Savatiano: uno dei vitigni più antichi della Grecia
Savatiano: uno dei vitigni più antichi della Grecia

Savatiano: uno dei vitigni più antichi della Grecia

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egustazione presso il ristorante Fishing lab di Firenze di 23 vini- protagonista il savatiano-  il 28 maggio con gli #amicidelvinogreco.

Organizzata magistralmente da Haris Papandreu @greekwinelover e da Chiara Dionisio @enochiadionisio.

Il gruppo degli amici del vino greco ha potuto avvicinarsi e conoscere meglio questo vitigno, utilizzato in passato per produrre la retsina, il vino che viene stagionato in botti con l’aggiunta di resina di pino d’Aleppo. La leggenda narra che fu proprio Ippocrate a produrre il primo vino aromatizzato con resina ed erbe, lontano parente appunto della retsina.

La  fama di questo vino particolare è andata progressivamente scemando, probabilmente  per le nuove tendenze tra i consumatori: vero è che il savatiano ha visto diminuire drasticamente la superficie a lui destinata in Attica, luogo dove è sempre stato coltivato con successo.

Ha diversi sinonimi quali Aspro, Condoura, Perachoritico ad esempio: la maturazione è tardiva, è molto produttivo ed è resistente all’oidio e alla siccità. Adatto ai climi caldi e secchi, regala vini profumati di agrumi, di pera e di fiori, non particolarmente dotati di acidità-.

Sicuramente le pratiche in vigna per ridurre le rese e un paziente e preciso lavoro in cantina hanno consentito di assistere a una nouvelle vogue, promossa da un gruppo di aziende dell’Attica e della Beozia.

Ecco in breve i miei migliori assaggi, scelti con difficoltà per la grande qualità delle bottiglie arrivate dalla Grecia per la degustazione.

Grande sorpresa

per il metodo classico da savatiano dell’azienda Nikolou, a Koropi,  6 mesi sui lieviti, che dopo qualche minuto nel bicchiere ha regalato sentori balsamici di resina decisamente piacevoli.

Azienda che  successivamente mi ha fatto innamorare con il suo Savatiano Yellow bio, un macerato le cui uve provengono da vigne di circa 60 anni e che completa la fermentazione in botti sia di rovere che di acacia.

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Savatiano 2022 di Aoton, comunica la filosofia del giovane enologo Sotiris: il vino va aspettato e ascoltato con tanta pazienza. Giallo che ricorda l’oro, profilo olfattivo complesso e seducenti sbuffi idrocarburici accompagnati da sentori agrumati ed erbacei. Buona persistenza.

Colpo di fulmine per il savatiano 2013 di Markou! Da viti di circa 50 anni, un vino che ha sfidato il tempo e si offre nel calice con tutto il suo splendore e un ampio ventaglio olfattivo, agrumi che diventano quasi scorza d’arancia e di limone, zagara, cherosene. Finale lungo e chiusura sapida.

Interessante l’interpretazione del vitigno da parte della vignaiola Anastasia Fragkou, dell’Attica orientale, nei dintorni di Rafina; abbiamo degustato due annate la 2019 e la 2021, entrambe interessanti ed emozionanti. Piante di circa 50 anni , rese bassissime, grande finezza.

Vientzii 2019 è una selezione di savatiano da un cru dell’azienda Papagiannakos: in assaggio la bottiglia numero 1 di 2956 prodotte. Tripudio di note agrumate, toni erbacei e sentori balsamici di elicriso: equilibrato, delicatamente intenso e persistente.

Una selezione di vini che hanno colpito per la personalità, la pulizia e la qualità gusto olfattiva: sicuramente la scelta produttiva giusta per restituire al savatiano il posto che merita tra le eccellenze greche.

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