Cantina Chatzakis a Syros
Cantina Chatzakis a Syros

Cantina Chatzakis a Syros

A spasso per le Cicladi

C

i sono luoghi in cui hai paura di tornare, per i ricordi che sono legati ad essi, per la percezione dolorosa del tempo che è trascorso e per quella infinita bellezza che è rimasta scolpita inesorabilmente nella memoria.

Ricordo un’estate di 33 anni fa, il traghetto dal porto di Pireo e la nave di una compagnia che non esiste più che salutava con un fischio lungo e solenne la Chiesa Cattolica di Ano Syros e poi quella Ortodossa della Resurrezione, poste come due guardiani sulle colline che sovrastano Ermopouli.

Mi ero laureata in Medicina appena il mese prima, con il massimo dei voti, al mio fianco il ragazzo greco che amavo e che mi portava a conoscere la sua famiglia… cosa desiderare di più?

Ho sempre amato la Grecia sin dai tempi della scuola e in quella estate del 1992 feci il mio primo meraviglioso viaggio.

Di Syros ricordo tutto, la piazza, il porto, le bellissime spiagge, i gatti, il vento, l’incanto della baia di Delphini, la felicità e il mio cercare di parlare greco con chi avevo vicino e che non sapeva l’inglese.

Apprezzavo la cucina, la retsina, la gentilezza e cordialità delle persone, il sole e il blu del mare e quel senso di libertà che sperimentavo ogni giorno.

Sono tornata in questa estate 2025 su un moderno Superjet, che sfida i mari più mossi senza problemi ma non ti permette di stare all’aperto per godere dell’arrivo; anzi, il traghetto arriva sulla banchina davanti al lungomare, più centrale come attracco rispetto a trent’anni fa.

Una sensazione strana quella di scendere a terra, come se il nastro si stesse riavvolgendo, a cercare volti noti e locali frequentati.

Leggi anche:
Monambeles 2021 PGI Slopes of Aenos (Cefalonia)

Monambeles 2021 PGI Slopes of Aenos (Cefalonia)

La vera rivoluzione fu una scelta enologica: vinificare in secco la Mavrodafni, un’uva fino ad allora legata …

Eccomi a Syros: bella come la perla di un’ostrica preziosa, elegante e regale come la ricordavo.

Il tempo di emozionarmi e poi subito a ritirare l’auto per dirigermi dove avrei alloggiato, naturalmente a Delphini.

Nonostante le costruzioni nuove e in corso quel paradiso ha mantenuto il suo fascino e i tramonti che si possono ammirare sono davvero spettacolari.

Mentre ero in contemplazione di quello che mi circondava ho provato a scrivere alla cantina Chatzikas per poterla visitare e conoscere l’enologo: nonostante non fossero i giorni di apertura mi hanno risposto subito, dandomi un appuntamento.

Che fortuna e che gioia!

La cantina Chatzakis si trova nella parte nordoccidentale dell’isola verso Kampos e proseguendo dalla cantina sulla stretta strada tra le case, passato il ristorante Plakostroto (ottima cucina locale), si giunge al punto dove sorge la chiesa di San Michele e un caffè-taverna To Steadi.

Il panorama da quell’altezza è mozzafiato e si vedono le isole intorno, Andros, Tinos, Giaros.

Non vorresti più andare via.

Mi presento precisa all’orario dell’appuntamento e vengo accolta dal proprietario ed enologo Nikos Chatzakis, che ha fondato la cantina, la prima dell’isola, nel 2011: nello stemma due gatti neri e questo già mi ha conquistato!

Egli coltiva le viti in diversi luoghi, caratterizzati da suoli diversi dell’isola e segue anche il lavoro di alcuni contadini conferitori.

Sicuramente è una viticoltura più che eroica, per le pendenze e per le condizioni climatiche: il vento non manca mai, le piogge sono diminuite negli ultimi anni tanto che nel 2024 si è raccolta molto meno uva e una delle etichette, l’orange wine Libero, non è stato prodotto.

Solitamente si riescono a raggiungere le 23000 bottiglie, che vengo destinate al mercato isolano, a quello di alcune isole cicladiche vicine mentre un 30% arriva nelle città di Atene e Salonicco.

