Assyrtiko Day
Assyrtiko Day

Assyrtiko Day

N

ella mitologia greca Dioniso era la divinità che attraverso il vino era in grado di abbattere le differenze sociali e rivelare l’identità più autentica delle persone. La bevanda è da sempre considerata uno strumento di aggregazione e di convivialità è il Simposio la manifestazione più evidente di questa concezione.

Siamo a Firenze, in un mercoledì dell’anno 2021, in tempo di Covid e il nostro Simposiarca è Haris Papandreu che ci conduce nel luogo dell’incontro, il ristorante greco Alas in via Cavour, dove assaggeremo 15 vini che hanno come protagonista il vitigno Assyrtiko e ascolteremo storie di vite e di uomini.

Incontro per la prima volta la moglie di Haris, Peggy, i colleghi bloggers Stefano e Laura, mentre con Simona avevamo in passato già condiviso esperienze legate alla degustazione del vino.

L’ambiente si anima e siamo tutti uniti dalla passione per il vino: assaggiamo bottiglie che vengono principalmente dalla meravigliosa isola di Santorini, da Tinos e da Sofiana, vicino a Corinto nel Peloponneso.

Davanti ai miei occhi il blu del mare che contrasta il nero della pietra lavica, le bianche casette sul crinale di Thira, l’atmosfera magica dei tramonti infiniti a Oia.

Nel calice la luce dell’Assyrtiko, a volte con nuance verdoline, a volte con guizzi d’oro, puro, regale: vini che affascinano al primo sguardo. Al naso troviamo le espressioni varietali e l’interpretazione del produttore: note agrumate, citriche, floreali assieme a volte a cenni di speziatura dolce, frutta secca e nocciole tostate. In bocca si apprezza la verticalità quasi da vertigine e il finale salmastro che ti riporta sulla battigia della spiaggia- ancora mare, vulcano e sole.

Vini straordinari per la loro eccellenza

e soprattutto per come vengono allevati le viti a Santorini: vengono tenute basse, avvolgendo il tralcio a formare un cestino, permettendo al grappolo di crescere al suo interno, protetto dai venti.

Ho avuto modo di commuovermi degustando di vini di Hatzidakis Winery, che ho avuto il piacere di andare a visitare e che mi emozionano sempre. Stupenda la Cuvee 2016, Familia 2020, Skitali 2017 e il loro Nyktery.

Mi sono stupita per il Mystyrio 2017, un Assyrtiko macerato di personalità sconvolgente di Artemis Karamolegos Winery.

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Ho riassaggiato il tocco di Ioannis Paraskevopoulos nel Thalassitis 2018 di Gaia Winery, incontrato a settembre in Nemea.

Complimenti alla neonata cantina Chyssos per il Santorini 2018, vibrante ed espressivo.

Afoura, il vino selezionato della cantina Avantis prende il nome dalle grandi botti di legno usate sull’isola e che vengono utilizzate in vinificazione, aggiungendo precise note boisée.

Di Venetsanos assaggiamo il Nikteri, un blend di Assyrtiko, Aidani 3% e Athiri 2%: un vino tradizionale dell’isola, che fermenta in botti di rovere francese di capienza che varia dai 225 ai 500 litri.

Vassaltis (che significa Basalto, componente che si trova nello strato profondo dei suoli di Santorini) è una azienda nata nel 2016, che lavora in regime biologico e che si avvale di una equipe di enologi proveniente da Sigalas winery. Il vino rimane sulle fecce fini per sei mesi prima di essere imbottigliato.

Vaptistis, dalla sua vigna privata sull’isola di Tinos, propone Antara, che colpisce per le note fruttate e di mentuccia, molto particolare: il nome deriva dalla nebbia che si genera dal mare e avvolge il paesaggio, l’equivalente della nostra caligo.

Papargyriou presenta Le Roi Des Montagnes, Assyrtiko che presenta i caratteri “continentali” un naso caratterizzato da albicocca e pesca e una buona dotazione alcolica che bilancia l’acidità.

Vini, racconti, buon cibo greco

e rapporti umani hanno reso possibile qualcosa di veramente prezioso, un fare cultura attraverso il vino e recuperare tradizioni, misteri e le nostre radici più profonde: abbiamo in mente un progetto per portare avanti questo sodalizio che si è venuto a creare. Non resta che aspettare le novità che questo gruppo ha in serbo per tutti i winelovers.

 

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