Assaggi sul… campo!
Fornovo Taro · 30-31 Ottobre
C
ari amici di Wine Lovers Italy,
la manifestazione a Fornovo si conferma uno degli appuntamenti più amati e seguiti del mondo vinicolo, grazie alla presenza di eccellenze provenienti dall’Italia e dall’Europa.
Per me è un’occasione per incontrare gli amici produttori e per conoscerne altri, sempre nell’ambiente dei vini ” naturali”: non mancano i banchi di degustazione di ostriche, salumi, formaggi e prodotti artigianali da forno, oltre a dolci e cioccolato.
Un paradiso per l’enogastronomia.
Iniziamo con le bollicine ed il mio plauso va agli artisti di Ca’ del Vent: sempre attenti alla cura del terreno e del sottosuolo, ricercano prodotti fedeli alle caratteristica della zona ,dove vinificano Chardonnay, Pinot Nero secondo la tradizione del metodo classico.
Hanno scelto di uscire dal consorzio Franciacorta, ma l’eleganza e la freschezza del millesimo 2012 (Chardonnay 73%, Pinot Nero 27%) è impareggiabile e traduce la loro filosofia orientata alla comprensione dell’annata ed alla conseguente declinazione nel calice.
Dalla Liguria un omaggio doveroso ai vini etici e di territorio dell’azienda Santa Caterina: è sempre un piacere incontrare Andrea Kihlgren e confrontarsi con lui. Le sue declinazioni del Vermentino (Poggi Alti svolge una fermentazione macerativa) incantano il palato e non finiscono mai di stupire.
Andrea Marcesini dell’azienda “La Felce” (siamo sempre nel territorio della Doc Colli di Luni) ha portato il suo Vermentino macerato 2 giorni sulle bucce, che resta un anno sulle fecce e non viene filtrato: si chiama naturalmente ” Non Sempre”, ad indicare che viene prodotto solo in annate particolari.
Un assaggio pulito,
con note salmastre e iodate, vibrante di energia. “Monte dei Frati “invece è un Vermentino che fa un giorno di macerazione e poi passa in acciaio, mentre “In origine” viene prodotto con uve trebbiano, Vermentino e Malvasia provenienti dalla vigna vecchia con terreno sabbioso siliceo , a piede franco: 15 giorni di macerazione sulle bucce, non filtrato.
Elena Pantaleoni della Azienda La Stoppa ci ha deliziato con due annate di Ageno (Malvasia di Candia aromatica, Ortrugo e Trebbiano) macerazione di circa tre mesi: un 2011 caldo e avvolgente, un 2010 più tipico ed estremamente elegante e piacevole.
Spostandoci verso Est è doveroso consigliare un assaggio e una visita a Dario Princic: siamo a Oslavia vicino Gorizia e a presentare i Vini a Fornovo c’è la moglie Franca.
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Superbo Pinot Grigio (7gg di macerazione) un color buccia di cipolla sfavillante e divertente al palato; l’uvaggio di Bianco Trebez (Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio) che fa 24 gg sulle bucce resta fedele alla vinificazioni tipica di questo territorio, come pure Jakot (Friulano) e la Ribolla Gialla, che per gli estremi tempi macerativi offrono un’astringenza ed una complessità che li rende degni di abbinamenti anche con piatti molto strutturati.
L’azienda Slovena Stekar propone Rebula Prilo (nome che deriva dalla vigna vecchia) un vino ottenuto da uva che riposa 4 settimane sulle bucce e poi resta 6 anni in botte grande. Una meraviglia.
Veniamo alle novità che ci hanno davvero impressionato positivamente.
Azienda agricola Meinklang, situata nel Burgerland in Austria: nessun intervento in vigna, ceppi autoctoni come il Graupert, un Gewurztraminer da favola non filtrato – Koncret – vinificato in cemento.
Dalla Slovacchia “i vini da sotto il vulcano”, 3 vignaioli, una sola idea, quella di promuovere il territorio e una antica cultura vitivinicola: Veltlin Z Eleny (Gruner Veltliner) intrigante, minerale, sapido, 2 giorni sulle bucce, pressatura soffice e poi acciaio.
Ancora: Extracta Pinot Gris 2015 (fermentazione di un mese sulle bucce e poi 12 mesi in botti di rovere) senza aggiunta di solfiti, assaggio importante e lunga scia gustativa di frutta, anice stellato, speziatura fine.
Dalla Sardegna, oltre alla piacevole conferma della cantina Sedilesu, un assaggio molto interessante: parliamo di Zibbo, Cannonau della cantina Cannedddu di Mamoiada. Un vino autentico e corposo ma nello stesso tempo elegante e vibrante, come riesce ad essere questo vitigno se trattato con amore: non potrebbe essere altrimenti, dato che porta il nome del nonno di Marco, che iniziò molti anni fa questa avventura sul territorio.
Fornovo vuol dire
incontrare alcune donne che sono punte di diamante tra i vignaioli italiani: due su tutte, Elisabetta Foradori (Trentino Alto Adige) e la natural woman Arianna Occhipinti (Sicilia).
Abbiamo trovato conferme nella produzione in Toscana dell’azienda Pacina e di Cosimo Maria Masini. Una particolare menzione alla Fattoria Cerreto Libri che produce una Chianti Rufina che ” brunelleggia”, spettacolare l’annata 2007: un’azienda biodinamica dal 1997, 5 ettari su suolo a medio impasto argilloso, vinificazione in cemento e poi botte e riposo in bottiglia.
Un’ opera d’arte il loro “Canestrino”, vino bianco ottenuto da Trebbiano (90%) e Malvasia (10%) che sosta 1 gg sulle bucce .
Una giornata di assaggi coinvolgenti e di incontri,
una festa che vede la partecipazione di cantine molto famose quali Emidio Pepe e Radikon e di altre emergenti come Aldo Viola e Nino Barraco.
A questo proposito è stato davvero emozionante rivedere Paolo Parrinello, mio collega di corso da sommelier, diplomato Alma Ais, degustatore ufficiale, ora in forza all’azienda Barraco, che mi ha servito un avvolgente Cataratto 2015, massima espressione di quel vitigno, con note salmastre, di zolfo, agrumi e noce moscata, che si compone in 9 mesi di acciaio e 3 mesi in bottiglia.
Alla fine di questa giornata, non resta che salutare tutti un po’ a malincuore e rinnovare l’appuntamento al… prossimo anno.
Vini di Vignaioli
Foro 2000
Via G. di Vittorio
Fornovo di Taro PR