
Il progetto di coltivare erbe officinali è nato anni fa, quando ancora abitavano a Milano, dall’esigenza di prendersi cura di un pezzo di terra e della loro esistenza, con un rapporto più profondo con la natura e con i ritmi che da essa ne derivano.
Attraverso le erbe officinali questo concetto di prendersi cura si sarebbe potuto estendere anche alle persone e questa idea è stata davvero vincente, dato che sono pochissime in Italia le aziende che coltivano, trasformano e confezionano garantendo il controllo della filiera e il lavoro rigorosamente in biologico.
Infatti, queste materie sono quasi sempre importate dall’estero, dalla Romania ad esempio, dove le leggi sul bio non sono così rigorose come nel nostro paese.
Il punto di partenza è però una filosofia di vita, un modus vivendi che Francesca e Alessandro hanno applicato al progetto Hyperborea: qualcosa di veramente speciale, che riporta ai valori e al significato della stessa esistenza.
Coltivano secondo tre principi
Puro – non usano né concimi di sintesi, né pesticidi ma solo macerati fermentati di erbe raccolte nei loro campi. Piante che curano altre piante e inoltre non usano arare per non rovinare il terreno. Tutte le piante officinali nascono da semi prodotti in azienda tranne il the che arriva dalla Cina.
Selvaggio – la trasformazione che preferiscono è l’essiccazione per mantenere i complessi dei principi di cui è ricca la pianta: con questi elementi vengono elaborati anche i prodotti per una linea cosmetica.
Contemporaneo – un “lusso” di sostanza, prodotti di altissima qualità e non solo di grande apparenza nel lavoro di erboristeria.
Inoltre, producono zafferano e la raccolta si esegue solo per la parte rossa dei pistilli; i bulbi sono stati importati dall’Olanda, già capaci di acclimatarsi al clima abruzzese.
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Questi blend di erbe coltivate con metodo naturale, lavorate a mano dalla semina al confezionamento vengono vendute (anche su internet sul sito aziendale hyperboreafarm.it) in contenitori di vetro, identificati da nomi mitologici. Dall’incontro di Aphrodite e Ares opportunamente preparati e dall’aggiunta di gin si ottiene un cocktail meraviglioso – Hyperborea – che merita di essere assaggiato.
Conoscere Francesca e Alessandro è stata veramente una bella esperienza umana, un insegnamento a cercare di ritrovare i tempi della natura e di un’armonia interna.
Prodotti unici, curati con molta attenzione e amore, con il rispetto dovuto.