Tenute Tonalini 1865 · Cantina Storica di Montù Beccaria
· di Debora Di Pasquale ·
I
ncuriosita dal mondo dei distillati, colgo l’occasione di unirmi ad alcuni amici e conoscenti soci ANAG per una giornata in distilleria in provincia di Pavia.
Siamo in Oltrepò Pavese, una tra le più importanti zone vitivinicole della Lombardia, già citata nel 40 a.C. dallo storico Strabone per il suo “vino buono, popolo ospitale e botti di legno molto grandi”.
L’azienda è la Cantina storica di Montù Beccaria, che nel 1902 nasce come prima cantina sociale, successivamente acquistata dalla famiglia Tonalini, che produceva vino già dal 1865.
Con opere di restauro i Tonalini la riportano all’originario splendore.
L’azienda
ha adottato due tipologie di marchi differenti sia per il vino che per la grappa:
rispettivamente Montù (per il vino della grande distribuzione) e Tenute Tonalini 1865 e ancora Montù e NT 998 proprio per differenziale tipologia e diversi target di clientela, puntando su l’esportazione dei loro prodotti.
Sembra che siano molto apprezzati all’estero, soprattutto in Polonia e in Cina, tanto da far pensare al titolare di aprire un’enoteca a Shenzhen.
La produzione di distillati è di circa 100 mila bottiglie annue.
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Le vinacce sono tutte ottenute dalla produzione di vino dei loro vigneti, selezionatissime e fresche per dar vita ad un prodotto di qualità.
Ci avviciniamo alla Distilleria, appena entrati noto gli alambicchi di rame per la produzione di grappa, ed è proprio grazie a questo distillato che l’azienda negli ultimi anni ha ottenuto diversi riconoscimenti.
La famiglia Tonalini è l’ideatrice di un procedimento di produzione particolare, utilizzato solamente da altre due distillerie, che consiste nel far passare le vinacce in un disalcolatore e successivamente nel trasferire la flemma (liquido ottenuto contenente il 15/20% di alcol) all’interno dell’alambicco a temperatura costante. Questa tecnica, sfruttando una proprietà fisica dei liquidi, permette di riscaldare il composto in maniera omogenea, in modo da controllare efficacemente la temperatura dei vapori prodotti e separare al meglio teste e code dal cuore del distillato.
Oltre a questa particolarità,
la produzione della famiglia Tonalini si distingue per l’attenzione posta nella selezione delle vinacce, sempre freschissime e abilmente analizzate dal mastro distillatore.
Dopo aver appreso che l’ultimo passaggio della grappa, prima di procedere ad invecchiamento o imbottigliamento, avviene nei serbatoi con i contalitri, ci dirigiamo nella stanza delle degustazioni.
Passando per la cantina è curioso scoprire la presenza della grande botte esposta chiamata “Mafalda” in onore di una delle figlie di re Vittorio Emanuele III, donata da quest’ultimo alla famiglia Tonalini, ritenuta meritevole di poterla custodire.
Con piacere scopro che anche la sala degustazione è composta da diverse grandi botti con un’apertura laterale al cui interno si trova un tavolo, in modo da poter assaggiare i distillati in un’atmosfera “fuori dal tempo”.
Abbiamo degustato 4 grappe, tutte della linea NT 998:
una di Pinot Nero, giovane e fresca; una di moscato, molto profumata con sentori di rosa tea, salvia e mela verde; la terza di Bonarda, invecchiata, che aveva un colore ambrato, e un sentore di cuoio e tabacco; infine l’ultima di Pinot Nero invecchiata, floreale, fine al naso, con un sentore di cardamomo in bocca.
Anche la grappa
ha il suo fascino e si sta sempre più riscoprendo nella ristorazione della zona, per proporre un fine pasto tutto italiano.
Bellissima esperienza, grazie ancora a tutti gli addetti ai lavori!
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Tenute Tonalini 1865 · Cantina Storica di Montù Beccaria
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Montù Beccaria PV
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