Bressan e l’incontro con Walter Massa, Tröpfltalhof, Kristian Keber e Radikon
(…segue) Trafelata come il Bianconiglio, mi dirigo verso l’area Vi.Te al Padiglione 7 dove so di trovare maestri vignaioli e belle persone. Una di queste è Fulvio Bressan, che ho conosciuto insieme alla moglie Jelena e al padre Nereo a fine gennaio: ho un ricordo indelebile del tempo trascorso insieme, della loro ospitalità e cordialità, dell’accoglienza che ho ricevuto. Ho una personale teoria, chiaramente non supportate dai numerosi studi sul vino che ho compiuto (anche west level 3!), quella che i vini davvero speciali, che emozionano sono fatti da persone altrettanto speciali, autentiche e sincere.
Fulvio custodisce una tradizione di cura della terra e della vigna che permette ai suoi vini di parlare al cuore delle persone: il suo credo implica una vendemmia e pratiche in vigna eseguite manualmente, utilizzo di lieviti indigeni, nessuna aggiunta di aromatizzanti, di solforosa, si evita la filtrazione e si utilizza il sughero monopezzo per chiudere le bottiglie che sono etichettate a mano. Il lavoro di un vero artista.
Difficile scegliere un vino tra quelli che produce, penso che sia lo stato d’animo a guidare la scelta: a Vintitaly ho chiesto il Pignolo e Jelena me lo ha servito con grazia mentre Fulvio intratteneva una piccola folla allo stand. Un momento perfetto, un vino preciso, elegante che si concede a poco a poco, a chi ha la pazienza di aspettare e di volerlo comprendere.
A un tratto Fulvio mi ha preso con sé e mi ha presentato Walter Massa, che sta portando avanti con il Movimento degli Svitati, la bontà del tappo a vite e il suo razionale di utilizzo (sul quale Fulvio non è proprio d’accordo…): la stima, l’amicizia e il profondo rispetto tra questi due grandi vignaioli mi ha colpito particolarmente perché veramente sincera.
Dopo aver salutato a malincuore Fulvio, Jelena e Walter sono andata in cerca della postazione 36 dove sapevo di trovare Enrico Cusinato e Andreas Dichristin dell’azienda altoatesina Tröpfltalhof. Avevo assaggiato di recente i vini a Slow Wine fair a Bologna ma devo ammettere che tutte le volte riservano sorprese. Sono vini “vivi”: penso che ciò debba derivare dalla filosofia di vita che Andreas porta anche nella cura della vigna, seguendo un approccio biodinamico, nel rispetto della natura e degli esseri viventi.
Sono rimasta folgorata da RoséMarie, il rosato da salasso prevalentemente da uve merlot che porta il nome della moglie di Andreas e da Barleith, il cabernet sauvignon da cui ti congedi con rammarico alla fine del calice, proprio come quando ti allontani da una persona amata.
Per fortuna, i vini di Tröpfltalhof saranno in degustazione il 7 e 8 maggio a Genova all’evento I VINI DEL CUORE e che Garnellen, il sauvignon blanc macerato in anfora, sarà uno dei protagonisti della masterclass Amber Wines , vini senza confine, condotta proprio da Enrico Cusinato.
Nella corsia di fronte è stato un piacere rivedere Kristian Keber e assaggiare i due vini in degustazione: la nuova annata di Brda e di Collio bianco K, pensato dal padre Edi. La famiglia Keber è originaria di Medana, oggi cittadina della Brda slovena. Edi si è votato alla viticoltura, proseguendo le tradizioni che gli sono state tramandate, realizzando vini puliti e autentici, che esaltano le caratteristiche di una zona straordinaria, dove il confine è solo una linea arbitrariamente tracciata, che non può dividere la cultura e l’umanità della gente che abita il territorio. Friulano, malvasia e ribolla gialla nel blend, da vigne coltivate in biologico e biodinamico. Deve essere sicuramente un grande orgoglio per un padre avere il figlio che segue le sue orme di vignaiolo e che sceglie una strada personale per interpretare le uve in un vino: Kristian Keber propone con Brda un amber wine, dove si assiste a una macerazione sulle bucce di 12 giorni, a una fermentazione spontanea e all’affinamento di due anni in botte grande. Il vino gioca su note fruttate, floreali ed erbacee, ha una bellissima progressione in bocca e una chiusura sapida. Kristian Keber sarà presente all’Amber Wine Festival il 21 e 22 maggio al castello di San Giusto a Trieste.
In ultimo, prima di lasciare il padiglione 7 un saluto a Radikon e un assaggio del Pinot Grigio che sarà un altro prezioso vino in degustazione alla masterclass degli Amber Wines a Genova, il 7 e 8 maggio.
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Una cantina che visitai nel 2014 ed ebbi la fortuna di conoscere il mitico Stanko. Vini che ho sempre amato e che hanno fatto da colonna sonora a momenti molto belli della mia vita.
Ho ancora molti appuntamenti e persone da salutare… so che non riuscirò a completare la mia lista… ma ci provo. In partenza per il Padiglione 9!
(…segue parte terza)
Vinitaly
PalaExpo Veronafiere
Viale del Lavoro, 8
Verona VR