Nikos è una persona molto gentile e rispettosa dell’ambiente, molto cordiale e generose ed è un piacere sentirlo parlare di come tratta e cure le vigne e dei suoi progetti, sempre volti a migliorare la qualità e l’espressività del territorio attraverso i suoi vini.

Le etichette sulle bottiglie sono tutte molto colorate e particolari, si fanno notare e questo è un bene, perché avere la fortuna di assaggiare un suo vino non è da poco e per chi non li conoscesse, sono sicuramente veicolo di un messaggio di coerenza, bevibilità e qualità.

Iniziamo la degustazione con la serie Fabrika, che è possibile trovare nei negozi di alimentari dell’isola: ottimo rapporto qualità prezzo e stupenda bevibilità.

PGI Cyclades Fabrika White ottenuto da malvasia coltivata a Syros (20%) e il resto a Paros, e da un 15% di Kountoura, altro nome del savatiano.

Prima etichetta ad essere stata prodotta nel 2012.

Vinificazione in acciaio, profumi netti e freschi di pesca bianca, pera, ananas, con rifrescante acidità e buona persistenza in bocca.

PGI Cyclades Fabrika Rosè viene ottenuto con il mavro aidani ed è un vino che guarda al rispetto della tradizione, senza voler inseguire le mode.

Un colore deciso, rosato e un naso che esprime frutta succosa, spezie e che in bocca avvolge il palato.

Un gran bel vino, anche per accompagnare cibi di media struttura.

PGI Cyclades Fabrika Red da uve mandilaria, è un rosso fresco con tannini arrotondati, perfetto anche per le zuppe di pesce.

Al naso note di ciliegia, vaniglia e foglia di pomodoro.

PGI Cyclades Fatman Sherif ottenuto da serifiotiko coltivato nella zona di Apano Meria. Il vitigno è originario dell’isola di Serifos.

Vino bianco secco caratterizzato da un profilo olfattivo che rimanda a note di buccia di limone, lavanda, erbe aromatiche.

In bocca esprime il suo carattere e la sua complessità.

PGi Cyclades San Ta Maratha è un assyrtiko in purezza dalle vigne a Syros.

Il nome deriva dal finocchietto selvatico (maratha) che si trova un po’ dovunque e dalla frase che risulta essere l’equivalente del nostro “Ci vediamo”.

Un vino che mi ha davvero stupito ed emozionato, sicuramente tra i migliori assaggiati fuori da Santorini!

Al naso spiccano le note agrumate e vegetali e la pietra focaia.

Decisamente elegante e pulito, in bocca ha un’apertura importante che avvolge il palato e lo anima di sapidità.

Lunga persistenza e buona potenzialità di invecchiamento… ma credo che essendo così buono sia difficile conservalo!

Drezina è un vino che nasce dalla amicizia e cooperazioni di Nikos Chatzakis e Sotiris Bosinakis che nasce da Assyrtiko e Moschofilero che vengono vinificate separatamente e poi messe insieme in un contenitore di acciaio con le fecce fini per un anno e a seguire un affinamento di dieci mesi in bottiglia.

Si esprime nel calice con una accattivante intensità, regalando note floreali inebrianti, seguite da mandarino, lychee.

In bocca è scorrevole e dimostra una bella acidità che sostiene il sorso e un lungo finale sapido.

La degustazione è stata accompagnata da prodotti locali che ben si sono sposati ai vini assaggiati.

Una visita che è rimasta nel cuore, per la passione di Nikos e la bellezza dei suoi vini: un vero peccato non riuscire a trovarli anche in Italia…

E poi la scoperta di un pezzo della mia terra … in cantina! Un’anfora Clayver dell’amico Luca Risso, che Nikos usa per le sue felici sperimentazioni.

Dopo aver ringraziato e salutato mi sono allontanata con un senso di nostalgia per l’esperienza vissuta, quello che per anni ho conservato nei confronti di questa isola magica che è Syros.

Grazie di cuore.

Spero davvero di tornare.

 

Condividi...
 

 

Chatzakis Winery
Ai Michalis, 84100
Syros  GR
+30 694 630 2920

 

  chatzakiswinery.gr