Ibis… vino bianco di Pithecusa
Ibis… vino bianco di Pithecusa

Ibis… vino bianco di Pithecusa

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orno sempre volentieri a Ischia chiamata dai Latini Pithecusa e l’anno scorso ho scoperto per caso questo vino, che ho poi cercato e trovato in un’enoteca in loco e portato con me con l’idea di degustarlo più avanti nel tempo.

Non ho resistito molto e presa dalla nostalgia in questi momenti particolari l’ho aperto…

Ibis è prodotto con il vitigno Biancolella,

varietà considerata autoctona di Ischia e che da secoli domina la viticoltura nell’isola ma che probabilmente è stata importata dai Greci dall’Eubea.

Il Biancolella si presenta con grappoli di medie dimensioni a forma cilindrica, alati e compatti. Gli acini sono sferici e di dimensioni medie, con un’abbondante pruina verde a coprire la buccia e che li protegge dal sole e dal freddo.

Sia il profumo che il sapore sono il risultato dell’ambiente dove le vigne sono allevate: terreno ma anche l’abbraccio del mare iodio e sale e il contorno di macchia mediterranea

Il terreno di Ischia è vulcanico ma la particolarità  è dovuta al tipo di eruzioni  che sono avvenute nel corso dei secoli, la più antica ebbe origine esplosiva  e questo  ha arricchito il suolo con pietra pomice e ceneri  che si sono stratificate nel tempo dando origine a un terreno ricco di sali minerali, fertile e drenante.

Grande tradizione vitivinicola confermata dal fatto che è stata la prima località della regione Campania a potersi fregiare della denominazione di origine controllata per i propri vitigni autoctoni Forastera, Biancolella e Per ‘e Palummo.

Ischia Biancolella 2018 Tenuta Montecorvo

si presenta con un bellissimo giallo paglierino, cristallino con riflessi oro e di bella consistenza.

Al naso elegante e piacevole, frutta gialla pesca e note agrumate fragranti, fiori gialli ed erbe aromatiche quali il finocchietto selvatico con nota ammandorlata finale ma fusa a  richiami minerali e sapidi.

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In bocca è fresco e sapido, buona la persistenza ed equilibrio che mi permetto di pensare a vari abbinamenti quali il famoso coniglio all’ischitana ma anche uno sformato di verdura e ricotta o triglie in guazzetto.

Ibis prende il nome da un’antica scritta posta  sull’arco di ingresso della cantina omaggio all’unione della natura e l’opera dell’uomo.

 

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