· di Olga Sofia Schiaffino ·
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el suggestivo borgo di Portofino, lungo la calata Marconi all’American bar La Gritta, si è svolto giovedì 15 giugno un rendez-vous enoico che ha avuto come protagonista il timorasso e i suoi principali interpreti, primo fra tutti Walter Massa, a cui si deve la riscoperta e rinascita della coltivazione di questo vitigno.
Egli capì a metà degli anni Ottanta la bellezza di questo vitigno, che regalava vini capaci di arricchirsi con l’invecchiamento, sviluppando note idrocarburiche in aggiunta alla bella complessità olfattiva e un sorso decisamente fresco, sapido con un finale persistente.
I luoghi del Timorasso sono i Colli Tortonesi, caratterizzati da suoli simili a quelli dell’areale del Barolo, con le marne di sant’Agata dei Fossili e un’origine di circa 20 milioni di anni fa; il vitigno necessita di molta cura in vigna perché è facilmente attaccato dalla botrite.
L’evento è stato promosso e organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi di cui Gian Paolo Repetto è il presidente: i tavoli de la Gritta sono stati animati dai racconti dei produttori presenti aderenti al progetto sottozona Derthona, che hanno portato in degustazione non solo le ultime annate ma anche qualche bottiglia di vendemmie precedenti, vini che hanno saputo testimoniare l’interessante potenziale evolutivo.
Erano presenti sei aziende, tra le quali Vigneti Massa, con sede a Monleale, che sta sperimentando con risultati molto interessanti il tappo a vite anziché quello in sughero: Walter fa parte del movimento degli “Svitati”, che promuove l’utilizzo di questa chiusura, che preserva la freschezza del bouquet nei vini e ne previene alcuni difetti.
Cantine Volpi nasce a Tortona nel 1914 ed è arrivata alla quinta generazione: stupendo il Colli Tortonesi Derthona Zerba Antica, dotato di grande complessità e lunga persistenza gustativa.
Sassaia è un’azienda nata per volontà di Enrico de Alessandrini di Neuenstein, cresciuto negli Usa dove il padre medico condotto a Portofino e poi viceconsole italiano, si era trasferito con la famiglia: il desiderio di tornare alle terre acquistate dalla famiglia prima di emigrare, lo ha spinto a puntare sulla viticoltura e sul timorasso. Dal 2016 collabora con il produttore borgognone Pierre Naigeon .
Vigneti Repetto è una azienda che si estende su 15 ettari, tra i 240 e 340 metri di altezza, su suoli argilloso calcarei nel comprensorio di Sarezzano, che punta sul timorasso e su un progetto vinicolo che coniughi tecnologia, sapere contadino e eco sostenibilità. In degustazione Quadro e uno affascinante Origo.
Luigi Boveri con la moglie Germana hanno raccontato la loro trentennale esperienza nella vinificazione del timorasso: oltre alle annate presenti sul mercato, in degustazione un meraviglioso, complesso e persistente Filari di Timorasso Colli Tortonesi Doc 2015.
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Claudio Mariotto, azienda con sede a Vho, era rappresentata dal figlio di Claudio, a testimoniare come le nuove generazioni siano già coinvolte nella promozione del vino e del suo territorio: in degustazione anche i cru Cavallina e Pitasso.
Durante l’evento, dedicato a giornalisti e operatori del settore, la masterclass “Viaggio nel Timorasso” condotta da Diego Sorba, oste fondatore del “Tabarro” enoteca di Parma, che ha introdotto in modo emozionante, con riferimenti al ciclismo e a Coppi per spiegare la magia e l’essenza di questo vitigno, il lavoro svolto da chi ha creduto nelle sue potenzialità.
Il Viaggio è iniziato con il Derthona, nella sua veste istituzionale delle annate 2019 e 2021 raccontate dal presidente Gian Paolo Repetto; dall’Italia, grazie all’esperienza della azienda Sassaia, abbiamo degustato il timorasso che viene vinificato e affinato secondo lo stile del viticoltore francese Pierre Naigeon, capace di coniugare lo stile borgognone all’espressione del terroir piemontese.
La terza tappa ha visto approdare i calici in una terra martoriata dalla guerra, l’Ukraina, dove la viticoltura e il progetto dell’azienda Beykush a promozione del timorasso vogliono essere un segno di resistenza e di fiducia nel futuro per far rinascere l’economia della nazione. La narrazione della motivazione alla scelta di questo vitigno piemontese per una vigna affacciata direttamente sul Mar Nero è stata affidata all’enologo e consulente dell’azienda dal 2010 Bisso Atanasov.
La giornata si è conclusa in un clima festoso e amicale con la cena presso La Gritta di Portofino alla quale hanno partecipato anche i produttori.
Da questa esperienza umana ed enoica, emerge il fatto che il Timorasso merita sempre di più un posto tra le produzioni eccellenti non solo italiane ma anche mondiali; mai banale, capace di affascinarti e di rappresentare, grazie alla sua capacità di evolvere, un ottimo compagno per gli abbinamenti ai piatti della tradizione italiana o della cucina fusion.
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